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Domenica, 25 Ottobre 2015 12:18

Ribelli, sociali e romantici. FC St. Pauli tra calcio e resistenza

Scritto da Giovanni Falconieri
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«St. Pauli non è solo una squadra di calcio, non è solo un quartiere di Amburgo, grossa e potente città tedesca e “porta sul mondo”. St. Pauli è un modo di vivere, ...

...è un modo di sentire lo sport e la vita quotidiana in maniera differente. St. Pauli è l’emanazione di una controcultura univoca che racchiude in sé in maniera sinergica l’organizzazione e la struttura della società sportiva, fondata sull’associazionismo popolare e sulla partecipazione, il network dei tifosi, ribelli e antirazzisti, e la comunità del quartiere, solidale e operaia».


Ribelli, sociali e romantici. FC St. Pauli tra calcio e resistenza” è il libro d’esordio di Nicolò Rondinelli, giovane autore novarese edito dalla casa editrice Bepress. L’opera, che si sviluppa lungo 362 pagine, è interamente dedicata all’esperienza, sportiva e non, della società di calcio tedesca del St. Pauli. O meglio, del FC Sankt Pauli. Perché è questo, in lingua tedesca, il nome corretto del piccolo club del nord della Germania passato alla storia come la prima società di calcio ad aver bandito il razzismo e il nazismo e ad aver allontanato razzisti e neonazisti dagli spalti del Millerntor-Stadion.

Uno stadio dalle cui curve sono partiti cori divenuti poi famosi in tutta la Germania e nel resto d’Europa: “Niente gioco del calcio per i fascisti”, “A voce alta contro i nazi”, ma pure l’ironico e autoreferenziale “Mai più guerre, mai più fascismo, mai più serie C”. Ecco perché il St. Pauli non è soltanto una squadra di calcio in rappresentanza di un quartiere di Amburgo, ma è un modo autentico di intendere il calcio e la vita.

Fondato sull’associazionismo popolare, il calcio del Sankt Pauli vive infatti di una genuinità talmente originale e importante da diventare un modello di riferimento in tutta Europa. Un modello che si è tuttavia dimostrato terribilmente difficile da imitare e da importare proprio a causa dello spirito del club, esageratamente di sinistra e antirazzista. Uno spirito di resistenza che non è possibile individuare in nessuna altra società di calcio del mondo. E se si parla di FC Sankt Pauli, in effetti, i primi cinque concetti che vengono in mente all’autore sono “antirazzismo”, “antifascismo”, “partecipazione”, “famiglia” e “socialità collettiva”.

Esiste forse un’altra società calcistica al mondo così legata a valori come quelli elencati da Rondinelli? La risposta è no, naturalmente. Ecco perché l’esperienza sociale e calcistica vissuta in quel piccolo quartiere di Amburgo è unica nel suo genere. «Nessuna squadra al mondo - spiega l’autore - ha una comunità così fortemente legata anche fuori dal contesto sportivo. Ed è una cosa da vivere in prima persona».

Fondato nel 1910, il Sankt Pauli diventa una squadra kult soltanto a partire dagli anni Settanta. L’intreccio tra la dimensione calcistica del club e la vita del quartiere risulta infatti casuale all’inizio: le partite del St. Pauli divertono e rappresentano una distrazione e un diversivo rispetto ai tanti problemi che caratterizzano la vita di tutti i giorni. Solo in un secondo momento il tifo assume anche una piega politica. Molti sostenitori dell’Amburgo iniziano addirittura a tifare St.Pauli, abbandonando la squadra più blasonata della città perché stufi di far parte di una tifoseria spiccatamente di destra. Nel corso degli anni, il St. Pauli arriverà ad avere circa 11 milioni di tifosi in tutto il mondo proprio grazie ai suoi valori socio-culturali, più che per i risultati ottenuti sul campo. “Millerntor roar!”, la fanzine nata per costruire una nuova cultura del calcio e dal 1990 ospitata dal Fanladen, il cuore pulsante del tifo sanktpauliano, diventa poi la prima rivista amatoriale calcistica al mondo a prendere posizione su alcune questioni che all’epoca erano all’ordine del giorno, come il razzismo tra gli spalti e la repressione poliziesca.

Attraverso un’attenta analisi e un lavoro di ricerca sul campo, Rondinelli indaga e tenta di spiegare i fenomeni che rendono del tutto particolare l’esperienza “sanktpauliana” in tutte le sue accezioni: dalla socialità all’attivismo politico, dalla partecipazione popolare alla solidarietà. Il tutto in nome di un calcio intriso di politica, inteso come strumento e motore di resistenza alle dinamiche tardocapitalistiche e dello show business odierno, nonché mezzo di promozione culturale contro ogni forma di discriminazione e razzismo.

Il libro “Ribelli, sociali e romantici. FC St. Pauli tra calcio e resistenza” è in realtà una sorta di emanazione della tesi di laurea magistrale in Pedagogia, dal titolo “Calcio totale tra cultura e resistenza”, preparata e presentata dall’autore qualche anno prima. «Quello che ho cercato di dimostrare con la tesi, prima, e con il libro poi - conclude l’autore -, è il carattere di intreccio tra club, tifoseria e comunità del quartiere, unite dal filo sottile della storia ribelle e solidale di St. Pauli. Al di là del semplice mito diffuso di “squadra di sinistra” e legittimando il calcio come strumento potenziale di cambiamento positivo della società».
 

Nicolò Rondinelli
“Ribelli, sociali e romantici. FC St. Pauli tra calcio e resistenza”
Bepress Editore
Pag. 362
16.69 euro

 

Letto 1621 volte Ultima modifica il Domenica, 25 Ottobre 2015 12:30

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