Lunedì, 25 Novembre 2024
Domenica, 31 Marzo 2024 20:45

50° Trofeo Lascaris / Under 16 - Il Rijeka fa il colpaccio, Torino battuto 1-0 nella finalissima

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FINALI - Epilogo a sorpresa nella 50^ edizione del prestigioso Trofeo Lascaris, per il secondo anno intitolato a Francesco Giorgio. I croati del Rijeka sono stati la vera bestia nera per le italiane e dopo Volpiano Pianese, Vigor Milano e Juventus (unica ad uscire imbattuta, ma estromessa dalle finali oro) ad inchinarsi è stata la favorita Torino. Genoa sul gradino basso del podio, nelle finali argento successi di Pro Vercelli ed un'eroica Lodigiani.
 


FINALI ARGENTO

7°-8° POSTO

Si parte col botto nella prima finale argento. Un'eroica Lodigiani fa lo scherzetto alla Juventus, costringendola a chiudere ultima tra le migliori 8. E dire che per la squadra di Grauso le cose si erano messe bene quando nel primo parziale l'incornata di Gecaj aveva permesso ai bianconeri di mettere la testa avanti. Guai però a stuzzicare l'orgoglio dei ragazzi del tecnico Pagliuca, ne sanno qualcosa anche Cbs, Alessandria e lo stesso Torino, impostosi di misura nel girone. E infatti al ritorno in campo l'inizio dei rossi è sfolgorante, con Hudisteanu che trova subito lo spazio per andare a tu per tu con Anfossi, ma il portierone della Juve si supera negando un gol che sembrava fatto. Ci pensa Malfatti a rispondere, ma il cervello del centrocampo juventino trova sulla sua strada Amati. E' ancora l'ottimo estremo difensore della Lodigiani ad opporsi a Ceppi mandando in angolo, prima che Fraioli crei scompiglio in area guadagnandosi il tiro dalla bandierina. Complice anche la stanchezza le due squadre non sembrano più riuscire a creare pericoli, ma all'ultimo istante una fiammata improvvisa di Puricelli costringe ancora Anfossi al grande intervento. E qui arriva l'apoteosi per i romani: è l'ultimo corner, Amati si getta avanti per provare il tutto per tutto ed è proprio la zuccata del portiere a sancire la parità e quindi i calci di rigore. Corsa a perdifiato e grandi festeggiamenti per l'eroe di giornata, ma il suo super torneo non è ancora terminato. I ragazzi di Pagliuca sono galvanizzati e lo dimostrano mostrandosi pressoché perfetti dal dischetto, con Timperi che si toglie lo sfizio di fare un tottiano cucchiaio, soluzione che magari lo storico capitano della Roma avrà provato in gioventù con questa stessa maglia, avendoci giocato per tre anni. Subito dopo Gecaj calcia alto e manda Puricelli al match point, ma la traversa ferma il pur bravo attaccante. I riflettori però sono tutti per Alessio Amati, che evita di andare all'alternanza parando da campione il rigore di Ceppi, calciato per altro bene e di potenza. La paratona finale è la ciliegina sulla torta per quello che verrà con pieno merito premiato come miglior portiere della manifestazione.

JUVENTUS-LODIGIANI 1-1 (3-5 d.c.r.)
RETI: pt 20' Gecaj (J), st 26' Amati (L)
SEQUENZA RIGORI: Fraioli (L) gol, Gjoka (J) gol, Hudisteanu (L) gol, Borasio (J) gol, Cicerchia (L) gol, Pomoni (J) gol, Timperi (L) gol, Gecaj (J) alto, Puricelli (L) traversa, Ceppi (J) parato
JUVENTUS (3-4-3): Anfossi, Cancila (st 12' Nnachi), Precupanu, Malfatti, Gecaj, Moschetta (st 1' Borasio), Repciuc (st 1' Bonora), Tiozzo (st 1' Pomoni), Gjoka, Barido (st 1' Ceppi), Chessa. A disp. Nava. Vitrotti, Tognaccini, Kaba. All. Grauso
LODIGIANI (4-3-1-2): Amati, Mereu (st 5' Ferrante), Basta (st 20' De Angelis), Cristinziano (st 1' Fraioli), Lunari, Iadicicco, Tedeschi (st 20' Pace), Napoli (st 15' Cicerchia), Giannini (st 1' Puricelli), Timperi, Rapaccioni (st 1' Hudisteanu). A disp. Donnini, Calzati. All. Pagliuca

5°-6° POSTO

La Pro Vercelli si impone con autorità contro il combattivo Tau Altopascio, autore comunque di un torneo di altissimo livello. Il primo quarto d'ora offre tanta garra, ma poche occasioni, poi proprio al 15' un lampo di Borracchini quasi si trasforma in gol, con la bella conclusione da fuori del 10 toscano che si spegne di pochissimo sul fono. Il pericolo probabilmente scuote i piemontesi, che tre minuti dopo trovano la via del gol grazie a Money, autore di una sgroppata partendo dalla sua metà campo chiusa con un imprendibile diagonale. Le due compagini non si risparmiano, ma la fatica si fa sentire e Gazzola da una parte e Vaselli dall'altra sono costretti ad alzare bandiera bianca prima dell'intervallo. La Pro vuole chiudere al meglio questo torneo e prima del duplice fischio trova il raddoppio con bomber Shaker, bravo ad avventarsi rapace su un traversone di D'Elia su cui la difesa del Tau si fa trovare impreparata sbagliando l'intervento. Il 2-0 subito non spegne però le velleità dei ragazzi della provincia di Lucca, che sospinti da un pubblico caldissimo rientrano in campo agguerriti e con tre nuovi elementi, anche se proprio in avvio rischiano sulla conclusione di D'Elia terminata alta di poco. I nero amaranto gettano il cuore oltre l'ostacolo e si producono in uno sforzo epico, chiamando due volte Cantalovo al grande intervento sulle punizioni di Casini e soprattutto Vannacci. La rete è nell'aria e arriva meritatamente proprio sull'asse Casini-Vannacci, con il 19 bravo a rubare palla ad una difesa distratta e servire un cioccolatino che il compagno deve solo spingere in rete. Sembrano i presupposti per un finale di fuoco, ma Vidoli ha altre idee. Il 17 della Pro è entrato benissimo in gara e trova spazi lasciati dagli avversari lanciati in proiezione offensiva. In uno dei suoi scatti la difesa è costretta al fallo da rigore, che Valentino non fallisce chiudendo sostanzialmente i giochi. C'è tempo ancora per una gran parata di Lucchesi sull'indemoniato Vidoli, poi si passa alle premiazioni. Oltre al bellissimo torneo il Tau può festeggiare Umberto Landucci come miglior centrocampista della manifestazione e a pieno merito, mentre la Pro Vercelli ha in Giulio Prella il miglior difensore.

PRO VERCELLI-TAU ALTOPASCIO 3-1
RETI: pt 18' Money, 25' Shaker, st 18' Casini (T), 21' rig. Valentino
PRO VERCELLI (4-2-3-1): Cantalovo, Cosi, Gazzola (pt 22' Cardamone), Iuliano, Rosso, Prella, Mindruta, Tommasi (st 6' Spassino), Shaker (st 6' Valentino), Money, D'Elia (st 6' Vidoli). A disp. Prato, Parente. All. Lisa
TAU ALTOPASCIO (4-4-2): Lucchesi, Vaselli (pt 24' Nesti), Signorini (st 1' Materassi, 10' Vas)), Frediani (st 2' Landi), Turturro, Sarti, Di Ciolo (st 1' Giuntoli), Landucci (st 10' Casini), Moretti (st 1' Vannacci), Borracchini, Colzi. A disp. Piagentini, Trombino. All. Guerri
AMMONITI: pt 22' Rosso (P), st 21' Giuntoli (T)

FINALI ORO

3°-4° POSTO

La finalina che decide la squadra che chiuderà sul gradino basso del podio è sostanzialmente spaccata a metà. Nella prima frazione sono i viola di Guberti (squalificato per quest'ultimo atto) a farsi preferire, costruendo le migliori palle gol senza capitalizzarle. Nella ripresa tocca al grifone prendersi la scena, ma gli avanti liguri saranno decisamente più concreti. Inizialmente però si assiste ad un incontro molto bloccato, dove nessuna delle due riesce a prevalere e dove le difese si fanno preferire agli attacchi. La prima conclusione pericolosa arriva al 13' ed è un gran bel vedere, ma il tiro di Morazzini dalla distanza termina alto di poco. Il finale è poi tutto di marca gigliata, con Cianciulli e Melai che nell'arco di un minuto testano il grado di attenzione di Bonassi.
La ripresa come detto cambia spartito e si capisce dai primissimi secondi, con Ganduglia che va immediatamente al tiro trovando però un sicuro Neri sulla sua strada. Il gol arriva di lì a poco: lancio dalle retrovie per l'inserimento di Dobrescu, Neri esce alla disperata sventando il pericolo, ma lo stesso 7 genoano si riappropria del pallone toccando al limite per Esposito, che a porta praticamente sguarnita non fallisce. La rete amplifica forse le incertezze della Fiorentina, mentre regala nuove energie al Genoa, che ora preme con maggior convinzione. Esposito è molto più attivo e si spende con enorme sacrificio per la squadra, trovando ancora la via della porta al 10', ma Neri è attento. Poi ci pensa la traversa a salvare i viola sulla gran botta da fuori di Castelli, ma per il 17 l'appuntamento con il gol è solo rimandato. E' il 22' infatti quando ancora Dobrescu si traveste da assist man servendo a Castelli la palla del 2-0. Qui viene fuori tutto l'orgoglio della Fiorentina, che reagisce con una tripla occasione in soli 180 secondi. Melai calcia bene, ma troppo centrale, poi si scatena Morazzini che prima centra il palo esterno e sulla respinta prova il diagonale, ma strozza troppo la conclusione. L'incontro termina qui e la squadra di Konko si va a prendere anche il premio per il miglior attaccante, all'ex Chisola Samuele Calamita, e il miglior giovane, al secondo portiere classe 2010 Tommaso Corci.

GENOA-FIORENTINA 2-0
RETI: st 6' Esposito, 22' Castelli
GENOA (4-3-1-2): Bonassi, Calabrese, Salvano (st 12' Ferraro), Curatelo, Massa, Barbieri (st 18' Giangreco), Dobrescu, Ganduglia (st 18' Dagostino), Esposito, Calamita (st 1' Castelli), Kurti. A disp. Corci, Toscano, Bellone, Traversa. All. Konko
FIORENTINA (4-3-3): Neri, Chiodini (st 18' Lysytsky), Rega, Giusto (st 4' Lenzoni), Rosamilia, Cianciulli, Morazzini, Rovetini (st 12' Tonti), Forza (st 12' Masini), Melai, Ben Moussa (st 18' Cannioto). A disp. Mazzi, Lenzoni, Diousse, Lorusso. All. Benocci
AMMONITI: st 15' Barbieri (G)

1°-2° POSTO

​​​​​​​La finalissima racchiude tutta l'essenza del calcio. Non basta essere i favoriti, attaccare per 60 minuti più recupero e controllare il gioco per tutta la gara, se non la butti dentro basta una disattenzione e finisci per cadere. Ed è stato proprio l'emozionante epilogo di questo bellissimo torneo. I croati del Rijeka hanno sorpreso tutti e con una gara di enorme sacrificio e baciati da quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci, hanno finito per portare il trofeo a casa. Il Torino di Vegliato fin dalle prime battute gestisce la sfera, ma capisce subito che sarà impresa ardua sfondare la poderosa linea Maginot eretta dagli avversari. I croati mettono davanti il colossale Đikić a battersi come un leone e cercare gli appoggi per i compagni, ma i granata riescono a controllare con perizia, faticando però a trovare spazi in avanti. Il primo tempo scorre senza sussulti e solo nel finale il muro croato patisce un cedimento. Su un rasoterra dalla destra infatti Bonacina ha un occasione d'oro a centro area per insaccare di prima, ma quello che è un vero e proprio rigore in movimento viene calciato alle stelle. All'intervallo mister Vegliato catechizza i suoi, che sembrano tornare in campo con maggior piglio e vanno ancora vicinissimi al vantaggio già al 3'. Luongo entra in area e viene murato dal sempre ottimo Kovač, la palla finisce però a centro area dove si fa trovare pronto ancora Bonacina, ma è clamoroso l'errore del granata, che con tutta la porta davanti calcia a lato di un soffio. Costa carissimo questo secondo sbaglio, perché tre giri di lancette dopo arriva la beffa. Peček trova lo spazio giusto per portarsi in area, la sua conclusione murata termina sui piedi di Đikić che controlla e con un perfetto mancino sul palo lontano bacia il legno e insacca, non lasciando scampo a Cerese. Doccia fredda per il Torino, che però ha ancora tutto il parziale per recuperare ed è sfortunatissimo al 9' quando sul cross al bacio di Cekrezi, Perez impatta imparabilmente di testa centrando però la traversa. La porta del Rijeka sembra davvero stregata, ma i ragazzi di Petrovic ci mettono del loro. Non saranno forse belli da vedere a livello di gioco, ma sono commoventi per applicazione e grinta, lottano ferocemente su ogni pallone e a livello di impegno avrebbero da insegnare a tanti. Inoltre da questo momento in poi si dimostrano pressoché perfetto come collettivo di difesa, lasciando le briciole agli attaccanti granata, costretti così a cercare, anche troppo forse, le conclusioni da fuori. La più pericolosa è di Amisano al 17', uno splendido tiro che si spegne sul fondo e che avrebbe meritato miglior sorte. Mister Vegliato le prova tutte, ma solo Luongo sporca ancora i guanti di Kovač e dopo 4 interminabili minuti di recupero può scattare la festa degli "squali".
A corollario delle premiazioni nota di merito per il capocannoniere della manifestazione, il granata Mateo Soto Perez e per il miglior giocatore del torneo, il capitano croato Marino Čulina, vero uomo simbolo di questo tostissimo gruppo al pari dell'estremo difensore Vito Kovač.

TORINO-RIJEKA 0-1
RETE: st 6' Đikić
TORINO (4-3-1-2): Cereser, Cekrezi, Bergomi, De Lucia, Bianchi (st 16' Berto), Molon (st 20' Zacchera), Bonacina (st 5' Falasca), Amisano (st 30' Reci), Perez, Luongo, Odendo (st 16' Sheji). A disp. Martena, Moretti, Sepsas, Calderone. All. Vegliato
RIJEKA (4-5-1): Kovač, Mihelić, Čulina, Ujčič (st 33' Božić), Škalamera, Šimunić, Peček (st 14' Žeželić), Schweitzer, Đikić, Soldan, Perica. A disp. Maltež​​​​​​​, Udovičič, Vešligaj, Ćumurdžić, Iskra. All. Petrovic
AMMONITI: st 32' Kovač (R)

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