INTERVISTE - Il presidente: “A me interessa il processo di crescita dei nostri giocatori e delle nostre squadre, che si vede chiaramente se confrontiamo il girone di andata con quello di ritorno”. Ne parlano Giuseppe Albanese e Andrea Casorelli, allenatori di Under 15 e Under 14
“Penso che progetto e crescita siano le parole più usate - e abusate - quando si parla di calcio giovanile. Poi alla fine contano solo i risultati, ma non può essere quello l’unico criterio per giudicare la qualità del lavoro svolto da un allenatore”. Così Riccardo De Maglianis, presidente del Moderna Mirafiori, che poi passa dalla teoria alla pratica della sua società: “Noi l’anno scorso, al primo vero anno di attività, abbiamo vinto tre campionati e ottenuto risultati che sono andati al di là delle nostre aspettative e probabilmente anche del nostro livello di preparazione. La fatica che stiamo facendo quest’anno a confermarci nei campionati regionali era prevedibile. Invece stiamo andando bene nei campionati provinciali, anche se i risultati in alcune categorie sembrerebbero dire il contrario. A me interessa il processo di crescita dei nostri giocatori e delle nostre squadre, che si vede chiaramente se confrontiamo il girone di andata con quello di ritorno. Possiamo anche perdere, ma se ci giochiamo alla pari confronti che prima perdevamo con 10 reti di scarto, io da presidente sono contento dei miei allenatori e orgoglioso dei miei ragazzi”.
UNDER 15
Quando fa questo ragionamento, Riccardo De Maglianis pensa all’Under 15, prima di tutto, che nel girone C di Torino ha conquistato 16 punti. Sicuramente pochi, sulla carta, ma la partita dell’ultima giornata è stata emblematica, come racconta l’allenatore Giuseppe Albanese: “Giocavamo contro il Cambiano, che all’andata ci ha battuto 9-0. Vincevamo 2-0 dopo un primo tempo perfetto, ma si è spenta la luce e siamo andati sotto 2-3. Ho chiamato il capitano e gli ho detto: questa non meritiamo di perderla, facciamo vedere chi siamo. E alla fine abbiamo vinto 4-3”.
È il coronamento di un percorso di crescita: “Quando siamo partiti eravamo pochi - racconta l’allenatore - poi con il passaparola abbiamo raggiunto la ventina di elementi in rosa, ma la metà non aveva mai giocato in una squadra. Il primo passo è stato proprio quello di trasmettere il concetto di squadra: la disciplina, le regole, il gruppo. Poi ho provato a insegnare qualche principio di base, facendo giocare tutti. Nel girone di ritorno ho alzato l’asticella e il grado di competizione, con l’obiettivo di migliorare i risultati dell’andata: prendere meno gol nelle partite impossibili, giocarcela con tutti e vincerne qualcuna. Devo dire ci stiamo riuscendo”.
Il futuro? Anche in questo caso Albanese ha le idee chiare: “Se le cose stanno migliorando, devo dividere i meriti con i ragazzi in primis, poi con la società e le famiglie, che anche nei momenti peggiori mi hanno sostenuto. Io ho sposato il progetto del Moderna Mirafiori e voglio rimanere con questa squadra, ma è logico che bisogna migliorare la qualità per avere stimoli maggiori e obiettivi importanti”.
UNDER 14
La squadra classe 2009 del Moderna Mirafiori viaggia a metà classifica con 25 punti, con un percorso di crescita simile a quello dei 2008. Anche in questo caso, basta guardare l’ultima partita, persa 2-1 con il San Giorgio: all’andata il passivo era molto diverso, 9-1. “Non solo domenica scorsa - approfondisce Andrea Casorelli - stiamo facendo molto meglio in tutte le partite, siamo cresciuti. Siamo una squadra che sa stare in campo e lotta fino alla fine, i progressi si vedono”.
Il giovane allenatore (ex Borgata Cit Turin, al Moderna Mirafiori da quest’anno) fa un passo indietro, per raccontare l’andamento della stagione: “All’inizio ero il secondo di Roberto Colarelli, che ora è passato alla guida della Juniores, io sono diventato ‘titolare’ dalla pausa natalizia. Diciamo che sto vivendo il momento migliore, anche se ovviamente non è solo mio il merito, ma va diviso con tutto lo staff e la società. Siamo cresciuti, è vero, ma strada da fare ce n’è ancora tantissima: il primo step è migliorare la concentrazione, perché diamo il massimo con le squadre top, ma non affrontiamo non con la stessa serietà le squadre che stanno sotto in classifica”.
E la prossima stagione? “Mi trovo bene con i ragazzi e la società, mi piacerebbe fare il biennio con questo gruppo, ma sono a disposizione della società. Lavorando su questo gruppo e con qualche innesto, possiamo puntare a campionato di medio alta classifica”.