FAIR PLAY - Riportiamo integralmente il post pubblicato da Roberto Arena, direttore generale del Gar Rebaudengo, che dà l’esempio di come dovrebbe funzionare nel mondo del calcio: “Potevamo giurarci odio, abbiamo preferito giurarci amicizia. Così si cambia il mondo...”
Sabato si è svolta una partita tra bambini del 2015 del Pozzomaina e Gar Rebaudengo. Le varie vicissitudini agonistiche hanno portato a scaldare un poco gli animi e qualcuno del Gar ha un po' esagerato con le parole.
La nostra squadra è composta nella sua totalità da bambini di origine marocchina e anche i dirigenti e l’allenatore sono magrebini. Questa composizione porta normalmente a essere noi quelli che subiscono beceri insulti.
In questo caso gli insulti non ci sono stati, ma abbiamo ricevuto dal Pozzomaina un cortese lettera che ci informava dell’accaduto a tutela della nostra stessa immagine. Una cosa, nel calcio attuale, assolutamente impensabile...
Abbiamo proposto ai dirigenti della squadra del Pozzomaina di incontrarci e ieri sono venuti a trovarci. Dopo le spiegazioni e i doverosi chiarimenti con i nostri dirigenti e gli abbracci che mettevano fine alla diatriba, abbiamo presentato la nostra realtà e ricevuto i complimenti sinceri per il lavoro che svolgiamo sul territorio.
Il contenzioso iniziale si è risolto con l'organizzazione di un allenamento congiunto tra le due squadre la prima domenica dopo la fine del campionato invernale, con rinfresco per genitori e bimbi e invito a pranzo per i dirigenti con le loro famiglie a base di cus cus preparato dalle mamme dei nostri giocatori.
Potevamo giurarci odio, abbiamo preferito giurarci amicizia. Così si cambia il mondo...



