SPAZIO TALENT SOCCER - Una famiglia nel calcio. Tony, il papà, è il presidente dello Spazio Talent Soccer, che sotto la sua gestione è diventato la società che oggi tutti conoscono, e anche l'allenatore dell'Under 16. Roberto, il figlio più grande, è la punta di diamante proprio dell’Under 16 e, nell’ultimo mese, ha sostenuto provini con Juventus, Torino e Genoa. Nathan, classe 2015, gioca nel Torino. “A tenere insieme tutto questo - spiega Tony - c’è mia moglie Pamela: del calcio non gliene frega niente, ma ci permette di vivere il nostro sogno”. Per raccontare questa “famiglia nel calcio”, abbiamo sottoposto padre e figlio (quello grande) a un’intervista doppia, senza peli sulla lingua.
Iniziamo con le domande facili. Età.
T: “Fino a febbraio, ancora 41”.
R: “15 appena compiuti, il 5 novembre. Domani, dopo la partita, facciamo una festa qui al campo”.
Ruolo.
T: “Presidente. Quando giocavo seconda punta, trequartista”.
R: “Oggi si dice sottopunta, ma il ruolo è lo stesso”.
Per che squadra tifi.
T: “Inter, tutti e quattro tifiamo Inter, anche mia moglie. Io da bambino tifavo Baggio, lo seguivo nelle sue squadre, poi mi sono fermato alla grande Inter: Ronaldo, Vieri, una squadra di fenomeni”.
R: “Inter anche io. Sono nato nel 2010, l’anno del triplete”.
Giocatore preferito
T: “Lui si chiama Roberto per Baggio”.
R: “Cristiano Ronaldo”.
Carriera.
T: “Ho iniziato da piccolino, al Borgata Paradiso. Poi ho giocato al Toro per tre stagioni nella scuola calcio e anche alla Juve fino ai Giovanissimi nazionali. Nelle prime squadre ho fatto tanti anni tra serie D ed Eccellenza: Fulgor Valdengo, Città di Rivoli, Lascaris, Nolese, non mi ricordo neanche tutte le squadre. Negli ultimi anni ho giocato al Rapid, dove abbiamo vinto il campionato di Prima categoria, e ho chiuso qui allo Spazio Talent Soccer”.
R: “Ho iniziato all’STS, anche io sono stato al Toro per sei anni, fino agli Esordienti. Poi sono tornato qui per il settore giovanile”.
Quanti gol hai segnato?
T: “Piu di 300 in Prima squadra. Nelle giovanili non lo so…”
R: “Ti dico quelli degli ultimi tre anni, nel settore giovanile: 49 in Under 14, 43 in Under 15 e sono a 19 quest’anno”.
T: “Ad oggi, Roby è il giocatore che ha segnato di più in tutti i campionati regionali in Piemonte e il 2010 che ha segnato di più in Italia”.
Chi è il più forte di famiglia a giocare a calcio?
T: “Per Roby, Roby. Per Nathan, Nathan. Per mio padre, io”.
R: “Sono io il più forte. Ma devo dire che mio padre non l’ho mai visto giocare”.
Avete una scaramanzia?
T: “Entro in campo sempre con il piede sinistro, ancora adesso”.
R: “E io entro sempre con il piede destro”.
Pregi e difetti in campo.
T: “La qualità e soprattutto la mentalità. Il calcio è cambiato, oggi i ragazzi hanno una preparazione fisica che noi ci sognavamo. Io farei fatica a giocare nel calcio di oggi”.
R: “I miei pregi sono il dribbling e la finalizzazione. Difetto… mi incazzo troppo con i compagni”.
E fuori dal campo?
T: “Fuori dal campo? E cosa c’è fuori dal campo? A parte gli scherzi, ho la fortuna di aver fatto della mia passione il mio lavoro. Il difetto è che dovrei dare più attenzione a tutto ciò che non è calcio”.
R: “Il pregio: non faccio casino in giro. Il difetto: studio poco”.
Puoi rubare una caratteristica all’altro. Cosa scegli?
T: “Io gli ruberei la personalità nelle scelte in campo, in particolare nell’area di rigore. Io tiravo e basta, lui fa un tocco in più che ti chiedi perché, poi fa gol e ha ragione lui”.
R: “Mi raccontano che calciava bene le punizioni, diciamo quello, anche se anch’io non le calcio male”.
Cosa cambieresti dell’altro.
T: “Negli ultimi mesi lo trovo maturato. Non cambierei nulla perché è un ragazzo per bene, non mi ha mai dato problemi”.
R: “Grida troppo in campo”.
Il tuo gol più bello.
T: “Ai miei tempi le finali regionali erano tra dilettanti e professioniste. Non mi ricordo in quale categoria, io giocavo nel Vanchiglia e in semifinale avevamo il Torino, dall’altra parte c’era Barcanova-Juventus. Comunque, all’andata ho fatto gol da centrocampo, il portiere era Claudio Frasca, con una palombella che ancora si ricorda. Bellissimo. Poi in finale sono andati Toro e Juve, erano ingiocabili”.
R: “Quest’anno contro il Beppe Viola, eravamo in 9 sull’1-1. Ho preso palla a centrocampo, dribblato tutti e segnato il gol della vittoria”.
La più grande soddisfazione calcistica.
T: “Non è una partita, è lo Spazio Talent Soccer: prima squadra in Promozione, tutte le giovanili nei regionali, scuola calcio completa e competitiva, Academy Juve... Questa è la cosa migliore che ho fatto nel calcio. Da giocatore ho vinto 7 campionati, il più bello è l’ultimo che ho festeggiato con Roby in braccio”.
R: “Ne dico due anche io. L’ultima Copa Santa, in finale ai rigori contro Academy Barcellona, in uno stadio pieno, ho fatto il gol decisivo con il cucchiaio. Quando ero al Toro, ricordo una finale del memorial Tucci contro la Juve, ho giocato contro figlio di Cristiano Ronaldo”.
E la più grande delusione?
T: “Più che delusione, non mi piace l’evoluzione del calcio, in cui conta sempre più il fisico e meno la qualità. Meno sentimento, meno emozione”.
R: “Per ora nessuna. Diciamo che sarei molto deluso se non andassi a giocare in una professionista l’anno prossimo”.
Ultima domanda. Un obiettivo e un sogno.
T: “L’obiettivo è crescere ancora con l’STS: in Eccellenza nei prossimi tre anni, almeno due squadre nei campionati élite. Il sogno… fare mister nel professionismo”.
R. “L’obiettivo, come ho già detto, è giocare nel professionismo. Sogno di vincere il pallone d’oro”.



