Mercoledì, 27 Novembre 2024

SOCIETA’ E PANCHINE - Probabile la conferma dello staff tecnico del settore giovanile, di cui dovrebbero continuare a far parte anche Andrea Mercuri e Massimo Ricardo. Al Torino lo scouting sarà affidato a Claudio Sclosa


“La F.C. Pro Vercelli 1892 comunica che Francesco Musumeci è il nuovo direttore sportivo. Musumeci, con un’esperienza ventennale maturata nell’area tecnica e gestionale di società professionistiche e dilettantistiche, ha collaborato con Palermo, Gozzano, Arezzo, Torino e tante altre realtà del calcio italiano. Ritorna alla Pro Vercelli dopo gli ottimi risultati già conseguiti con le bianche casacche come responsabile del settore giovanile e dell’area scouting, abbracciando in pieno il progetto societario di valorizzazione e crescita dei migliori prospetti del settore giovanile della Pro Vercelli”.

Con questo comunicato stampa, la Pro Vercelli ha ufficializzato il ritorno di Francesco Musumeci, che sostituisce Alex Casella nel ruolo di direttore sportivo. Musumeci lascia la carica di responsabile scouting del Torino, che sarà occupato da Claudio Sclosa, bandiera del Torino come giocatore con più di 100 presenze in maglia granata, poi capo degli osservatori prima alla Juventus e, a partire dal 2017, all’Inter.

Quanto alla Pro Vercelli, non sono previste particolari novità per quanto riguarda il settore giovanile, anche perché il responsabile Massimo Gardano ha già firmato il rinnovo biennale. Le panchine verranno invece definite nei prossimi giorni, a partire dalla Primavera, che sarà legata al nuovo allenatore della serie C, che dovrebbe essere Paolo Cannavaro. Si va comunque verso la conferma dello staff tecnico della scorsa stagione, che comprendeva Emiliano Rossini, Riccardo Leardi, Andrea Mercuri e Max Ricardo.

INTERVISTA - Conclusa un’altra settimana di formazione tecnico-calcistica a Vahrn, l’istruttore (che vanta un’importante carriera tra serie C e serie D) racconta: «Non è un camp estivo basato sul divertimento, qui si lavora, si rispettano le regole, ci si impegna. I ragazzi migliorano grazie a un programma tecnico preciso e collaudato in anni di esperienza. Io ho imparato tanto dall’ISS, ora cerco di trasmettere ai giovani le mie conoscenze»


È finita un’altra settimana di formazione tecnico-calcistica a Vahrn, provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige: è in questa splendida location che, ormai da 15 anni, Individual Soccer School organizza dei veri e propri ritiri estivi, riservati a giocatori dall’Under 12 all’Under 16, cui nel corso degli anni hanno partecipato numerosi allievi che poi sono diventati calciatori professionisti.

«È il quarto anno che vengo qui ad allenare, per me è una passione che affianco all’attività agonistica. È come un ciclo, una ruota: io ho imparato tantissimo allenandomi con ISS, poi vengo qui in montagna e cerco di trasmettere ai più giovani tutto quello che so». A raccontare “dal di dentro” l’esperienza estiva proposta dall’Individual Soccer School - centro di formazione individuale con sede centrale a Pianezza e poli dislocati in tutta Italia e in Europa - è Federico Nacci. Centrocampista classe ’98 cresciuto nelle giovanili della Juventus (più un anno al Torino), protagonista di una importante carriera tra la serie C e la serie D con le maglie di Pisa, Paganese, Lecco, Bisceglie, Campobasso, Chisola e Vastese: «In questi anni - racconta – mi sono divertito molto e ho vissuto tante esperienze. Nella scorsa stagione ho giocato ad Aosta, l’anno prossimo mi trasferirò in Lombardia, in una società importante di serie D, con l’obiettivo di salire di categoria».

Nella carriera di Federico Nacci, l’ISS è una costante: «Con Giordano Piras ed Enzo Friso mi sono allenato e ancora adesso mi alleno con loro, quando posso. Ho fatto il corso da istruttore e partecipo ai corsi di aggiornamento, in modo da essere sempre informato sulle nuove metodologie e da arricchire il mio bagaglio. Mi sarà utile per il futuro, anche se adesso penso solo a giocare. Però d’estate, ormai da quattro anni, partecipo alle settimane di formazione tecnico-calcistica: è una passione, perché starei tutto il giorno con il pallone, e mi piace trasmettere qualche concetto ai giovani, spero di poter essere utile alla loro crescita e alla loro carriera».

Ma come funziona? «La prima cosa che è importante chiarire - spiega Nacci - è che questi non sono camp estivi per divertirsi e passare il tempo, i ragazzi che partecipano sanno di non andare all’oratorio, ovviamente con tutto il rispetto per chi propone attività ludica. Qui si lavora, si rispettano le regole, ci si impegna. All’ISS si formano calciatori, l’obiettivo è migliorarsi, è tutta un’altra cosa».

Le settimane di formazione targate ISS seguono un programma tecnico preciso e collaudato in anni di esperienza diviso in 5 categorie: dominio palla e sviluppo coordinativo; cambi di direzione, frenate e ripartenze; tecnica di base, trasmissione e ricezione della palla; finte e dribbling, tecnica estrosa; tattica individuale, in situazioni di gioco. All’interno di ciascuna categoria, ogni giorno vengono individuati alcuni obiettivi da raggiungere, che cambiano di volta in volta.

«Due ore e mezza di allenamento al mattino, pausa per il pranzo e il riposo, altre due ore e mezzo in campo al pomeriggio. Iniziamo con il riscaldamento, per esempio nella lezione dedicata ai dribbling si fanno i movimenti sul posto. È il nostro metodo, basato sull’analisi e la scomposizione del gesto: in un doppio passo - che in gergo chiamiamo “avvolgo e sposto” - non sono coinvolti solo piedi e gambe, ma le spalle, le braccia, lo sguardo, tutto il corpo. Per farlo bene, bisogna curare ogni minimo dettaglio e correggere analiticamente ogni passaggio in cui è scomposto il gesto tecnico. Poi, nel corso della seduta, quel gesto viene fatto in movimento, poi in situazioni di gioco tramite apposite esercitazioni, poi in situazioni di squadra, e nel pomeriggio riproposto negli 1 contro 1, con i tiri in porta, nelle partitelle che chiudono la giornata. È difficile da spiegare, molto meglio vederlo sul campo, anche attraverso la dimostrazione che noi istruttori proponiamo. Con le inevitabili semplificazioni, è così che si svolge la nostra giornata di allenamento, sempre con il metodo ISS, obiettivi specifici e istruttori formati».

E come rispondono i ragazzi? «Noi cerchiamo di proporre una settimana che sia veramente formativa, affinché i ragazzi tornino a casa con qualcosa in più. Loro rispondono alla grande: il livello è medio/alto, per quanto ci siano differenze di età e di preparazione tra i 40 partecipanti, ma a tutti non mancano curiosità, impegno e concentrazione. In campo cercano di trarre il massimo da ogni seduta, fuori dal campo sono davvero educati e ordinati, ma qui siamo vicini all’Austria e la mentalità è quella… Insomma, viviamo tutti insieme un vero e proprio ritiro con il calciatore al 'centro del villaggio'».

PANCHINE - Nuovi gli allenatori di Under 19 e Under 15, che arrivano da Cit Turin e Centrocampo. Confermati Michele Fuggetta, Donatello Gasparini e Bruno Nervo


Passo dopo passo, il Barcanova - guidato dal presidente Gianluca Pinto e dalla vicepresidente Rosa Racioppi - sta ritrovando la credibilità di un tempo, grazie a un lavoro partito dal rinnovo dell’impianto sportivo e approdato alla costruzione di squadre sempre più competitive, anche grazie al lavoro del direttore sportivo Michele Onorato. Tra le novità più importanti, c’è l’arrivo alla guida della scuola calcio di Domenico Barbarino, tecnico qualificato che vanta esperienze con Ivrea, Sisport e Vanchiglia, oltre che nei camp organizzati dalla Juventus in Italia e all'estero.

Quanto alle panchine del settore giovanile, il roster è al completo con un interessante mix di novità e conferme. Per la guida dell’Under 19 torna al Barca l’esperto Sabatino Ferrazzola, nell’ultimo anno al Cit Turin, prima a Vanchiglia e River Mosso. L’altro volto nuovo è quello di Alessandro Prestianni, ex Centrocampo, per la squadra Under 15. Confermati gli altri tre allenatori: Michele Fuggetta in Under 17, Donatello Gasparini in Under 16 e Bruno Nervo in Under 14. Rimangono al loro posto anche i preparatori dei portieri, Stefano Spadoni Stefano e Damiano Solimine.

INTERVISTA - Ex Gabetto, Gozzano e Pro Vercelli, si occuperà principalmente delle squadre Primavera e Under 19 nazionale: “L’obiettivo di fondo è sempre lo stesso: dare ai ragazzi che se lo meritano l’opportunità di emergere nel calcio che conta”


È stato un giocatore di grande tecnica e fiuto del gol, in serie C con la maglia del Catanzaro, in serie D con Corigliano, Caristese e Cirò. Dalla Calabria a Torino, è stato allenatore e direttore sportivo, a partire dalla Gabetto dei tempi d’oro, poi anche a Gozzano e Pro Vercelli, come responsabile dell’Under 19 nazionale. È stato osservatore del Livorno, da due anni ha la qualifica di Agente FIFA, ha accompagnato tanti giocatori verso il professionismo. Ma al tesserino da Agente FIFA dovrà rinunciare, perché la nuova vita di Vincenzo Catera è alla Vis Pesaro, società marchigiana di serie C, con il ruolo di team manager del settore giovanile e uno sguardo particolare alle squadre Primavera e Under 19 nazionale. Catera sarà operativo dal 1 luglio, con l’inizio della nuova stagione sportiva.

Vincenzo, una scelta di vita.
“Sicuramente un passaggio importante nella mia lunga esperienza nel mondo del calcio, mi trasferisco a Pesaro ma farò la spola con Torino. L’obiettivo di fondo è sempre lo stesso: dare ai ragazzi che se lo meritano l’opportunità di emergere nel calcio che conta, un percorso difficile che è fatto di talento e lavoro, certo, ma anche di occasioni. Adesso però lo farò nell’esclusivo interesse della Vis Pesaro”.

Com’è nata questa possibilità?
“È nata dal rapporto di stima reciproca che mi lega al direttore sportivo Michele Menga, che ha creduto in me, di questo lo ringrazio. Nella scorsa stagione la Vis Pesaro ha tesserato due giocatori che avevo proposto io, il terzino del 2007 Manuel Rotella e l’attaccante classe 2005 Edoardo Haratau, tra l’altro ex Torino. Mi è da subito sembrata una società seria e organizzata, per questo non ho avuto dubbi ad accettare la loro proposta”.

Il tuo ruolo?
“Come team manager del settore giovanile, lavorerò in sinergia con il direttore sportivo e con Devin Alacqua, responsabile del settore giovanile. La mia è una figura che va ad aggiungersi a quelle già in società. È un progetto a lungo termine, daremo la possibilità di confrontarsi con il calcio professionistico a ragazzi che se la meritano, con l’obiettivo di formare dei giocatori pronti per la serie C, se non per categorie superiori”.

Porterai qualche ragazzo dal Piemonte?
“È ancora presto per fare nomi, ovviamente. In questi anni ho girato tanto per tutta Italia e ho tante idee: certo, giocatori forti ce ne sono anche in Piemonte, vedremo”.

PANCHINE - “Ottima stagione, come testimonia il rientro nel SuperOscar dopo due annate di assenza” commenta il presidente Franco Porta. Confermati in società Salvatore Scardaci (Under 19), Loris Fasiello (under 17), Domenico Giangreco (Under 16) e Alfredo Cantone (Under 14 e responsabile delle giovanili)


È Massimo Sia il volto nuovo del settore giovanile del Pozzomaina: l'ex Spazio Talent Soccer e Lascaris è il nuovo allenatore dell'Under 15. Poi tante conferme, nella società del presidente Franco Porta, che ha vissuto una stagione molto positiva: “Annata lunga e difficile ma bella - commenta - la salvezza nei regionali conquista con i 2010 all'ultima giornata è stata la ciliegina sulla torta, ma siamo andati bene con tutte le squadre. Anche i 2007 si sono salvati nei playoff, i 2009 hanno vinto il campionato provinciale. Ad oggi siamo nei provinciali solo con i 2008, che sono arrivati terzo nel loro girone provinciale, ma chiederemo il ripescaggio con buone possibilità di esito positivo. La cartina di tornasole - conclude il presidente - è il dodicesimo posto nella classifica del SuperOscar, che torneremo a giocare dopo due anni di assenza. È un segnale importante perché testimonia anche lo stato di salute della scuola calcio, dove abbiamo almeno due gruppi per annata e tante squadre di alto livello".

Tante conferme, dicevamo, a partire da Alfredo Cantone nel ruolo di direttore sportivo delle giovanili; a livello societario, rimangono al loro posto anche Paolo Novara, responsabile tecnico della scuola calcio, e Gino Rea, responsabile organizzativo. A gestire prima squadra e Juniores, rimane il presidente Franco Porta.

Quanto alle panchine del settore giovanile, in Under 19 c’è Salvatore Scardaci, che si è conquistato il posto vincendo il campionato con i 2009. Loris Fasiello è confermato con i 2008, visto l’attaccamento con il gruppo che rimarrà in blocco, pur con la possibilità di giocare nei provinciali; anzi, è ufficiale il ritorno del bomber Calabrese, che rientra in via Monte Ortigara dopo una stagione a Chieri. Riparte dall’Under 16, in ottica biennale, Mimmo Giangreco, nella scorsa stagione in Under 17. Come detto, c’è Massimo Sia sulla panchina dell’Under 15, “un ottimo allenatore per fare un campionato da protagonisti”, commenta il presidente. Infine, Alfredo Cantone passa dalla Juniores all’Under 14, con i ragazzi del 2011.

SOCIETA’ E PANCHINE - Rivoluzione orange con i due esperti dirigenti al comando. Lo staff tecnico è completamente rinnovato, con Alessandro Giallombardo in U19, Giuseppe D’Agostino in U17, Alessandro Ganci in U16, Pietro Martino in U15 e Franco Lago in U14


Pasquale Martino direttore sportivo del settore giovanile, Enzo Vogliotti direttore tecnico. L’Ivrea rilancia il suo impegno nel vivaio puntando forte su due figure di grande spessore ed esperienza, che hanno fatto grande l’ormai “mitico” Canavese, sono state insieme a Volpiano e, nelle ultime due stagioni, hanno collaborato all’Alicese Orizzonti. Alessandro Provenzano e Gianni Dell’Agnese, che finora hanno gestito le giovanili, passeranno quindi a occuparsi della prima squadra orange.

Nuovo assetto societario, tutti nuovi anche gli allenatori. Ben tre arrivano, insieme ai direttori, dall’Alicese Orizzonti: Alessandro Giallombardo, designato alla panchina dell’Under 19; Pietro Martino, che prenderà l’Under 15; e Franco Lago, che accoglierà i 2011 provenienti dalla scuola calcio in Under 14. Giuseppe D’Agostino, quest’anno ai Diavoletti Vercelli U16, è il nuovo allenatore dell’Under 17. Infine, arriva da un’esperienza biennale con la squadra femminile dell’Indipendente Ivrea il tecnico dell’Under 16, Alessandro Ganci.

INTERVISTA - Il coordinatore tecnico e sportivo: “Siamo partiti da zero e ora siamo al livello delle migliori società dilettantistiche. Formare giocatori e avere squadre competitive sono due aspetti che vanno di pari passo. Proseguiamo con tutti i nostri allenatori, la strada è tracciata”


Se c’è un volto che identifica il progetto della Sisport, capace di vincere un titolo regionale al quarto anno di attività nel settore giovanile, è sicuramente quello di Tony Marchio. Proprio al “direttore” abbiamo chiesto segreti e sensazioni di questo percorso straordinario, coronato dalla vittoria dell’Under 14 di Giovanni Gallo (qui il racconto della finalissima vinta con il Lascaris).

Direttore, stai ancora festeggiando?
“No, no, serve sempre sobrietà per guardare le cose con la giusta lucidità: quando vinci non ti devi entusiasmare troppo, e quando perdi non ti devi deprimere. Nel calcio conta sempre quanto si farà domani”.

Molto sabaudo.
“Sì (ride, ndr), molto sabaudo. È vero che sono nato a Catanzaro, ma sono qui a Torino da 62 anni. Ne ho 68, sono qui da sempre”.

Pochi festeggiamenti, va bene, ma l’obiettivo del titolo regionale è davvero importante.
“Sono contento, soprattutto per i ragazzi. Vincere non è mai facile, ma sinceramente mi sarei stupito del contrario: ho seguito questa squadra da quando si è formata e ne conosco il valore, anche il mister li conosce bene. Tecnicamente sono molto forti, e avere il preparatore atletico in tutti gli allenamenti serve. Perché, se non corri, non puoi mettere a frutto la tecnica. Il lavoro paga”.

Allargando lo sguardo al settore giovanile della Sisport, ti aspettavi un percorso di crescita così veloce?
“Ripeto, il lavoro paga. Siamo partiti con i 2006, loro hanno fatto da apripista e portato tutti i gruppi successivi nei campionati regionali, senza mai avere la possibilità di giocarli in prima persona, visto che il regolamento funzionava così. È il mio cruccio, avrebbero meritato molto di più. Comunque, abbiamo vinto tutti i campionati provinciali, e adesso stiamo vincendo o comunque siamo ai vertici di tutti i gironi regionali, il titolo regionale Under 14 è il coronamento di un lavoro ampio. La Sisport è una società ben strutturata, siamo dilettanti ma lavoriamo come dei professionisti, anche grazie all’appoggio della Juventus, che non è mai mancato. Insomma, ripeto, raccogliamo i frutti di quanto abbiamo seminato”.

Tornando ai 2010, non bisogna dimenticare Matteo Filippo Pioli, Gabriel Ionut Brostic, Parfait Assom ed Edoardo Castagneri, cresciuti alla Sisport e oggi alla Juventus.
“A questi quattro bisognerebbe aggiungerne altri due ragazzi cresciuti da noi, Freguglia e Molino, che la finale l’hanno giocata con la maglia del Lascaris. Diciamo che, con tutti i ragazzi cresciuti da noi, sarebbe una squadra in grado di giocare tranquillamente in un campionato nazionale”.

Questo è l’obiettivo principale del progetto Sisport, preparare giocatori utili alla Juventus.
“Vero. Non dimentichiamo che in Under 17 ci sono i “nostri” Francesco Leone e Riccardo Adrian Radu. E tanti ragazzi nella scuola calcio”.

I prossimi?
“Alla Juventus andranno due ragazzi del 2012, l’esterno Lavorato e il portiere Mikitean. Leonardo Di Cintio, attaccante del 2009, andrà alla Pro Vercelli. Afouen Ayachi, difensore del 2008, andrà in ritiro con il Genoa. E poi vedremo…”

Come si fa, a questo punto, ad alzare ancora l’asticella?
“Intanto, l’anno prossimo avremo l’Under 17, una categoria che quest’anno mancava, e così completiamo la filiera del settore giovanile. Confermiamo, come già annunciato, tutti gli allenatori: Filippo Bisecco in Under 17, Nicola Ragagnin in Under 16, Giovanni Gallo in Under 15 e Giovanni Augimeri in Under 14. I nostri 2011 sono molto bravi, pronti per il salto nell’attività agonistica. Anche l’attività di base sta lavorando molto bene, con la guida di Davide Perri. Per migliorare c’è sempre tempo…”

Si può dire, in conclusione, che il modello Sisport funziona?
“Non ci crogioliamo nei risultati, ma sì, possiamo dirlo: il modello Sisport funziona. Siamo partiti da zero e, in quattro anni, siamo arrivati al livello delle migliori società. Non dobbiamo mai perdere di vista il nostro focus, per cui i risultati delle squadre devono andare di pari passo con la crescita dei giocatori. La strada è tracciata”.

SOCIETA’ - Il nuovo responsabile delle giovanili Michele Sbravati, per non disperdere il lavoro dell’ultimo decennio e lo scouting sul territorio garantito dalle Academy, potrebbe scegliere una soluzione interna per la scuola calcio: in lizza il responsabile scouting del Piemonte, il team leader delle Juventus Academy e il responsabile di Primi calci e Piccoli amici


È durato ben 12 anni, con due stagioni di intermezzo all’Inter, il percorso di Gigi Milani alla Juventus. Un tempo con pochi eguali, in un mondo frenetico come quello del pallone, tanto che la scuola calcio bianconera è ormai disegnata a sua immagine e somiglianza. La testimonianza della bontà del lavoro svolto sono i quattro giocatori che fanno parte della rosa della serie A: tre arrivano dall'attività di base, ovvero l'astigiana Kean, il cuneese Moretti e il valdostano Nicolussi Caviglia, cui va aggiunto Fagioli, arrivato 14enne dalla Cremonese, oggi anche in Nazionale. Un risultato che poche società possono vantare, frutto di un meticoloso lavoro di scouting sul territorio, reso possibile dalla nascita e dallo sviluppo del progetto Academy, indispensabile per una società che, pur muovendosi in un'ottica mondiale, deve essere sostenibile. Ne fanno parte la Sisport, prima tra le società satellite; il Chisola, fucina di talenti (vedi il portiere classe 2009 Alberto Rostagno, fresco di tesseramento) e le decine di società affiliate distribuite in tutte le province del Piemonte, con la Cbs ultima arrivata.

Un patrimonio che la nuova gestione, capitanata da Cristiano Giuntoli, non potrà disperdere. Come succede sempre in questi casi, il nuovo direttore sta portando a Torino la sua “squadra”, ovvero Giuseppe Pompilio, Stefano Stefanelli e il nuovo responsabile del settore giovanile, l'ex Genoa Michele Sbravati (18 anni al grifone, a proposito di collaborazioni longeve), che dovrà realisticamente appoggiarsi a chi conosce il territorio piemontese. Da una parte Massimiliano Scaglia, che si concentrerà sulla Primavera ma darà una mano anche nelle giovanili, che però si muovono in un'ottica nazionale e internazionale. E dall'altra, quella della scuola calcio e dell'attività di base, chi sarà il prescelto per la pesante eredità di Gigi Milani? Potrebbe arrivare una soluzione esterna, ad oggi improbabile anche per una semplice questione di tempistica: difficile individuare un profilo adatto a fine giugno. Oppure una soluzione interna, che dia continuità al lavoro delle ultime stagioni.

Da un semplice lavoro di deduzione, i profili papabili non sono tanti. Anzi, non sono più di tre: Davide Bellotto, responsabile scouting del Piemonte, Andrea Vaccarono, team leader delle Juventus Academy, e Marco Battaglia, responsabile di Primi calci e Piccoli Amici. Senza dimenticare Paolo De Ceglie, responsabile tecnico dell’attività di base, cui però è riservato un ruolo di campo, e non organizzativo. Bellotto (che ad oggi appare in pole position), Vaccarono e Battaglia conoscono perfettamente la macchina organizzativa della Juventus, l’hanno vissuta da dentro, per lungo tempo, con differenti ruoli, con un costante percorso di crescita. Tutti formati sotto l’ala di Gigi Milani, potrebbero essere le persone giuste a non disperdere il lavoro dell’ultimo decennio, che ha portato - come detto - frutti importanti anche in serie A e promette di portarne ancora, visto il potenziale dell’Under 23 e di tanti ragazzi delle giovanili.

PANCHINE - L’ex giocatore al fianco del direttore sportivo Tony Le Pera. Scelti gli allenatori: Walter Ragusa in U17, Nadir Chiadò Cuttin in U16, Marco Pedone in U15 e Graziano Salzillo in U14


Dopo un “anno zero” ricco di soddisfazioni, il nuovo Cirié del presidente Luciano Franco si prepara ad affrontare la stagione sportiva 2024/2025 con rinnovate ambizioni. Lo staff dirigenziale, guidato dal direttore sportivo Tony Le Pera, si arricchisce della figura di Gianluca Tartaglione (ex giocatore, cresciuto proprio a Cirié) con il ruolo di responsabile del settore giovanile, carica finora ricoperta dallo stesso Le Pera. Confermati invece il responsabile della scuola calcio Michele Putignano e quello dell’attività di base Luca Giarnera.

Quanto agli allenatori, la società ha puntato su un interessante mix di novità e conferme. La notizia più importante è che la filiera delle squadre tornerà al completo: quindi per l’Under 17 è stato scelto Walter Ragusa; per l’Under 16 arriva Nadir Chiadò Cuttin, ex Druentina; per l’Under 15 fiducia a Marco Pedone; infine per l’Under 14 è confermato Graziano Salzillo. Passando alla scuola calcio, la grande novità è l’arrivo di Gregorio Pizzi, esperto istruttore ex Pro Eureka, per allenare gli Esordienti 2013. Gli altri istruttori sono Matteo Artusio agli Esordienti 2012, Michele Putignano ai Pulcini 2014, Federico Sapetti e Mirko Fiorio ai Pulcini 2015, Mazza, Berardi e Dini all’attività di base.

SOCIETA’ E PANCHINE - Staff tecnico del settore giovanile al completo con Rino Vanacore in Under 17, Roberto Cellerino (ex Lascaris e Beiborg) in Under 16 ed Enrico Marzullo (che continua anche come responsabile della scuola calcio) in Under 14


Per tornare grande, il Chieri guarda al suo glorioso passato e “riporta a casa” due personaggi di grande spessore come Mauro Forneris e Piero Ciletta, che hanno vissuto da protagonisti la società di Luca Gandini e sono tra i pochi capaci di riportare la società dove merita. Dopo una stagione complicata ma comunque ricca di soddisfazioni - con buoni risultati ottenuti sia nei campionati regionali, sia nella Juniores nazionale - serve un ulteriore “salto di qualità” per tornare a giocarsela con le big.

Mauro Forneris a Chieri era stato 15 anni, come allenatore prima e responsabile della scuola calcio dopo; ora torna con il ruolo di responsabile del settore giovanile, dopo 4 stagioni passate tra PSG e Lenci Poirino. Piero Ciletta invece è stato lontano da Chieri solo un anno, passato dai cugini del San Giacomo, e ora rientra come allenatore dell’Under 15, annata 2010. Della scuola calcio continuerà infatti a occuparsi Enrico Marzullo, che avrà il doppio impegno della panchina dei 2011.

Quanto alle panchine, oltre a Piero Ciletta in Under 15 ed Enrico Marzullo in Under 14, sono stati decisi anche i due allenatori delle categorie Allievi. Confermato Rino Vanacore, che tiene la categoria Under 17, ereditando il gruppo 2008 da Edoardo Zaccarelli, mentre c’è un volto nuovo per l’Under 15: si tratta di Roberto Cellerino, nella scorsa stagione al Beiborg, prima a lungo nelle fila del Lascaris.