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Giovedì, 11 Febbraio 2016 13:21

Samuele Caristo, l’uomo del momento in casa Bra: “Questa squadra deve ambire ai playoff”

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JUNIORES NAZIONALE / L’INTERVISTA – Il trequartista, capocannoniere dei cuneesi, racconta la sua storia nel suo anno della rivincita. L’idolo irraggiungibile? “Da sempre e tuttora Ronaldinho”

 

Sono dodici le marcature messe a segno da Caristo, numero dieci tecnica e fantasia a disposizione di Roberto Aimo per il suo Bra. Il giovane trequartista (18 anni il prossimo luglio), dotato di un piede destro molto educato, sta vivendo una stagione davvero esaltante dopo quella trascorsa nelle file dell’Alessandria negli Allievi Nazionali con pochissime presenze. Ecco le parole del bomber.

Samuele, raccontaci il tuo punto di vista sulla stagione, sei soddisfatto?
Beh a livello personale mi sto togliendo moltissime soddisfazioni, è bello poter aiutare la mia squadra con i miei gol; d’altra parte c’è rammarico per tutti quei punti che abbiamo perso nel corso di questa stagione negli ultimissimi minuti, dispiace perché questa squadra come minimo deve ambire ai play off, non siamo dove secondo me dovremmo essere.

Secondo te a cosa è dovuta questa discontinuità di risultati? Bene con avversari di livello e risultati deludenti contro squadre di medio-bassa classifica.
E’ tutta una questione di concentrazione, altrimenti saremmo una squadra davvero di livello, ma molte volte con le piccole entriamo in campo con la mentalità del “vincere facile” e veniamo beffati, mentre con le squadre importanti giochiamo concentrati e compatti fino alla fine.

Hai parlato di queste due facce del Bra; parlando della parte negativa quale partita personalmente ti rode ancora?
Assolutamente quella con il Ciserano persa in casa quando, dopo il gol, l’arbitro fischiò la fine, quella è la partita che più mi rode in assoluto, anche considerando tutta la mia carriera.

Ma sicuramente avrai in questa stagione una partita da incorniciare, almeno a livello di squadra.
Indubbiamente la trasferta di Chieri, quella partita segna un crocevia importante per noi, giocammo un primo tempo dove sembravamo dei bambini che giocavano a calcio per la prima volta, poi nella ripresa la squadra è emersa e da squadra ha ribaltato il risultato.

Hai segnato 12 gol quest’anno, quale secondo te è il più bello?
Secondo me quello con la Grumellese, che alcune testate non mi contano ma non capisco il perché; feci un’azione personale dove mi liberai di parecchi giocatori per poi infilarla nel sette dall’angolo destro dell’area, era l’ultimo minuto.

Come ti trovi con Aimo?
Lui è un grande mister, sa come insegnare e lo fa bene, ti mette nella condizione di fare esattamente quello che vuole lui.

Raccontaci la tua carriera. Da quanto giochi a calcio?
Ho iniziato che avevo 5 anni, giocavo nel Borgata Lesna, attuale Lesna Gold, poi sono andato al Paradiso per due anni, successivamente alla Canavese, poi al Cuneo nei Giovanissimi Nazionali; l’anno successivo tornai al Paradiso negli Allievi Regionali, poi l’anno scorso sono finito all’Alessandria Allievi Nazionali dove ho giocato molto poco ed ora sono qui al Bra in prestito.

E’ il tuo primo campionato in Juniores; trovi molte differenze rispetto all’anno scorso?
Diciamo che chi gioca negli Allievi Nazionali ambisce a giocare in situazioni di caratura diversa e ricordo di aver visto dei calciatori veramente forti, ma anche qui in Juniores sto trovando avversari davvero bravi, quelli che a fine partita ti fan venire voglia di andare da loro a fargli i complimenti, come ad esempio mi è capitato col numero 10 del Ponte Isola.

Quale portiere ti ha messo più in difficoltà che tu possa ricordare nella tua carriera?
Il portiere della Grumellese, quello a cui poi feci il gol all’ultimo minuto, però nella partita mi aveva preso più conclusioni tra cui un calcio di rigore, un vero osso duro.

Nella tua carriera anche passata quale partita ricordi ancora con più affetto?
Si giocava il Torneo Gusella, vestivo la maglia del Paradiso, noi arrivammo sesti su quaranta come squadra regionale mettendoci alle spalle tante realtà nazionali come ad esempio Toro e Juve. La partita in cui mi divertii di più fu quella vinta col Palmeiras, feci due gol di cui uno in rovesciata, l’altro su rigore.

E come trequartista a quale giocatore ti ispiri o comunque quale è il tuo idolo nel ruolo?
Prettamente mi ispiro molto al gioco dei trequartisti e seguo chi del ruolo nello specifico, ma di giocatori attuali non riesco a trovarne uno, sin da piccolo adoravo Ronaldinho, ma ispirarsi a lui è impossibile (ride).

Letto 3448 volte Ultima modifica il Giovedì, 11 Febbraio 2016 14:00

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