Mercoledì, 27 Novembre 2024
Giovedì, 09 Aprile 2015 16:00

Alberto Gusella: "Giapponesi i più simpatici, Rueda dell'Espanyol il più forte, Cuneo la vera sorpresa"

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INTERVISTA - Chiusa la sesta edizione del "Memorial Stefano Gusella", le valutazioni dell'organizzatore: "Tutto è andato secondo programma, dalla prima partita alla premiazione finale. L'anno prossimo stessa formula a 32 squadre, siamo già pieni di richieste di partecipazione".

 

Adesso che anche la sesta edizione del Memorial Stefano Gusella è entrata nella bacheca dei ricordi, per quanto freschi e densi di emozione, è tempo di fare le prime valutazioni. Non a freddo, perché Alberto Gusella si è beccato la classica febbre da stanchezza, ma non più a caldo, come in quei tre giorni di torneo durante i quali il cellulare dell’organizzatore ha raggiunto temperature da nocciolo nucleare.

Allora, Alberto, stanco ma soddisfatto?
“Sì, molto soddisfatto, il torneo è andato molto, molto bene. Più di 100 partite in 4 giorni senza problemi, mai un ritardo. Strapiene le tribune, anche la premiazione è andata come speravo. La conferma più importante è che quasi tutte le squadre hanno chiesto di partecipare anche l’anno prossimo, so già che non sarà possibile viste le tante altre richieste, ma vuol dire che in Italia, a Pasqua, un torneo così non c’è”.

 

Com’è stato il livello del torneo?
“Tanti nomi importanti, ma ho visto meno qualità di altre edizioni. Direi che la classifica rispecchia fedelmente i valori espressi dal campo: Chertanovo, Espanyol, Juventus  Napoli sono state le squadre migliori”.

 

La sorpresa?
“Il Cuneo, sicuramente, ha giocato un grande torneo”.

 

La delusione?
“Non mi piace parlare di delusione. Diciamo che qualche squadra, come Roma e Inter, poteva fare di più, rispetto al blasone che ha”.

 

La Roma non è riuscita neanche lontanamente a difendere il suo titolo.
“Beh il ’99 della Roma era impressionante, ha vinto il titolo nazionale e la Nike Cup, non solo il Gusella, impossibile avere sempre una squadra così forte, anche per una società come la Roma”.

 

Singoli? Qualche ragazzo che ti ha impressionato?
“La punta dell’Espanyol, Rueda, che abbiamo premiato come miglior giocatore del torneo. Anche la Juve ha fatto molto bene con i singoli”.

 

E delle partecipazioni da oltre oceano cosa ci dici?
“I giapponesi sono stati i più simpatici in assoluto, si sono preparati per due mesi per cantare “Notti magiche” in italiano, è stato il momento più divertente di tutto il torneo. Certo che, sul campo, i giapponesi, come gli americani e gli australiani, hanno fatto fatica, ma sono venti qui apposta per fare esperienza e capire cos’è il calcio europeo”.

 

Una battuta sulle dilettanti.
“In generale hanno fatto decisamente bene. A parte il Cuneo, che è una pseudo dilettante perché è nell’anno della retrocessione, Sporting Cenisia e Atletio Torino hanno fatto tantissimo. E la J Stars, che meritava di qualificarsi tra le prime 16”.

 

La J Stars si è sentita defraudata. Uscire per differenza reti va bene, ma se quelle reti sono state fatte a tavolino…
"La J Stars meritava di qualificarsi, ha pagato un caso limite che esula dalla nostra volontà: noi del comitato organizzatore abbiamo dovuto attenerci al regolamento e al referto dell'arbitro, che dava la colpa della rissa ai russi e assegnava la vittoria a tavolino alla Roma. Una serie di situazioni contingenti hanno danneggiato la J Stars, è stato un caso limite mai capitato prima, ma sicuramente non c’è stata la volontà di danneggiare o privilegiare le società in base al blasone. Penso che per una società dilettantistica la cosa più importante sia confrontarsi con realtà di livello non solo professionistico, ma mondiale: la J Stars lo ha fatto egregiamente. E meritato la coppa disciplina che, per tutto quello che è successo, le abbiamo assegnato".

 

La rissa tra Roma e Chertanovo è stata la nota dolente.
“118 partite quest’anno, 700 in 6 edizioni, mai successo niente. Quello che è successo è da condannare, mi dispiace per il ragazzo che si è rotto il naso, ma il tam tam mediatico che si è scatenato mi è sembrato esagerato. Purtroppo sono cose che capitano, non è possibile tutelarsi da una rissa a livello organizzativo. E non puoi escludere dal torneo, causa rissa, una squadra che arriva dalla Russia, non è mai successo in un torneo o in un campionato, che io sappia”.

 

Alberto, chiudiamo con una valutazione generale.
“Molto contento, a livello organizzativo meglio di così non poteva andare, dalla prima partita alla premiazione finale è andato tutto come da programma. Ripeto, la qualità del nostro lavoro è testimoniata dalle richieste di partecipazione alla prossima edizione, sono già pieno. Ma di sicuro verrà confermata la formula a 32 squadre, dopo 6 anni di esperimenti abbiamo trovato la formula giusta e la riproporremo anche l’anno prossimo”.

 

Letto 3400 volte Ultima modifica il Lunedì, 20 Aprile 2015 10:18

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