Venerdì, 14 Novembre 2025
Venerdì, 14 Novembre 2025 17:52

Stefano Guidoni racconta il “suo” Beppe Viola: “Società forte, impianto sportivo di livello e proposta convincente: per i grandi cambiamenti serve tempo” In evidenza

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INTERVISTA - Il punto della situazione con il direttore tecnico: “Crescono i numeri della scuola calcio, nelle giovanili abbiamo squadre competitive. Abbiamo inserito Giacomina Monte, top player della segreteria, e aspettiamo il rinnovo della concessione per sistemare l’impianto. Questa società ha una storia importante e deve costruirsi un futuro altrettanto importante”.


Stefano Guidoni, un anno dopo. È la prima, vera stagione al Beppe Viola per l’ex giocatore professionista (140 gol in una carriera vissuta in tutte le categorie), docente in Federazione, allenatore anche della Juventus dove era cresciuto nelle giovanili, direttore tecnico ormai di lungo corso. Arrivato alla corte del presidente Mimmo Arcella un anno fa, a stagione di fatto già iniziata, Guidoni ha iniziato a incidere sugli equilibri di una società storica - qui si è anche vinto un titolo regionale, qui è cresciuto Lorenzo Lucca, e tanto altro - ma tutta da rifondare.

Stefano, a che punto siamo?
“È vero che è passato un anno, ma per i grandi cambiamenti, quelli richiesti da Mimmo Arcella, ci vuole molto tempo, non una sola stagione. Serve strutturare la società, cosa che stiamo facendo, ma serve soprattutto ritrovare il potenziale umano, inteso come numero di bambini che c’era una volta, all’Atletico Torino”.

Come sono i numeri della scuola calcio?
“Finalmente siamo ripartiti con Pulcini, con una mista che vogliamo separare nel girone primaverile, e abbiamo tre squadre di Esordienti che continuano il loro percorso. Abbiamo inserito il discorso del calcio a 5, una volta a settimana tutti fanno un allenamento impostato sul futsal, importante perché migliora il contatto continuo con la palla. Non solo campo, a dicembre partirà anche lo sportello psicologico, in collaborazione con la circoscrizione. È un servizio alla comunità, noi vogliamo essere presenti nella comunità”.

Una prima valutazione sul settore giovanile?
“Il 2009 ha vinto il campionato provinciale e ora si trova nella realtà regionale. Logico che, contro il Chisola, la differenza c’è, ma oggi giochiamo partite diverse rispetto a due mesi fa. Il 2009 Mattia Vola ha esordito in prima squadra, questo è un motivo di grande soddisfazione. Quanto ai 2010, abbiamo buttato via qualche occasione per stare più in alto in classifica, la squadra deve acquisire consapevolezza, anche se paghiamo la partenza di una punta importante come De Stefanis, con lui potevamo puntare ai vertici. Con 2011 e 2012 stiamo disputando i campionati provinciali, sapevamo di dover ricostruire e lo stiamo facendo. Abbiamo allenatori molto bravi, speriamo che riescano a far crescere i gruppi”.

Anche l’Under 19 sta giocando i provinciali.
“Non ci siamo qualificati per differenza reti, un peccato. Questo era un altro gruppo fortissimo, che si è smembrato un po’ per l’incertezza di giocare nei regionali, un po’ per mancanza di pazienza di qualcuno: io ho proposto a quattro ragazzi di stare con me in prima squadra e giocare in Juniores, hanno preferito andare altrove. È una questione di scelte, che a volte non capisco. Comunque, Ivan Mingardo è un allenatore molto pragmatico, che tirerà fuori il meglio dai ragazzi”.

L’obiettivo è mantenere, e magari incrementare, i regionali?
“A me interessa che crescano i giocatori, se ne porto quattro in prima squadra e non mantengo la categoria, sono contento. Se poi riusciremo a salvare o incrementare regionali - e ci crediamo fortemente - saremo ancora più felici. Il tempo darà ragione al nostro lavoro”.

Una battuta sulla prima squadra.
“Viviamo un momento difficile, anche per colpa di una serie pazzesca di infortuni. Il valore dei giocatori è importante, ma devono ancora fare squadra, per questo fatichiamo a ottenere i risultati”.

Domanda cattiva: il quadro che ne emerge è di continuità, più che di svolta, rispetto alla scorsa stagione.
“Ritorno alla mia prima risposta: per i grandi cambiamenti ci vuole molto tempo. Una società come la nostra deve avere una struttura forte, un impianto sportivo di livello e una proposta convincente. Quest’anno abbiamo inserito Giacomina Monte, che è una top player in segreteria, insieme ad Antonietta Arcella adesso abbiamo una struttura che non teme paragoni. E poi andiamo avanti con il direttore Fabrizio Ghirardi, Manuele Di Miceli e Davide Di Nardo a gestire la scuola calcio. Le persone capaci le abbiamo”.

Impianto sportivo?
“Attendiamo con ansia il rinnovo della concessione per rinnovare l’impianto, è necessario per poter accogliere tanti bambini. Qui le potenzialità sono enormi: oltre al calcio a 11, abbiamo tennis, padel, calcio a 5, beach volley, tutti spogliatoi in muratura, un bar e un’area accoglienza enormi. Per gestire un posto così servono lungimiranza e amore, quello che al presidente non manca”.

La proposta convincente?
“Ormai una società di calcio deve curare mille aspetti, dentro e fuori dal campo. In campo vogliamo trasmettere ai ragazzi dei concetti, a partire dall’intensità: io dico sempre, anche nei corsi che tengo come docente della FIGC, che dobbiamo giocare come in finale di Champions, ma ovviamente al nostro livello. Vuol dire correre tanto e forte, passare la palla forte, avere idee veloci. Tutto questo di può ottenere solo con giocatori che fanno scelte autonome. Fuori dal campo, servono valori educativi: intanto abbiamo fatto digerire a tutti il terzo tempo, è fondamentale vista la direzione, sempre più esasperata e violenta, che sta prendendo la nostra comunità. E poi portiamo avanti il progetto con lo psicologo, abbiamo una policy di tutela dei minori, eccetera. Questa società ha una storia importante e deve costruirsi un futuro altrettanto importante”.

Ultima modifica il Venerdì, 14 Novembre 2025 18:18

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