LA SOCIETA' - Il presidente Enea Benedetto da la carica: "Il Barcanova deve tornare ad essere punto di riferimento per tutte le famiglie della zona di Torino nord. Ripartiamo dalle basi per ricostruire dopo due anni difficili".
C'è aria di novità sui campi del Barcanova, dove si vuole ripartire con una ventata di entusiasmo per riportare la società ai fasti che gli spetta e restituire a tanti ragazzi quella voglia di sport che le ultime due annate possono aver fatto vacillare. Ce ne parla il presidente Enea Benedetto.
"Non è facile ripartire dopo un periodo simile. Ho preso la presidenza nel 2020 e in questi due anni abbiamo tutti dovuto rinunciare a tanto. Le società dilettantistiche hanno patito e i ragazzi ancora di più. Ora stiamo cercando di ricostruire dalle basi, dalla Scuola Calcio fino a salire, perché tanti, troppi ragazzi hanno perso la voglia. Sportivamente parlando c'è una generazione mutilata, che si è vista privare di una parte importantissima del suo percorso di crescita. L'attività sportiva è vitale per fisico, mente, educazione, dopo due anni praticamente fermi non è semplice per questi ragazzi trovare le motivazioni per continuare, continuare a sentire lo sport come elemento primario dopo la scuola. Anche perché per noi società non era facile mantenere sempre i contatti e l'attenzione dovuta. Se i professionisti anche il primo anno di questa pandemia sono riusciti, grazie a tecniche migliori, miglior tecnologia, a far tenere un livello adeguato ai propri ragazzi, per noi è stato decisamente più complicato. Alcuni non avevano gli spazi, in altri casi non c'era connessione adeguata, difficile riuscire a seguire tutti così. Quello che possiamo fare ora è cercare di rialzarci, offrendo aiuto, sostegno e professionalità, a partire dalla Scuola Calcio. Restiamo Scuola Calcio Elite e questo è significativo, ma abbiamo deciso di tagliare del 50% le quote di iscrizione per venire incontro alle famiglie. La nostra prima squadra è in promozione e ne siamo fieri, ma nelle giovanili dobbiamo portare una ventata di aria fresca. Aver dovuto rinunciare ai Regionali con l'Under 17 ci dispiace, ma i 2005 sono l'emblema delle difficoltà che noi e i ragazzi abbiamo dovuto affrontare".
All'indomani della rinuncia dei 2005 però arriva anche la presentazione del nuovo coordinatore sportivo per il settore giovanile Gianluca Gioda, accolto calorosamente dal presidente.
"Nonostante le difficoltà sto cercando di dare continuità a questi due anni, che hanno visto tornare a casa tante figure storiche importanti per i colori del Barcanova. Piergiorgio Trombini e Giancarlo Borghetto, Livio Manzin e Giuseppe Pallavicini, sono tutte personalità che riporteranno alto lo spirito vincente che si respirava su questi campi e aumentano enormemente le qualità tecniche e sportive della società. Sono quindi felice di salutare l'arrivo di Gianluca Gioda, che porta la sua esperienza maturata dopo che la sua intera carriera giovanile è stata disputata con i nostri colori ed essere cresciuto sotto l'attenta direzione tecnica del Maestro Ercole Rabitti e di allenatori quali Giorgio Trombini e Franco Torta".
E dopo il Barcanova l'avventura si sposta al Venaria dove incontra Ezio D'Herin, giudicato come un secondo padre da Gioda e grazie al quale debutta in prima squadra in Promozione. La sua carriera in panchina inizia come preparatore atletico degli Allievi dei Cervotti nel '99 al fianco di Marco Scognamiglio, poi seguirà Rino Vanacore in Promozione all'Atletico Torino. Mentre studia per il conseguimento del patentino Uefa B le sue esperienze coprono tutte le categorie, con prima la vittoria ai Provinciali con i 2001 guidati da Marco Gastaldo, poi il passaggio al Chieri, dove collabora con Pulcini ed Esordienti per poi diventare il Vice dei 2006 prima di Mauro Piras, poi di Edoardo Zaccarelli.
Le prima parole di Gianluca Gioda appena arrivato.
"Il mio ritorno al Barcanova ha destato in me grandissima emozione. Nel corso della mia vita il Barca è sempre stato un punto di riferimento importantissimo, dal punto di vista umano, tecnico, educativo. Qui ho imparato tantissimo, grazie ad una società che ha lasciato in me valori incredibili, dove ho lasciato tantissimi amici. Sentivo che prima o poi sarei tornato, era come se avessi un debito morale nei confronti di questa società, per tutto quel che mi ha dato. Non sapevo in che modo o quando, ma sapevo avrei portato l'esperienza che ho accumulato in questi anni. Con il direttore Trombini c'è un forte legame, conosco il suo valore come uomo di calcio, uomo di sport ed educatore, c'è grande stima e ammirazione e se sono qui so che lo devo tanto a lui. Spero di fare un lavoro sulla falsa riga di quello che ho imparato e sviluppato in questi anni, sono sicuro con questo team potremo ottenere ottimi risultati e cercheremo di tornare o comunque avvicinarci a quello che era il Barcanova, ciò che dovrebbe essere tutto lo sport, prima scuola di vita ed educazione e poi scuola di calcio. Darò il mio contributo, farò proposte molto concrete, sono davvero felice e motivato per questa stagione che sta per cominciare".
Chiude il presidente Benedetto con un augurio: "Che questa stagione sia un punto di partenza per noi e per tutti. Non mi aspetto che in pochi mesi si sia al vertice, ma alla lunga distanza dobbiamo come detto tornare ad essere un punto di riferimento. Aiutare a riportare in auge il dominio del calcio torinese e riprendere man mano i contatti anche con le grandi società professioniste. Inoltre, non per essere polemico, ma mi auguro che questa stagione possa filare liscia e se la ripartenza serena è subordinata alla campagna vaccinale, allora bene venga e invito famiglie e ragazzi ad essere responsabili".