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Giovedì, 26 Gennaio 2017 07:41

Giovanissimi fascia B Torino – Lo Sporting Cenisia lancia la sfida all'Alpignano. Polizzi: “Siamo un bel gruppo, con qualche innesto potremo dire la nostra”

Scritto da Alice Varraso

L'INTERVISTA –  Le Violette sono tutte unite dentro e fuori dal campo, e possono disporre di un ottimo reparto offensivo. I biancoazzurri di Genovesio restano la favorita numero 1 del girone ma lo Sporting vuole continuare ad inseguire l’obiettivo delle fasi finali provinciali

Raimondo Polizzi, allenatore dello Sporting Cenisia 2003, oltre che allenatore, gioca anche in Seconda categoria e ci racconterà le sue esperienze.
Mister Polizzi è diventato allenatore per casualità – ci racconta – dopo aver smesso di giocare a calcio per un po' di anni a causa del lavoro. “Sono finito a fare l'allenatore per caso. Avevo smesso di giocare per lavoro, poi ora ho ripreso. Qui allo Sporting Cenisia ho allenato prima i 2005, per meno di un anno, e poi i 2003”. Prime esperienze dunque per un tecnico che al Cenisia si è legato fin dalla categoria Allievi. Pur giovane, il mister delle violette non si  ispira a nessun allenatore in particolare, si sente molto vicino a José Mourinho e non solo perché è il suo idolo essendo interista. “Si, lui è l'idolo di molte persone, ma io aspiro a diventare come lui per la qualità dei rapporti interpersonali che aveva con i calciatori. Mi sento vicino a  lui a livello psicologico, perché bisogna entrare nella testa dei ragazzi come ha fatto lui con dei professionisti”.

Raimondo Polizzi si definisce un allenatore esigente, che come tutti i suoi colleghi cerca prima di insegnare il gioco del calcio, di far crescere i propri ragazzi che segue dall'anno scorso: “Pretendo molto da loro  perché sono convinto che il lavoro e il sacrificio paghino. Ho un bel rapporto con i miei ragazzi e credo di poter essere anche amichevole, oltre che essere solo una guida visto che stanno crescendo”. Sporting Cenisia che non è andato ai Regionali e che nonostante un inizio un po' zoppicante, punta a ben figurare nel Provinciale e costruire le basi in vista della categoria Giovanissimi. Per togliersi questa soddisfazione i ragazzi di mister Polizzi devono in primis migliorare la gestione della partita. “Partiamo ai mille all'ora e poi tendiamo a distrarci. Se non siamo concentrati al 200% per tutta la partita rischiamo di perdere”.  Il mister delle violette punta però a valorizzare al meglio gli aspetti positivi della squadra: il collettivo e l'attacco. Il gruppo è unito sia in campo che fuori, sono tutti amici e vanno a scuola insieme e l'attacco è il punto forte  dello Sporting Cenisia classe 2003. “Secondo me il prossimo anno, con qualche innesto possiamo dire la nostra anche ai Regionali. Per ora guardiamo al girone, penso di essere l'unico, insieme ai miei ragazzi a poter mettere in difficoltà l'Alpignano”. Sfida lanciata dunque ai ragazzi di Genovesio, con cui le violette avevano perso 4-2. Dopo quella partita però lo Sporting Cenisia è tornato in corsa.

Riconosciuta la forza dell'Alpignano, mister Polizzi mostra stima verso altri suoi colleghi: Ragagnin, allenatore della Sisport 2003, che ha incontrato nei gironi di qualificazione e Gianni Iuliano, allenatore del Borgaro 2000, ma ex Sporting Cenisia. Violette 2003 che hanno qualche vantaggio in più visto che Raimondo Polizzi oltre ad essere un allenatore è anche giocatore in Seconda categoria delle violette. “A volte se fai solo l'allenatore alcune piccolezze, alcuni movimenti non li vedi. Io cerco di insegnare alcuni trucchi ai ragazzi, in particolare agli attaccanti che condividono il mio stesso ruolo”.  Mister convinto che ogni volta che si scende in campo ci siano due gare: quella tra ragazzi e quella tra allenatori per difendere la squadra, insomma un altro pensiero alla José Mourinho che volente o nolente difende sempre i suoi.

Il mister dello Sporting Cenisia si rivede molto nei suoi ragazzi, in particolare in Giacomo Perino: “In lui rivedo me da piccolo. Stessa testa calda, abbiamo entrambi smesso di giocare a calcio, a età e per esigenze diverse. Ma poi entrambi abbiamo ricominciato capendo che questo sport è una parte fondamentale della nostra vita". Raimondo Polizzi  non solo si trova bene in questa società, ma è anche legato con gli altri allenatori delle violette. Insomma un gruppo di allenatori, ma in primis di amici di serate fuori dal campo.  A proposito di grandi amicizie, in questi giorni il Cenisia ha perso un suo giocatore, Zoubir Chafi, che combatteva contro una malattia che si è rivelata più forte di lui. Il mister delle violette, come molti altri allenatori del Cenisia lo conoscevano da molto tempo. “Lo conoscevo da praticamente 10 anni, abbiamo fatto insieme gli Allievi, la Juniores, la Terza e la Seconda categoria con il vecchio San Paolo Cenisia. Noi lo chiamavamo “Ste”. Siamo stati compagni di tante battaglie dentro il campo, insieme abbiamo vinto un campionato provinciale e una promozione in Seconda categoria. Grazie a lui sono riuscito a segnare parecchi gol, era un bell'esterno destro, un ragazzo d'oro che non smetteva mai di sorridere. Sono orgoglioso di aver giocato con lui. Adesso fa un grossissimo effetto vedere i ragazzi giocare con il numero 7, il suo numero, sembra di rivedere lui in campo. Sono certo che adesso chi indosserà quel numero al Cenisia sarà orgoglioso di indossarlo. Adesso spero di avere le magliette di riscaldamento in suo onore già da domenica”.

Mister delle violette che nonostante la perdita del suo amico, si concentra sulla squadra e ci lascia con una frase a lui cara che racchiude e conclude le sue aspettative e quelle dei suoi ragazzi, a proposito della complicata, ma sognata qualificazione alle finali provinciali: “ Forse non sarà come credevi, perché sarà meglio di ciò che sognavi”.

Letto 2311 volte Ultima modifica il Giovedì, 26 Gennaio 2017 08:07

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