Mercoledì, 16 Aprile 2025
Martedì, 15 Aprile 2025 11:33

Federico Caronte: “Dalla Nazionale agli infortuni, mi sono reinventato come allenatore di tecnica individuale e personal trainer. E mi piace”

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INTERVISTA - Promessa del settore giovanile del Torino, due anni di stop gli hanno precluso la carriera da professionista: “Sono andato negli Stati Uniti, ho preso tre lauree e oggi insegno calcio con la mia FC Training: da noi vengono ragazzi che hanno voglia di imparare e professionisti - come Lucca, Bianco e Izzo - quando non si allenano con le loro squadre. Questa estate organizzo un camp estivo, dal 30 giugno al 5 luglio a Chiusa Pesio”.


“In Nazionale Under 17 ero il terzino destro, mi chiamavano il trenino perché non mi fermavo mai. A sinistra giocava Federico Di Marco: in quel periodo ero tra gli esterni bassi - come si dice oggi - più forti d’Italia”. Non usa giri di parole Federico Caronte per raccontare la sua carriera di calciatore, interrotta bruscamente da una serie di infortuni che lo hanno costretto a inventarsi una nuova vita nel pallone, fatta di tre lauree, un campionato professionistico USL2 vinto negli Stati Uniti, e una scuola di allenamento individuale che porta il suo nome, la “Federico Caronte Training”. Con la maglia azzurra ha anche segnato un gol, quando era all’apice della sua ascesa.

“Ho giocato dieci anni al Torino - racconta - dalla scuola calcio al settore giovanile, fino alla panchina in Europa League a Copenaghen. Ero la riserva di Darmian, visto che Bruno Peres non era in lista, in quella squadra Ventura era l’allenatore e Quagliarella la punta di diamante. Purtroppo, non è arrivato l’esordio e la stagione seguente sono andato in prestito all’Udinese, giocavo con la Primavera e mi allenavo con la prima squadra, con Bruno Fernandes e Zapata, per fare due nomi. A gennaio però mi hanno operato per un problema congenito all’anca, è stato un calvario. Avevo 18 anni, sono stato fermo due anni e mi sono trovato svincolato. A quel punto ho provato allo Steaua Bucarest ma alla fine sono andato a Potenza, dove mi sono spaccato il ginocchio in allenamento”.

Una serie di mazzate che avrebbero steso anche un toro.
“A quel punto ho fatto una scelta di vita e mi sono trasferito negli Stati Uniti, dove avevo vinto una borsa di studio. Mi sono laureato in Sport Management, in un college in Arizona, e ho giocato in Florida, a Orlando, dove ho anche vinto il campionato professionistico USL2. È stata un’esperienza bellissima. Lì hanno strutture incredibili, allenatori stipendiati, credono nello sport e nel lavoro, anche se non hanno la nostra cultura calcistica. Ma stanno crescendo a vista d’occhio”.

Perché sei tornato in Italia?
“Per amore, la mia ragazza era qui in Italia. Ho continuato con la formazione e ho conseguito altre due lauree, Scienze motorie e Magistrale, con specializzazione in sport management, oltre al Patentino Uefa C. E ho iniziato il percorso come allenatore di tecnica individuale e personal trainer. Ho iniziato con la Smart Gol di Elia Fanelli e Andrea Golia, poi mi sono messo in proprio con la FC Training”.

Raccontaci della tua scuola.
“Il campo di allenamento è a Beinasco, in via San Felice 5. Gli altri istruttori sono Luca Sperandio, Cristian Di Pasquale e Triomphe Ndayisenga, collaboriamo con il mental coach Marco Marchese, il nutrizionista Gianluca Sozzi e l’osteopata Emanuele Angilletta. Lavoriamo con ragazzi che hanno voglia di migliorarsi, un massimo di 60 a settimana, ne abbiamo già mandato una decina in prova tra Juve e Toro. E seguiamo giocatori professionisti nei periodi in cui non si allenano con la loro squadra”.

Qualche nome?
“Da noi sono passati Lorenzo Lucca, Alessandro Bianco, Armando Izzo, Aaron Ciammaglichella, Vincenzo Millico, Martin Palumbo, Davide La Mesta, Davide De Marino, Roberto Aprile e tanti altri…”

Se dovessi riassumere in poche parole il tuo metodo di lavoro?
“Direi che lavoriamo a livello situazionale, ovvero ricreando le situazioni specifiche della partita, sempre ad altissima intensità e con la tecnica in primo piano. E che ci mettiamo a disposizione del giocatore: dove lui vuole migliorare, noi interveniamo”.

Parliamo dei camp estivi, parte integrante della vostra proposta sportiva.
“Quest’anno faremo solo una settimana, dal 30 giugno al 5 luglio, perché nella settimana precedente abbiamo troppe richieste da giocatori professionisti e non riusciamo a gestire tutto con la qualità che vogliamo proporre. Il nostro Summer Camp di alta formazione sulla tecnica calcistica individuale sarà a Chiusa di Pesio, in provincia di Cuneo, riservato a un numero chiuso di 30 atleti. Saranno curati nel dettaglio tutti gli aspetti di campo, con programmi di allenamento divisi per fasce di età e personalizzati per ogni singolo atleta in base agli obiettivi da raggiungere, e fuori dal campo, dalla cura dei pasti e delle camere in pensione completa, alla gestione del tempo libero, delle attività ludiche, della logistica”.

Info e prenotazioni
www.fctrainingtorino.it
Federico 329/6574988
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Letto 245 volte Ultima modifica il Martedì, 15 Aprile 2025 20:49

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