Lunedì, 25 Novembre 2024
Mercoledì, 20 Dicembre 2023 17:07

Gassino San Raffale, l’analisi di Piercesare Uras: “I nostri atleti crescono dentro e fuori dal campo, siamo contenti”

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INTERVISTA - Il direttore generale al giro di boa della stagione: “Grande partecipazione ai nostri progetti dedicati ai ragazzi del settore giovanile e ai genitori della scuola calcio. Sul campo, puntiamo a mantenere le categorie regionali. Quattro 2016 sono andati al Torino”


Siamo al giro di boa della stagione, è possibile fare una prima valutazione di come sta andando?

“Qui a Gassino siamo abituati a valutare i risultati ottenuti non solo con la posizione in classifica, ma anche e soprattutto rispetto alla crescita dei nostri atleti, dentro e fuori dal campo. Secondo questo principio, non possiamo che essere nuovamente orgogliosi dei risultati che stiamo ottenendo, lo dimostrano la partecipazione dei nostri atleti dell’attività agonistica ai progetti delle borse di studio, e l’adesione dei genitori dei bimbi dell’attività di base al corso “alleniamoci a capire”. Di nuovo, non è solo il numero dei partecipanti ai corsi, siamo felicissimi del loro coinvolgimento e della loro soddisfazione per gli argomenti trattati”.

La vostra attività etica e sociale ha ricevuto tanti riconoscimenti.

“Siamo stati molto orgogliosi di ricevere dal CONI il premio speciale per i progetti sociali ed etici che portiamo avanti ormai da un triennio e che nella scorsa stagione ci hanno consentito di essere premiati con il Grassroots Awards quale miglior club dilettantistico d’Italia. Abbiamo per il prossimo futuro in cantiere ancora tante iniziative, una riguarderà allenatori e istruttori di tutto il Gassino San Raffaele e sarà finalizzata alla loro crescita professionale. Non si finisce mai di imparare, vogliamo offrire al nostro staff tecnico la possibilità di alimentare le loro competenze, per poter trasmettere i corretti valori, i principi e gli insegnamenti ai nostri atleti. Ci crediamo molto”.

Provo a riportarti sul campo da calcio, lì come sta andando?

“Per quanto riguarda la parte prettamente sportiva, continua la crescita dei nostri atleti nel settore agonistico, nei gironi di andata delle varie categorie abbiamo alternato prestazioni notevoli a cali di tensione, classici per le età dei ragazzi. Non abbiamo squadre che possano ambire a vincere i rispettivi campionati, ma miriamo a rimanere nelle categorie regionali e stiamo lavorando per portare anche il gruppo dei 2010 a poter disputare anche loro il campionato regionale”.

E nella scuola calcio?

“Nella scuola calcio il livello tecnico si è decisamente innalzato grazie anche ai numeri più consistenti dei gruppi, ormai in quasi tutte le annate abbiamo due gruppi, che a nostro parere è il limite per poter gestire con equilibrio e attenzione tutti i ragazzi. La menzione speciale va sicuramente ai bimbi del 2016 che in quattro, un numero per noi davvero consistente, sono stati scritturati nelle file del Torino”.

Con il Torino avete stretto un rapporto di collaborazione.

“Sì, dall’inizio dell’anno abbiamo instaurato un rapporto finalizzato a condividere valori e principi, per la crescita calcistica per tutti gli attori coinvolti: atleti, mister, direttori e anche famiglie”.

Parliamo della società, di come vi siete adeguati alla riforma dello sport.

“Abbiamo fatto i conti con la nuova riforma dello sport, come tutti, e ci siamo fatti trovare pronti sia dal punto di vista statutario che dal punto di vista della contrattualistica sportiva. Diciamo che partivamo avvantaggiati, in quanto la nostra certificazione ISO 20121 già ci prescriveva di scrivere contratti per tutti gli attori coinvolti nel processo sportivo, li abbiamo solo dovuti adeguare ai disposti della riforma e alle regole federali, ma poco hanno spostato l’equilibrio della società”.

Le società sono fatte di persone. Uno dei tuoi meriti è di scegliere quelle giuste.

“Sicuramente il merito della crescita della società e della possibilità di essere una “fucina” di progetti va dato ella squadra di direttori che si impegnano a vedere il nostro mondo del calcio con un’ottica un po' più ampia e non solo finalizzata al risultato della singola partita: penso al direttore sportivo Manuel Lami, al direttore operativo Gianluigi De Martino, al direttore tecnico Andrea Gallelli e, ultimo arrivato, al direttore comunicazioni Marco Vianello. Senza la loro costante dedizione e capacità di fare da “filtro” alle situazioni giornaliere che vive una società di calcio dilettantistica, molti dei risultati ottenuti non sarebbero stati possibili. A loro l’arduo compito di trovare costantemente “soluzioni” e non “colpevoli”, un altro concetto importante che è proprio del Gassino San Raffaele”.

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