UNDER 13 - Partita di grande intensità tra le due professioniste, con i giallorossi più propositivi grazie alle giocate di Lanchen Att. Finisce a reti bianche, la coppa va ai cuneesi dagli undici metri. Una degna conclusione di un torneo bellissimo
Emozioni, equilibrio e tanta tensione fino all’ultimo rigore. La prima edizione della Ciriè Future Cup, riservata alla categoria Esordienti 2013, va al Bra. La squadra cuneese alza il trofeo al cielo dopo una finale combattutissima contro il Torino, decisa soltanto dai calci di rigore. L’eroe di giornata è Elia Chiesa, portiere giallorosso, che para il tiro di Nicolò Bergantino e consegna così il successo ai suoi compagni, al termine di una sfida vibrante e giocata a ritmi altissimi.
Un pareggio a reti bianche che, però, non racconta tutte le emozioni del match. Il Bra si dimostra più propositivo nella prima parte di gara, costruendo diverse occasioni interessanti. A trascinare i cuneesi è Lanchen Att, autentico motore offensivo e costante spina nel fianco della retroguardia granata. È proprio lui, nel finale di primo tempo, a far tremare la traversa con una punizione magistrale che lascia immobile il portiere avversario. Un lampo che infiamma il pubblico e conferma la vivacità offensiva dei giallorossi.
Nella ripresa il copione non cambia: Att continua a seminare il panico, andando ancora vicino al gol con una conclusione velenosa che impegna severamente l’estremo difensore del Torino. I granata reagiscono con orgoglio, alzano il baricentro e provano a rendersi pericolosi: Graziano ci prova dalla distanza con un destro potente, ma il portiere del Bra è reattivo e respinge con sicurezza.
L’intensità cresce con il passare dei minuti e il match si accende anche sul piano fisico, ma senza mai superare i limiti della correttezza sportiva. L’ultimo brivido prima del triplice fischio lo regala Sebastiano Fiandino, che si libera al tiro dal limite trovando però la pronta risposta di Gabriele Civitico. Il punteggio resta inchiodato sullo 0-0: servono i calci di rigore per decretare il vincitore.
La serie dagli undici metri è una vera altalena di emozioni. Fiandino apre la serie per il Bra e non sbaglia, imitato subito dopo da Casapulla per il Torino. I giallorossi tornano avanti con Grasso, glaciale dal dischetto, ma capitan Lucchitto ha poi l’occasione per ristabilire la parità e calcia alto sopra la traversa. Il Bra prova ad approfittarne, ma anche i granata cedono alla tensione e falliscono il rigore successivo. Fenoglio mantiene il sangue freddo e ristabilisce la parità. Poi Zhuba realizza con decisione il penalty che pesa come un macigno, mentre Att ha l’opportunità per chiudere i conti dopo l’errore del numero 6 del Torino, ma manda a lato. Tutto si decide sull’ultimo pallone, quello di Marenco per il Torino: rincorsa, tiro, ma la palla finisce fuori.
A quel punto esplode la festa dei giallorossi. Abbracci, urla e cori per una vittoria che vale doppio, perché consegna al Bra la prima storica Ciriè Future Cup. Un successo che premia compattezza, coraggio e spirito di squadra, al termine di una finale degna di un torneo che vuole continuare a crescere.