Domenica, 25 Maggio 2025

LA PARTITA - Uno stoico Gozzano si arrende in semifinale dopo una stagione esaltante. Alla fine i favoriti strappano il pass per la finalissima che li vedrà impegnati contro il Chisola.
 


LASCARIS-GOZZANO 3-1
RETI: pt 30' e 42' Isufaj, 33' Roncarolo, 43' Vicario (G)
LASCARIS (4-3-1-2): Piciano, Ambrosia, Penta (st 37' Mininni), Martinelli, Dellavalle (st 40' Salvatore), Amendolagine, Bottero (st 28' Margiotta), Scanavino, Isufaj (st 40' Robazza), Roncarolo (st 35' Tosku), Spina (st 2' Zamboni). A disp. Schierano, Dino, Cruto. All. Meschieri
GOZZANO (4-3-3): Valloggia, Musto (st 10' D'Amico), Bonetti, Besati (st 20' Testa), Bracchi, Mongini, De Falco (st 35' Medina), Llani (st 10' Bandi), Manaj (st 5' Summa), Mastroianni, Vicario (st 32' D'Agnolo). A disp. Mora, Marotta, Nicolosi. All. Baer
AMMONITI: pt 22' Roncarolo (L), st 16' Mongini (G)

Nessuna sorpresa da Casale, dove Lascaris e Gozzano si giocavano l'accesso alla finalissima. I bianconeri di Meschieri, campioni in carica nella stagione passata, vogliono fare il bis e partono convinti e decisi, cercando di mettere alle corde lo splendido Gozzano visto fino a qui, che arriva all'appuntamento con l'attacco spuntato, visto che Summa e Nicolosi partono dalla panchina a causa di problemi fisici. Pronti via e Valloggia è chiamato agli straordinari da Roncaroloe e Scanavino, mentre subito prima tira un sospiro di sollievo per la conclusione di Bottero che termina sul fondo. I rossoblu provano a rispondere e Vicario ha sui piedi una ghiottissima occasione, ma spreca calciando alto, poi Spina lo imita con un colpo di testa mandato sul fondo. Il Lascaris tiene sempre alta la pressione e alla mezzora passa grazie a Isufaj. Sfondato il muro difensivo della squadra di Baer i bianconeri affondano il colpo approfittando del momento, ci pensa Roncarolo con un pregevole mancino a siglare l'immediato 2-0 che taglia le gambe agli avversari. Il parziale però regala ancora emozioni, con la doppietta personale di Isufaj su assist di Bottero e Vicario che si fa trovare pronto per ribadire in rete dopo la parata di Piciano sul tiro di Manaj.
Nella ripresa il Gozzano prova a reagire e fa passare qualche minuto di apprensione ad Amendolagine e compagni, ma manca per tre volte l'occasione buona per segnare il gol che avrebbe riaperto l'incontro. I bianconeri si scuotono e tornano a farsi vedere dalle parti di Valloggia, ma senza fortuna e tra un duello e l'altro la sfida arriva all'80' senza che vi siano altre sorprese. Il Gozzano esce tra gli applausi dopo un percorso da urlo, per il Lascaris la finale più attesa contro il Chisola, appuntamento a sabato 31.

LA PARTITA - Prova sontuosa in zona gol per il Chisola, che trova le prime due reti con un pizzico di fortuna, ma nel complesso merita il passaggio del turno. Passivo troppo severo per un coraggioso Asti, che ha però peccato di precisione a gara ancora aperta, dimostrando che non per caso è arrivato a questo punto del torneo. 
 


CHISOLA-ASTI 5-1
RETI: pt 10' Baba Hay, 15' e 34' Maiolo, 37' Petkov, 40' Aversano (A), st 36' Pansini
CHISOLA (3-1-4-2): Sapino, Pansini (st 36' Polliotto), Cavazza, Cozzula, Pochettino (st 36' Spiridon), Brusa, Sottile (st 6' Boaglio), Galasso (st 25' Grosso), Maiolo (st 35' Fassino), Baba Hay (st 9' Quero), Petkov (st 21' Calizia). A disp. Odorico, Bennati. All. Mezzano
ASTI (4-3-1-2): Bosco, Tagliavia (st 15' Giugliano), Marchioretti (st 21' Otranto), Ribellino, Crispoltoni, Manta (st 25' Roma), Ferello (st 31' Bibaj), Bonfanti, Russo (st 28' Furlanetto), Aversano (st 4' Casubolo), Bosco (st 36' Longo). A disp. Francalanci, Paro. All. Marino
AMMONITI: st 32' Roma (A)

Semifinale da non perdere quella tra Chisola e Asti, la rivincita sportiva di quella andata in scena in Under 17, che vedrà però un epilogo del tutto diverso. Da un lato la corazzata di Luca Mezzano, chiamata a non fallire l'appuntamento con uno squadrone costruito per vincere, ricco di talento e qualità. Dall'altra i ragazzi di Fabio Marino, che non vogliono smettere di sognare e credono nell'impresa, a conferma dello splendido lavoro fatto dalla società biancorossa in queste stagioni.

1° TEMPO

L'inizio di gara vede i vinovesi cercare di prendere subito il controllo delle operazioni spingendo soprattutto sulla sinistra, dove l'ispirato Baba Hay duetta bene con Sottile. Dall'altra risponde l'Asti guidato dalla coppia di centrocampo Manta-Bonfanti, duo agguerrito che per tutta la gara darà ottima prova di se combattendo come leoni nelle due fasi. I primi minuti sono di sostanziale equilibrio, perché entrambe le compagini messe sotto pressione dagli avversari peccano di precisione al momento del passaggio decisivo. Serve quindi un'invenzione del singolo per scuotere la gara e ci riesce già al 10' Baba Hay, aiutato da un pizzico di fortuna. Il 10 di Vinovo parte dalla destra, si accentra e dal limite dell'area scaglia un destro che sembra però facile preda per Bosco. Ribellino è sulla traiettoria e di testa tocca quel tanto che basta a impedire la parata del compagno e come una doccia fredda arriva quindi il vantaggio per il Chisola. L'Asti non si scoraggia di certo e risponde dopo appena 3 minuti con Bonfanti, che sfonda al centro con un'azione insistita e dal limite troverebbe anche il pertugio giusto per infilare in rete, ma il direttore di gara ravvisa un tocco di mano e fischia il fallo appena prima della conclusione. L'incontro, sempre molto corretto per tutti gli 80 minuti, si accende. Passa appena un minuto che arriva una clamorosa palla gol per i Galletti. Russo trova lo spiraglio giusto a sinistra, calcia in diagonale, ma trova Sapino sulla sua strada. La respinta è centrale e all'altezza del dischetto del rigore Aversano sembra pronto a insaccare, ma il destro è centrale e viene neutralizzato dal pronto riflesso dell'estremo difensore, davvero reattivo e decisivo per i suoi, che sul ribaltamento di fronte trovano il 2-0. Scampato pericolo infatti il Chisola si riversa subito in avanti con Sottile, che mette al centro per l'accorrente Cozzula. Dribbling in area e conclusione mancina su cui la difesa si immola, ma anche in questo caso l'Asti non è fortunato, visto che la sfera resta lì al limite dell'area piccola dove è pronto Maiolo ad avventarsi e indisturbato calciare in rete, senza che l'incolpevole Bosco possa opporsi.
L'uno-due del Chisola poteva stendere chiunque, ma la squadra di Marino ha gran carattere e costruisce subito un'altra clamorosa palla gol. Bonfanti apre sulla destra per Ferello, che entra in area e centra un traversone basso per l'accorrente Aversano. Rigore in movimento per il 10 astigiano, che però pecca ancora di precisione e la sfera termina alta. Il Chisola non sta a guardare e punta a chiudere l'incontro, trascinata in questa parte di gara da un imprendibile Baba Hay, che cerca la doppietta con azione fotocopia rispetto all'1-0, ma in questo caso la conclusione è forte, ma centrale e facilmente controllata da Bosco. Il 10 biancoblu regala al pubblico anche una rabona per lo scatto di Sottile, ma poi l'azione si risolve in un nulla di fatto. A questo punto l'Asti si profonde nel maggior sforzo offensivo, però senza fortuna. Aversano prova ad accendersi e in area si destreggia mirabilmente tra tre avversari, servendo rasoterra Manta che però cicca la sfera, la difesa manda in angolo tirando un sospiro di sollievo e il tutto si risolve senza conseguenze. Ci prova poi due volte Russo: nel primo caso Sapino blocca senza problemi, nel secondo è la difesa a respingere, ma l'attaccante chiede un fallo di mano in area che l'arbitro non ravvisa, dalla tribuna il giudizio pare corretto. Al 34' poi rialza i giri del motore il Chisola, che sostanzialmente chiude la gara. Triangolazione perfetta Maiolo-Petkov-Maiolo e il bomber leggermente defilato sulla destra scaglia un potente tiro che vale il 3-0. Difesa astigiana poco reattiva e qui le speranze dei Galletti sembrano crollare, con Crispoltoni e compagni che ora rischiano l'imbarcata, abbattuti dalla letale macchina da gol che si dimostrano gli avversari e dai troppi errori sotto porta. Cavazza si esibisce in un numero sulla sinistra liberandosi di due avversari, va per vie centrali dove scarica per Galasso che allarga per Petkov, ma la conclusione di destro è potente, ma non precisa. La rete dell'ex è solo rimandata, perché l'11 del Chisola poco dopo si fa trovare pronto in area e questa volta la sua conclusione gonfia la rete. Il Chisola è su una nuvola e regala spettacolo con un altro pregevole fraseggio tra Petkov, Pansini e Maiolo, ma Bosco è miracoloso a negare la tripletta al centravanti. Sull'ultima azione della gara ecco la meritata rete della bandiera. Lancio per Aversano, palla troppo lunga che Brusa sembra poter controllare agevolmente, ma sul rilancio c'è il caparebio intervento del 10 astigiano che si ritrova a tu per tu con Sapino e non sbaglia.

2° TEMPO

La ripresa si apre con l'infortunio proprio dello sfortunato fantasista dell'Asti, che in uno scatto in area va giù in un contrasto con il difensore ed è costretto ad alzare bandiera bianca. Bosco ci prova dalla distanza chiamando Sapino all'intervento, si genera una mischia furibonda in area con Marchioretti che va al tiro, ma la retroguardia mura in angolo. E' sostanzialmente l'ultimo vero pericolo che i ragazzi di Marino creano dalle parti dell'area avversaria, l'incontro infatti non offre comprensibilmente lo stesso spettacolo del primo tempo, nonostante Russo, Bonfanti e i compagni entrati dalla panchina ce la mettano tutta. Brusa e Pochettino sono due saracinesche, Cozzula gestisce la sfera e il Chisola controlla senza grossi patemi, anche se col campo aperto spreca qualche ripartenza di troppo. Galasso, che offre l'ennesima prova di spessore, chiama Bosco all'intervento, poi il migliore dei subentrati per il Chisola è Quero, che prima cerca l'eurogol su punizione, poi nel finale con un tracciante illuminante manda in rete Pansini. La sfida termina qui, nonostante il passivo l'Asti esce a testa altissima, il Chisola dimostra tutta la sua forza e ora si giocherà quella che probabilmente è la finale più attesa, la prima sfida in cui i ragazzi di Mezzano partono con le quotazioni al 50-50. Appuntamento a sabato 31 per la super sfida con il Lascaris.

4° TURNO - Ci ha provato il Chisola, sul difficile campo di Piacenza i ragazzi di Lo Nano hanno dato tutto, consci che dovevano fare un gran risultato per avere qualche speranza. La rete di Cherif non ha spezzato gli ospiti, che dopo pochi minuti trovano la via del pari con Naranjo, ma nonostante la buona volontà, il primo tempo si chiude in parità. Si prospetta una ripresa di fuoco, ma proprio in apertura la doppietta del centravanti di casa è una durissima mazzata alla ambizioni vinovesi e alla fine risulterà decisiva. Termina quindi qui l'avventura del Chisola, che nonostante le due sconfitte esce a testa altissima, al termine di una lunga stagione che ha visto brillare i ragazzi in biancoblu.
 


GIRONE A / 2ª GIORNATA 

PIACENZA-CHISOLA 2-1
RETI: pt 12' e st 1' Cherif (P), pt 17’ Naranjo Barrera (C)
PIACENZA (4-2-3-1): Muzio, Serdani, Curti (st 35' Di Trapani), Mantegazza, Demiglio, Bergamaschi, Lucino (st 44' Velardi), Devoti (st 40' Brena), Cherif, Corbari (st 30' Brena), D’Angelo (st 11' Trombetta). A disp. Giardino, Maserati, Costantini, Borghi, Herzuah. All. Piccolo
CHISOLA (4-2-3-1): Bruno, Scarpetta, Naso (st 23’ Garbellini), Castellaro (st 17’ Calamita), Tarucco, Gironda, Syll (st 40’ Messina), Ambrosino (st 17’ Marini), Marmo (st 10’ Oliveira Santos), Lazzaro, Naranjo Barrera. A disp. Mancin, Rossetti, Tachovski. All. Lo Lano

PLAYOFF QUARTO TURNO / GIRONE A
1ª giornata - Chisola-Fiorenzuola 0-2
2ª giornata - Piacenza-Chisola 2-1
3ª giornata / Sabato 31 maggio - Fiorenzuola-Piacenza
Classifica: Fiorenzuola 3, Piacenza 3, Chisola 0

1° TURNO - Davanti a un pubblico d'eccezione (presenti Palladino e l'ex primvera Comuzzo) la Fiorentina fa un figurone strapazzando la Juventus e avanzando al turno successivo. I bianconeri non iniziano male, la prima fase di gara è equilibrata, poi però ci pensa Baroncelli a invertire la rotta. I bianconeri non mollano e nel finale sembrano riuscire a raddrizzarla grazie all'eurogol di Biliboc, splendida conclusione al volo dalla distanza che non lascia scampo a Leonardelli. Ma pesa sull'economia della gara il 2-1 immediato di Rubino, che con una punizione rasoterra inganna barriera e portiere e permette ai padroni di casa di chiudere il parziale in vantaggio. Nella ripresa Martinez sfiora il pari di testa dopo pochi istanti, ma sarà un fuoco di paglia, la girandola di cambi non porta grossi risultati e così ci pensa ancora Rubino a mettere in ghiaccio l'incontro, con la Juve sbilanciata in avanti alla caccia del pari. Nel recupero poi sentenza finale di Balbo e la stagione della Vecchia Signora termina qui.
 


FIORENTINA-JUVENTUS 4-1
RETI: pt 26' Baroncelli, 42' Biliboc (J), 44' e st 35' Rubino, st 50' Balbo
FIORENTINA (3-5-2): Leonardelli, Kouadio, Baroncelli, Romani (st 42' Elia), Trapani, Keita, Gudelevicius (st 31' Ievoli), Harder, Scuderi (st 31' Balbo), Tarantino (st 16' Caprini), Rubino (st 42' Lamouliatte). A disp. Vannucchi, Sadotti, Puzzoli, Deli, Mazzeo, Angiolini. All. Galloppa
JUVENTUS (3-4-2-1): Marcu, Savio, Martinez (st 37' Lopez), Verde (st 26' Rizzo), Biliboc (st 16' Turco), Ripani, Boufandar (st 16' Merola), Pagnucco, Crapisto, Finocchiaro (st 16' Pugno), Vacca. A disp. Zelezny, Nisci, Ventre, Sosna, Keutgen, Djahl. All. Magnanelli
AMMONITI: pt 42' Baroncelli (F), st 18' Ripani (J)

INTERVISTE / LE DILETTANTI - Le voci dei protagonisti tra i dilettanti. Successo totale per tutti i partecipanti, tra divertimento e tanto sudore, i piccoli giocatori tornano a casa con un bel baglio d'esperienza in più.
 


Quando ci sono tornei delle dimensioni del Memorial organizzato dallo Spazio Talent Soccer, l'attenzione è spesso catalizzata dalle professioniste. Juventus e Torino in primis, ma un parterre come quello visto sui campi della Pellerina, dove si sono imposte per altro Lugano e Genoa, nobilita non poco l'evento. Ma il vero cuore pulsante di queste manifestazioni sono le squadre dilettanti, che con coraggio vanno ad affrontare avversari di livello facendo delle gran belle figure e incamerando tantissima esperienza, sul campo e fuori. Un occasione di crescita per tutti, compresi i tecnici, che partecipano sempre entusiasti a queste occasioni, a partire dalla coppia di casa Brunetto-De Lucia, felicissima per l'occasione avuta dai loro piccoli combattenti (qui i loro commenti).

Tra tutte le piemontesi che ben si sono disimpegnate in entrambe le annate, ce n'è una che ha fatto un percorso stellare, chiudendo quarta al termine del torneo e mancando la finalissima per poco. Stiamo parlando del Lucento 2017, fantastica protagonista di una cavalcata entusiasmante fermata solo da un pezzo da 90 come il Torino. Il tecnico Savino Rubino non può che celebrare i suoi ragazzi: "Torneo davvero impegnativo, tante partite, tanti avversari forti, non era facile mantenere un livello di gioco costante. Sono stati bravissimi, ce l'hanno messa tutta dall'inizio alla fine, superando anche squadre ostiche come Pergolettese, Bologna. Tanta esperienza per loro, non capita tutti i giorni di vivere eventi simili. Faccio i complimenti anche agli organizzatori, non era facile gestire una molte di squadre e di incontri simile".

Entusiasmo che non manca certo alle altre squadre. Giacomo Fiandrino del Fossano 2017 sottolinea come "Tornei simili sono sempre bellissime esperienze per i bambini, si divertono molto e da parte nostra cerchiamo di fargli vivere il momento, mettendo da parte il risultato. Non capita spesso di poter affrontare avversari come il Torino, la Spal, è una bella occasione per crescere. Davvero un bel torneo, anche per come è organizzato. Precisi, puntuali, con così tante squadre in due giorni non è facile gestire tutto, ci siamo trovati molto bene".

I complimenti all'organizzazione arrivano da tutti, è il primo punto che sottolinea anche Andrea Aviano della Virtus Accademia: "Torneo bellissimo, accoglienza e organizzazione spettacolare. Da parte nostra credo che questi ragazzi abbiano dimostrato di non avere nulla di meno dei colleghi nelle professioniste. Hanno dato tutto, sono davvero orgoglioso di loro. Meritano tanto e hanno dimostrato di valere tanto".

Michele Giavarruscio del Pozzomaina 2017 come tanti colleghi ha parole al miele in riferimento a tutta questa esperienza: "Organizzazione impeccabile, è da ieri che siamo qui e siamo molto soddisfatti. I bambini sono stati bravissimi, hanno affrontato squadre di altissimo livello ed è già il secondo torneo dove fanno bella figura al cospetto di squadroni. Per una realtà come la nostra è una grande gratificazione affrontare realtà come Juve, Bologna, Parma, alleno questi giocatori da tre anni e mi hanno dato solo soddisfazioni. Per loro questi eventi sono una grande occasione per divertirsi e mettersi in mostra, per me un piacere anche perché rivedo alcuni che ho allenato in passato, come Alessandro Trisorio, oggi alla Juve con la 10 sulle spalle. Per me poi che sono juventino è un doppio piacere! Ora speriamo di continuare così e chissà che per qualche altro dei miei giocatori non passi il treno giusto".

"Torneo molto positivo per i ragazzi, che si sono potuti confrontare con squadre professioniste che sotto l'aspetto tecnico ti mettono in difficoltà - dice Federico Sapino della Sisport 2015 -. Non capita spesso di affrontare avversari simili, dobbiamo ringraziare gli organizzatori per l'occasione e per come hanno gestito questi due giorni. Anche i ragazzi si sono trovati bene, sempre in campo a giocare e divertirsi, un piacere aver partecipato. Due giornate molto positive".

 

INTERVISTE / LE PROFESSIONISTE - I commenti di alcuni dei protagonisti che hanno partecipato alla bellissima manifestazione sui campi della Pellerina. Successo totale per la società STS che ha visto una nutrita partecipazione di squadre fuori Piemonte, che tanto bene hanno figurato con Lugano 2017 e Genoa 2015 che si sono imposte nelle rispettive categorie.
 


E' stata una grande festa quella andata in scena sui campi dello Spazio Talent Soccer. Un bellissimo weekend di calcio per condividere tutti assieme i valori dello sport e della solidarietà, punto cardine della società del presidente Tony Tucci. L'impegno è stato notevole, tante squadre, tante partite, tanti tifosi, la macchina organizzativa è stata preparata nei minimi dettagli per garantire a tutti di passare due giorni piacevoli e divertenti, e alla conta finale è stato un totale successo. Lo stesso presidente commenta soddisfatto l'esito dell'evento (qui per leggere le sue dichiarazioni), ma non si tratta certo di autoincensarsi, a conferma del buon esito di quanto visto sui campi, ci sono le parole soddisfatte di chi queste situazioni è abituato a viverle in tanti contesti, ovvero i protagonisti che arrivano dal professionismo. Tante le realtà presenti, a far da anfitrioni Juventus e Torino, sempre una garanzia in questi contesti, poi nomi importanti come Genoa, Bologna, Parma, Spal, Pergolettese, Renate e la coppia svizzera formata da Losanna e Lugano.

Proprio quest'ultima è stata una delle migliori sorprese della giornata, con il tostissimo gruppo 2017 che si è laureato campione in una bellissima finale contro il Torino. Il tecnico Luca Zonta commenta soddisfatto a fine gara l'esperienza vissuta: "E' stato un gran bel torneo, bisogna fare i complimenti agli organizzatori per la gestione complessiva, avere così tante squadre, così tante partite, due annate che giocano in contemporanea su tanti campi, davvero ben fatto. Siamo molto contenti di aver partecipato, venire in Italia a giocare con queste squadre è sempre una sfida dura, conoscevamo la Juventus, con cui abbiamo perso a dicembre. Aver vinto qui dimostra il bel lavoro che stiamo facendo, come squadra e come società. Dal responsabile Bosco ai tanti allenatori preparati, stiamo operando bene e per quanto ci riguarda sono felicissimo di quanto dimostrato dai miei ragazzi. Il livello era molto alto e si sono impegnati al massimo non mollando un centimetro, anche in una finale così, due volte in svantaggio, hanno dimostrato un grande carattere. E la cosa più importante al di là del risultato è la bella esperienza vissuta, ci siamo divertiti".

A fargli eco è anche Edoardo Incerti, allenatore del Genoa 2017 che nel girone ha dato vita a un bel confronto proprio con il Lugano: "Un gran bel torneo, organizzato bene sia per quanto riguarda l'accoglienza che per la gestione sui campi. Ci sono tante realtà del posto e da diverse parti d'Italia, fa sempre piacere confrontarsi con loro in questi eventi. Per noi una piacevole esperienza, decisamente allenante data la qualità degli avversari. Nel girone abbiamo affrontato Lugano e Parma che sono squadre di spessore, ma ho visto ottime cose anche da parte del Pozzomaina".

Sempre per i 2017 si esprime anche il dirigente del Parma Emiliano Cuppone: "Bellissimo ambiente, ottima l'accoglienza e la struttura, begli spogliatoi comodi. Un bell'impianto con tanti campi, noi abbiamo giocato sempre su quello in erba e abbiamo trovato avversari di ottimo livello. Un'occasione per fare esperienza, ma quel che conta è che i bambini si stiano divertendo. Il fatto poi che il torneo abbia un significato più profondo che vada oltre il calcio, dà un qualcosa di più alla manifestazione. Da parte nostra in questi casi cerchiamo sempre di sensibilizzare i bambini per portarli a crescere anche dal lato umano e sociale, oltre che sportivo".

"Siamo arrivati e ci siamo trovati subito bene, il posto è bellissimo e personalmente sono molto contento di essere in un contesto in mezzo alla natura - dice Giorgio Guarini del Parma 2015 -. C'è un clima bello caldo, in tutti i sensi! Si vede che è un torneo molto sentito. Livello per altro decisamente alto, stiamo giocando, soffrendo, con squadre che giocano a calcio. Ci stiamo davvero divertendo e questo è quello che conta di più".

LA FINALE - Si chiude una due giorni lunghissima, con un rush finale emozionante sia dal punto di vista sportivo che emotivo. Tra l'impegno di tutti come al solito i piccoli giocatori, i veri protagonisti di questi eventi, hanno regalato spettacolo, divertimenti, lacrime e fair play, dando una volta di più a tutti gli adulti una grande lezione di Sport e vita. 
 


E' stata tutta una questione tra professioniste l'atto finale del bel torneo dedicato ai classe 2015. Ai quarti le padrone di casa Juventus e Torino si sono dovute inchinare alla consistenza di uno splendido Renate e del Parma, con le due che poi in semifinale hanno dovuto cedere il passo alle arrembanti Genoa e Bologna. Il Parma si prende il gradino basso del podio, ma esce a testa altissima la bella formazione lombarda guidata in panchina dal duo Iannuccelli-Morabito.

L'atto finale vede Bologna e Genoa mettere in campo tutto il loro talento e viene fuori una gara giocata sul filo del rasoio, con diversi numeri pregevoli e tanto agonismo. Dopo una prima fase di studio le due squadre cominciano a premere sull'acceleratore e sono i Felsinei i primi a far venire un brivido alla tifoseria avversaria. Merito di Mickeng Yiah, che sfrutta le sue lunghe leve per sfondare sulla sinistra e scagliare un potente mancino che il bravo Samuele Oddo neutralizza con un bel tuffo a coprire il palo d'ordinanza. A questo punto è però il Grifone a prendere in mano il pallino del gioco, mostrando ottime geometrie e un palleggio di ottima fattura, che manda spesso al tiro un ispirato Lorenzo Perrone. L'11 ligure però trova per due volte sulla sua strada Aron Stirpe, che con le sue parate fa buona guardia. E quando non arriva lui, la mira è di poco difettosa, sia da parte di Perrone che sul poderoso colpo di testa di Federico Damonte. Il Bologna cerca il guizzo giusto in velocità, Tommaso Andalo prova a illuminare la scena con un sombrero a centrocampo, ma l'ultimo pericolo è sempre di marca Genoana. Su calcio d'angolo flipper in area di rigore, la sfera sembra destinata a finire in rete, ma come un gatto Stirpe ha il riflesso giusto e lanciandosi sulla sua destra blocca il pallone. Si va quindi ai rigori, dove la chance della vittoria è tutta sui piedi di Cesare Ambrosino. Il 6 genoano non si fa pregare e nonostante Stirpe intuisca, il suo potente destro non lascia scampo e regala la vittoria al Genoa.

Applausi a scena aperta per tutti i protagonisti, il Genoa meritatamente viene premiata per aver espresso il miglior gioco di squadra, mentre merita un encomio speciale la Virtus Verona, a cui va il premio fair play. E alla fine la premiazione di tutti i protagonisti delle due annate è una festa con scroscianti applausi. La manifestazione è stata un successo, per chi è sceso in campo e per chi con tanto impegno la ha organizzata, un bel modo per ricordare chi non c'è più, chi dall'alto guarda questi giovani giocatori in erba divertirsi e imparare, nel rispetto gli uni degli altri.

Finale 1°/2° posto - Bologna-Genoa 0-0 (3-4 d.c.r.)
Finale 3°/4° posto - Parma-Renate 3-1

GENOA: Spagnolo, Ascolese, D'Agostino, ghiglino, Ambrosino, Damonte, Rullo, Muca, Tavian, Perrone, Oddo, Iwerinwa. All. Briozzo
BOLOGNA: Stirpe, Limardo, Olimpo, Butuc, Dionigi, Yiah, Zaharia, Andalo, Caidi, Manni, Sighinolfi. All. Cavazza
PARMA: Merloni, Ziveri, Balzanelli, Ficarelli, Ben Kechrida, Cosenza, Lannutti, Barone, Lupoli, Carretta. All. Guarini
RENATE: Cantù, Erba, Gasbarro, Ghioni, Lauria, Leogrande, Lombardo, Marassi, Panzeri, Vincitorio. All. Iannuccelli-Morabito

LA FINALE - Finisce come meglio non poteva l'undicesimo memorial dedicato a Nicoletta Tucci valido per l'annata 2017. Dopo due giorni di divertimento, festa e bel calcio, il Lugano chiude la manifestazione da campione al termine di una splendida e incerta finale.
 


Epilogo spettacolare per il lungo e bellissimo torneo che ha visto protagonisti i piccoli funamboli classe 2017. Al termine di una giornata lunghissima lo splendido Lugano di mister Zonta si laurea campione in un'accesa finale con il Torino. Dopo un percorso da urlo chiude al quarto posto il Lucento, la migliore delle piemontesi dilettanti al cospetto delle protagoniste. Una cavalcata entusiasmante quella della squadra del tecnico Rubino, che ha dato bella prova di se vincendo tutti gli incontri, con tanto di prestigiosa affermazione sul Bologna, dovendo inchinarsi solo al cospetto dei Torelli. Per la finalina l'impegno è stato come sempre encomiabile, ma la Juventus non ha fatto sconti, volendo prendersi con rabbia il gradino basso del podio dopo essere uscita sconfitta dalla semifinale con gli svizzeri.

Niente derby quindi, ma la finalissima non ha affatto deluso le attese, merito di due gruppi agguerriti e pieni di grinta, che fino al triplice fischio hanno battagliato senza esclusione di colpi. Sin da subito si capisce che saranno scintille (sportivamente parlando), con un pubblico caldissimo che da una parte e dall'altra incita i propri beniamini a suon di cori chiassosi. Il Torino chiama, il Lugano risponde e l'1-1 iniziale è solo l'antipasto di un incontro che regala emozioni a non finire. Sono ancora i granata a portarsi avanti, merito della punizione capolavoro di Edoardo Tavella, un mancino fulminante dalla sinistra che si infila sotto l'incrocio nel palo lontano. Neanche il tempo di festeggiare però che arriva il pari di Mattia Cattaneo bravo a infilarsi tra le maglie avversarie. Non c'è un attimo di tregua e padrone di casa Francesco Claudio Bigiordi centra il palo con una legnata terrificante dalla sinistra. Si riparte e rispondono gli svizzeri ancora con Mattia Cattaneo lanciato in velocità, ma anche in questo caso è il legno a strozzare in gola l'urlo ai tifosi. Legno che salva ancora il toro sulla punizione dalla distanza di Eman Burzic, botta di destro che si stampa sulla traversa. Brividi fino alla fine, con Davide Cercatore Castrovinci che risulta salvifico per il Lugano, spazzando quasi sulla linea dopo la grande parata di Leone Borghese su Edoardo Tavella. Sembra tutto apparecchiato per il 2-2, ma proprio all'ultimo il Lugano trova il pertugio giusto per il 3-2. Pubblico in estasi, ultimi attimi di gara con i ragazzi in nero che mordono su ogni pallone non concedendo più nulla e alla fine possono festeggiare tra gli applausi di entrambe le tifoserie.

Termina quindi una bellissima manifestazione, con tante gare spettacolari e una finale scintillante. Il Lugano riceve con pieno merito la palma anche come miglior gioco di squadra, mentre alla Pergolettese quello per il fari play. Ma al di là dei risultati quest'oggi hanno vinto tutti, dagli organizzatori, ai tifosi, rumorosi ma sempre corretti, e soprattutto i veri protagonisti di questo evento, i tanti piccoli giocatori che tra grande impegno e divertimento rendono queste manifestazioni speciali.

Finale 1°/2° posto - Lugano-Torino 3-2
Finale 3°/4° posto - Juventus-Lucento 3-0

LUGANO: Borghese, Bousmah, Burzic, Castrovinci, Cattaneo, Mancastroppa, Romero, Wenger. All. Zonta
TORINO: Pusceddu, Tavella, Trillo, Nwadeede, Caffaro, Ferraro, Bigiordi. All. Verdone
JUVENTUS: Okunsebor, Marafioti, Mazzilli, Abebaneira, Vaillati, Bellati, Trisorio. All. Bertolotti
LUCENTO: Iyamu, Thome, Ogbutiti, Bouktib, Ambrogio, Putrino, Rubino, Martone. All. Rubino

OTTAVI DI RITORNO - Grande prova di squadra delle Bianche Casacche, che senza paura vanno a difendere l'1-0 sul campo del temibile Vicenza e riescono perfettamente nell'impresa. Gara non facile per Prella e compagni, con la consapevolezza che una rete basterebbe ai veneti per accedere al turno successivo. Ma i ragazzi di Melchiori difendono con le unghie il risultato e portano a casa uno 0-0 preziosissimo, che vale l'accesso ai quarti di finale. Ora per i vercellesi un avversario che conoscono molto bene: il Renate infatti elimina la Triestina e darà vita al doppio confronto con le Bianche Casacche. Come per gli ottavi sarà la Pro Vercelli a disputare la prima sfida in casa, essendosi piazzata peggio in classifica, ma tra andata e ritorno in campionato è stata sempre la Pro a sorridere.
 


LR VICENZA-PRO VERCELLI 0-0
LR VICENZA: Bianchi, Maniscalco (st 18' Bolzon), Barbiero, Rensi, Blal (st 40' Giora), Catino, Prepelita (st 18' Signori), Carron, Florio (st 18' Bonetto), Tartaglia, Meneguzzo. A disp. Meneghetti, De Benedetti, Buzzacchera, Randon, Tognon. All. Belardinelli
PRO VERCELLI: Breshak, Iuliano, De Faveri, Spassino (st 33' Gazzola), Prella, Di Franza, Necchio (st 18' Atzeni), Orsi (st 18' Zacchera), Shaker, Squarise (st 1' Tabaku), Money (st 33' Villa). A disp. Prato, Ayachi, D'Elia, Palumbo. All. Melchiori
AMMONITI: st 15' Meneguzzo (V), 39' Zacchera (P), 44' Shaker (P)

LA PARTITA - Torrente e Cappellato su rigore portano l’Atalanta sul 2-0 nel primo tempo, nella ripresa i bianconeri replicano con una prestazione grintosa e arrivano al 2-2 finale. Verdetto rimandato alla partita di sabato prossimo a Vinovo


Nell’andata dei quarti di finale del campionato nazionale Under 15, la Juventus esce dal campo dell’Atalanta con il risultato di 2-2, un pareggio importate soprattutto per come è maturato: sotto di due gol nel primo tempo, i bianconeri hanno avuto la grinta e la qualità per riportare la gara in equilibrio, grazie ai guizzi dei due talenti Pipitò e Salvai.

Eppure, l’inizio della partita è stato positivo, per la squadra di Benesperi, con la traversa colpita da Pipitò con una splendida rovesciata. L’Atalanta però passa al primo affondo, con il contropiede concretizzato da Torrente, e raddoppia in chiusura di primo tempo, con calcio di rigore trasformato da Cappellato. Nella ripresa arriva la grande reazione bianconera, con tante occasioni che portano prima al gol di Pipitò, poi al pareggio di Salvai nel finale, a coronamento di una splendida azione personale. Nota dolente, nel finale il capitano Ghiotto viene espulso per doppia ammonizione: salterà la partita di ritorno, in programma sabato 25 maggio a Vinovo.

ATALANTA-JUVENTUS 2-2
RETI: pt 10’ Torrente (A), 40’ rig. Cappellato (A), st 19’ Pipitò (J), 40’ Salvai (J).
ATALANTA: Rondelli, Auteri (38’ st Palmieri), Odje, El Hafid, Kane, Gagliardi (28’ st Muji), Pansera (24’ st Pixner), Torrente (24’ st Meyou), Percassi, Cappellato, Edomwnoyi. A disp. Ghezzi F., Casali, Ghezzi A., Paglia, Ravasio. All. Esposito.
JUVENTUS: Brostic, Mazzotta, Samà, Pioli, Ghiotto, Balbo (11’ st Bonetti), Tufaro, Rastello (31’ st Rolando), Pamè (38’ st Ndiaye), Pipitò (38’ st Cotrone), Salvai. A disp. Repaci, Pal, Berthè, Mosso, Fornero. All. Benesperi.
NOTE: ammoniti Pioli (J), Rastello (J), Ghiotto (J), Auteri (A); espulso 41’ st Ghiotto (J).