Una partita dal sapore regionale. Sabato pomeriggio sul campo di via Monti Ortigara, Pozzomaina e Alpignano si sfideranno in una gara valida per il terzo turno del campionato provinciale, girone A. No, non mi sono confuso, avete proprio letto provinciale. Fa uno strano effetto, e anche un po’ di rabbia, non poter vedere queste due squadre lottare in un girone regionale. Pozzomaina escluso per un gol all’ultimo minuto di Pegorin del Lascaris; Alpignano “tradito” dal proprio portiere, reo di aver commesso due errori decisivi nello spareggio con il Venaria. La colpa della mancata qualificazione è però soprattutto di un sistema che fa discutere ogni anno di più.
Ma qui non si vuole gonfiare la polemica su un argomento già fin troppo chiacchierato, bensì focalizzare l’attenzione sul momento che stanno vivendo Pozzomaina e Alpignano. E lo faremo attraverso le parole dei due allenatori, Massimo Frattolillo e Alessandro Malagrinò, entrambi al primo anno alla guida del gruppo ‘99. Per il tecnico di casa ci è voluto del tempo, ma ormai il rammarico per il mancato accesso ai regionali è passato: “La delusione è stata cocente ma ora è superata. E’ stata più dura per me superare il “trauma” perché questo è il primo anno da quando alleno che non riesco a qualificarmi. La poca abitudine a giocare match di alto livello ha influito, considerando che in rosa solo Rigolli, Bruno, Carrera e Toffanin hanno un passato in un campionato regionale. E’ fuori discussione che ci sia mancata l’esperienza necessaria per affrontare certi momenti di partita: ad esempio nel 2-2 a Susa, nello 0-2 subito nel finale a Collegno dopo una partita dominata, e in avvio di gara contro l’Atletico Torino quando dopo 20’ eravamo sotto di due gol e di un uomo. Ma ora guardiamo avanti, bisogna affrontare questo campionato come se fosse la nostra serie A e cioè al massimo. Peccato perché qualificarsi quest’anno sarebbe stato importante in vista del campionato Allievi della prossima stagione dove si dovrà puntare ad essere protagonisti. Per la rosa a disposizione quest’anno non avremmo potuto vincere i regionali, ma almeno avremmo fatto esperienza”.
Anche Malagrinò analizza quanto accaduto nella prima fase: “ Contro la J Stars abbiamo imposto il nostro gioco ma siamo stati puniti alla prima occasione. Nello 0-0 con il Venaria, peraltro di nuovo in trasferta, abbiamo giocato troppo conservativi, non come avrei voluto. Nello spareggio sempre con i cervotti siamo stati più brillanti, e dopo essere passati meritamente in vantaggio abbiamo subito la rimonta per degli errori individuali”. L’allenatore ex Torino spiega poi il suo modo di intendere calcio: “Cerco sempre di essere propositivo, sin dai primi passaggi dalla difesa. Magari a qualcuno può non piacere, però credo che ai ragazzi vada prima di tutto insegnato a giocare il pallone. I lanci lunghi non fanno parte del mio credo. In questi primi tre mesi ho lavorato anche molto sulla mentalità dei ragazzi: l’allenamento con me ha estrema importanza e l’intensità e la concentrazione da tenere deve essere la stessa della partita. Bisogna sempre puntare a vincere, sia che si giochi contro una professionista che contro l’ultima in classifica del campionato provinciale. A noi manca una punta che faccia tanti gol, considerando anche che Ferrandino giocherà in pianta stabile con gli Allievi. Il nostro sistema di gioco porta diversi ragazzi a segnare, però capita troppo spesso di fallire facili occasioni da rete. Nelle prime due giornate abbiamo fatto 17 gol ma, per quanto creato, potevano essere almeno 30”.
Tante voci di mercato attorno ai talenti dell’Alpignano (su tutti Modugno, Macone, D’Agnano, Oliveto e Cena), ma Malagrinò ci tiene a fare chiarezza: “Praticamente tutti i miei giocatori sono stati richiesti da altre squadre, anche di ottimo livello regionale. Però resteranno tutti, a meno che non si interessino a loro squadre professioniste. In quel caso sarebbe giusto da parte nostra lasciarli andare perché ciascun ragazzo merita di potersi esprimere ai massimi livelli”.