INTERVISTA - Alessandro Nardiello è la punta di diamante del Pecetto: ha segnato da solo più dei due terzi delle reti della sua squadra, un contributo decisivo nei 18 punti che stanno permettendo ai collinari di lottare per la salvezza. Merito del suo fenomenale fiuto del gol, del talento e dell’impegno profuso in allenamento.
Al telefono, Alessandro risponde alle domande un po’ imbarazzato, ma nel corso dell’intervista comincia a sciogliersi. Gioca a calcio fin da giovanissimo. Passione, quella calcistica, dovuta soprattutto al padre che lo ha accompagnato da sempre in quest’avventura: “Sì, è lui che devo ringraziare, guardavamo le partite insieme e col tempo sono passato da spettatore a giocatore”.
La tua attuale squadra, il Pecetto, nella quale militi da anni, è diventata un po’ una seconda famiglia, che ti sprona ad affinare le tue capacità.
“Si può sempre migliorare, e io non sono da meno. Al momento forse mi dovrei concentrare sull'aspetto fisico”.
È un’affermazione che fa un certo effetto, detta da chi staziona al secondo posto della classifica marcatori del campionato regionale Under 15. Non ti basta?
“Certo, non è male, ma spero, a fine stagione, di essere primo in classifica marcatori. Giocherò al massimo delle mie possibilità per raggiungere l’obbiettivo”.
Non si può dire che manchi di ambizione. Il tuo sogno a lungo termine?
“Mi trovo molto bene nel Pecetto, ma in futuro spero comunque di riuscire a entrare in una squadra professionistica, la Juventus magari. Ovviamente, salire di categoria è il sogno di tutti noi calciatori”.
Il tuo calciatore preferito?
"Lorenzo Insigne, mi piacciono l’abilità nel dribbling e l'ottima visione di gioco".
Cerchi di imitarlo nel tuo gioco?
“Non saprei, forse indirettamente, forse no.”
Una domanda più generale: cosa cambieresti del calcio attuale?
"Non cambierei niente. È lo sport che amo ed è perfetto così com’è”.
Un ultima domanda: a chi dedicherai la tua prossima rete?
“Facile, a mio pà!”