RAFFAELE BALLUARDO
“Semplicemente era finito un ciclo. Anche a Cirié sono stato 5 anni, poi era tempo di cambiare. Così a Venaria: non è successo niente di particolare, anche se qualche scricchiolio cominciava a sentirsi, ma dopo tanto tempo è normale. Piuttosto diciamo che ho bisogno di nuovi stimoli, di una nuova avventura. Però sono contento di aver lasciato con la salvezza in Promozione e un buono stato di salute del Settore giovanile, qualcosa di buono è stato fatto, in questi 5 anni”. Parola di Raffaele Balluardo all’indomani del suo divorzio da Venaria: nessuna polemica, piuttosto una grande voglia di guardare al futuro.
Dove? Se riguardo agli “scricchiolii” il direttore sportivo non vuole scendere nello specifico, quando si parla della sua nuova società la risposta è annegata nella diplomazia: “Per fortuna due o tre società mi hanno già chiamato, ma non dico quali. Ci sono delle persone che in questi anni ho provato a portare a Venaria perché mi piacerebbe lavorare con loro, potrebbe essere la volta giusta per riuscire a collaborare… ma da un’altra parte”. Volete i nomi delle società in ballo? Eccoli, in rigoroso ordine alfabetico: Borgaro, Lucento, SanMauro, Vanchiglia, a quanto dicono i “soliti” ben informati.
Un pensiero, infine, sui tanti “suoi” uomini lasciati a Venaria: “Io non chiamerò nessuno, anche perché non so dove andrò e ovviamente non so che situazione troverò dove andrò. Certo lascio tanti amici e tanti tecnici valorizzati da me in questi anni: anche Marco Scognamiglio era stato da me indicato per il ruolo di direttore tecnico di collegamento tra Scuola calcio e giovanili, avrebbe comunque smesso di allenare. Gli auguro di riuscire bene nel suo nuovo ruolo”.
DOMENICO MALLARDO
E la società del Venaria cosa dice? L’amministratore Domenico Mallardo parte da lontano. “Due anni, qui a Venaria, è partita una vera e propria rivoluzione. Prima di tutto abbiamo gestito l’aspetto societario, inserendo quadri importanti e persone di fiducia. Oggi l’aspetto gestionale, che abbiamo preso in stato pietoso, è all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Ora è la volta dell’aspetto tecnico: abbiamo appurato alcune mancanze di progetto e di programmazione, infatti gli obiettivi tecnici non sono stati raggiunti, e non mi riferisco solo alla mancanze di vittorie importanti. Per questo abbiamo deciso di cambiare. Mentre la Scuola calcio ha fatto grandi progressi e ottenuto grandi risultati con Roberto Virardi, nel Settore giovanile c’è bisogno di nuova linfa”. Ecco dunque le scelte del Venaria: “Marco Scognamiglio - continua Mallardo - gestirà solo ed esclusivamente il Settore giovanile come direttore sportivo, mentre per Prima squadra e Juniores ci sarà una nuova figura. Insieme a Marco, abbiamo ufficializzato Daniele Sottil come responsabile dei preparatori atletici e Luca Baldino come coordinatore dei preparatori dei portieri. E non è finita qui…”
MARCO SCOGNAMIGLIO
Dalla panchina alla scrivania, dalla tuta alla cravatta: “Devo ringraziare – dichiara Marco Scognamiglio, nuovo responsabile del Settore giovanile del Venaria - il presidente Spaolonzi e l’amministratore Domenico Mallardo per l’occasione che mi hanno offerto, ma voglio ringraziare anche Raffaele, è lui che mi ha voluto qui come allenatore. Questo nuovo ruolo, dopo vent’anni passati nel mondo del calcio, è una gratifica, un riconoscimento di quanto fatto”. Obiettivi? “Voglio far crescere società. Nello specifico cambieremo la metodologia di lavoro, cercheremo un linguaggio comune in tutte le categorie, il minimo comun denominatore sarà raggiungere il risultato attraverso il gioco”. Impossibile, per ora, parlare di nomi, anche se qualche allenatore nuovo dovrà necessariamente entrare, quanto meno per le due panchine lasciate libere proprio da Scognamiglio e da Beppe Naretto, già ufficiale a SanMauro. “Sono in carica da ieri… Stiamo iniziando a programmare la prossima stagione, valuteremo la posizione degli allenatori attuali e nello stesso tempo stiamo parlando con alcuni nuovi allenatori. Per ora posso solo dire che verranno dei nomi importanti, che però sposino la nostra idea univoca di calcio”.