PANCHINA - La società granata ufficializza l'arrivo dell'ex istruttore del Chieri, che ha un passato da giocatore anche in serie C, con l'intervista che riportiamo di seguito
È Alessandro Bettega il primo alfiere dello scacchiere che il neo direttore tecnico Vincenzo Manzo sta componendo in vista della stagione 2022/2023.
Classe ’87, cresciuto nel settore giovanile Juventus, prima di approdare al calcio professionistico (Serie C) con le maglie di Monza, Ravenna, Pizzighettone e Valle del Giovenco.
Chiude la carriera da calciatore tra i dilettanti con le maglie di Chisola, Chieri e Lascaris e intanto studia già da allenatore: consegue la qualifica a poco più di trent’anni e inizia a gettare le basi per una nuova vita professionale e per il suo nuovo appassionante percorso da coach.
Primo incarico ufficiale nel 2020, come vice allenatore della Juniores Nazionale del Chieri, cui fa seguito – dopo la sosta forzata ai box dovuta alla pandemia – l’incarico di allenatore in prima della Under 14 chierese nella stagione 2021/2022.
Un ruolo, quello di allenatore, che Alessandro prende sul serio, ricordando come questa figura può assurgere prima di tutto al ruolo di educatore, non prima di aver ringraziato quella che dal 1° luglio 2022 sarà la sua ex società: “Innanzitutto voglio ringraziare la società Chieri per l’opportunità che mi ha dato e per la fiducia che ha sempre avuto in me. Ci tengo a finire bene e responsabilmente il percorso iniziato l’estate scorsa, che mi ha consentito di crescere sotto il punto di vista tecnico, ma anche umano. Quando penso al ruolo di allenatore non posso considerare distinti i due aspetti citati prima: quello dell’allenatore e dell’educatore sono ruoli che possono e devono coesistere, anzi devono combinarsi.”
Idee chiare su filosofia e metodologia da mettere in pratica: “Curare il gesto tecnico prima di ogni cosa – spiega Alessandro – trasmettere mentalità vincente che non significa essere legati al risultato ad ogni costo, ma consiste nel trasmettere idee, passione, senso di appartenenza. Occorre adattarsi alle caratteristiche della rosa che alleni, ma allo stesso tempo cercare di plasmarla in modo da avere a disposizione dei giocatori pensanti che giochino con e per i compagni di squadra”.
Nessun dubbio sugli obiettivi in vista della prossima stagione e su quello che sarà il suo ruolo all’interno del progetto granata: “Non vedo l’ora di iniziare con la futura Under 16 del Vanchiglia, conoscere i ragazzi ed iniziare a trasmettere loro concetti, idee ma anche esempi e valori. Con il direttore tecnico (Vincenzo Manzo, ndr) vogliamo costruire e realizzare un progetto che poggi su basi solide e che sia lungimirante, valorizzando i giovani giocatori in ottica prima squadra e perché no dare la possibilità a qualcuno di approdare nel calcio professionistico”.
Fonte: www.usdvanchiglia.it