INAUGURAZIONE - Una giornata di festa che ha coinvolto la famiglia, gli amici, i giocatori e gli allenatori, le autorità politiche e sportive, tutti uniti nel ricordo di un grande uomo e di un grande presidente
Domenica scorsa l’impianto sportivo di via Monte Ortigara 78 a Torino, casa del Pozzomaina fin dalla sua nascita del 1994, è stato intitolato a Ottavio Porta, suo fondatore e presidente fino al 10 novembre 2020, quando il Covid se lo è portato via. Calabrese classe ’49, Porta è stato una figura fondamentale nella società nata dalla fusione tra Pozzostrada (che aveva contribuito a fondare nel 1975) e Pino Maina, e per l’intero movimento calcistico cittadino e regionale, che ha spesso sferzato con il suo animo da sindacalista e il suo senso della giustizia. Carattere forte, a volte burbero, ma con un animo gentile e sensibile, sempre con il sorriso sulle labbra, Ottavio Porta è stato rispettato e amato dai tantissimi giocatori e dalle famiglie che, per più di 50 anni, hanno frequentato la società del quartiere Pozzostrada. Fine conoscitore del calcio e delle dinamiche umane, instancabile organizzatore di eventi di stampo sociale, scopritore di talenti, gestore delle dinamiche di gruppo e insieme capace di cogliere il lato migliore di ciascuno, anima della società a 360 gradi. Sono tanti gli aspetti della vita di Ottavio Porta che meritano di essere ricordati e raccontati: ci ha provato un bel video, trasmesso durante la cerimonia di inaugurazione, disponibile a questo link https://youtu.be/ea7oLLeiCvo.
“La giornata di oggi vuole essere una grande festa, perché papà era un uomo che amava vedere le persone sorridere”. Così Franco Porta, che ha ereditato dal padre la carica di presidente del Pozzomaina, ha introdotto la giornata dell’inaugurazione, una vera e propria festa, piena di amici e allegria, in cui tanti occhi lucidi si sono alzati al cielo. Hanno partecipato le autorità politiche (Francesca Troise, presidente della Circoscrizione 3, Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio comunale, e Paolo Chiavarino, assessore al commercio di Torino) e quelle sportive (Christian Mossino, vice presidente vicario della LND e Mauro Foschia, reggente del Comitato regionale). Ma soprattutto hanno partecipato centinaia di persone del quartiere, che lo hanno conosciuto e voluto bene, e la sua grande famiglia, che ha creato un legame indissolubile con la società: la moglie Lina, i figli Franco e Amalia, Gianni Talladira, Teresa Calabrese, Fabio e Alessandro Nisticò, e quell’infinita schiera di nipoti che porterà avanti, negli anni, il cognome del nonno e lo spirito della sua società. E gli allenatori e i dirigenti come Gino Rea e Andrea Mirasola, solo per fare due nomi tra i tanti, e i presidenti che ne hanno accompagnato il percorso dentro e fuori dal campo, come Luigi Riccetti e Angelo Frau.
Aveva mani grandi e forti, Ottavio Porta: chi le ha strette, o chi ha ricevuto uno di quei suoi abbracci travolgenti, non se lo può dimenticare. L’impianto sportivo “Ottavio Porta” è un nuovo, bellissimo capitolo della memoria collettiva di un grande uomo e di un grande presidente.
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