Nicolò Abazi comincia a giocare a calcio all’età di cinque anni, alla Pro Borgo. Per le prime quattro stagioni occupa la posizione di difensore centrale, poi a metà stagione del quinto anno arriva la prima grande svolta della sua giovane carriera. In una partita infatti va in porta e da quel momento non abbandonerà più il ruolo di estremo difensore. Dopo le 5 stagioni alla Pro Borgo, Nicolò passa al Suno: una breve parentesi prima di far ritorno alla Pro Borgo per altri tre anni. Nel 2015 si trasferisce all’Accademia Borgomanero, categoria Giovanissimi, fino alla meravigliosa esplosione di questa stagione con gli Allievi fascia B. Sotto la guida di mister Tiziano Romanello, Abazi fa un deciso salto di qualità con un campionato giocato su livelli altissimi. Storico titolo regionale conquistato ai danni del Cuneo e premio di miglior giocatore della finalissima. Inevitabili le attenzioni delle società professioniste, su tutte la Pro Vercelli che sembrava potesse chiudere l’operazione. Poi l’inserimento del Lugano e quella proposta stimolante a cui Nicolò Abazi non ha potuto dire di no.
Nicolò, cosa ti ha spinto a decidere di andare a Lugano? So che anche la Pro Vercelli voleva prenderti giusto?
“ Ho deciso di andare a Lugano perché il Settore giovanile viene molto valorizzato. È una società seria che ti dà offre tante possibilità di crescita dal punto di vista calcistico ma anche umano. Ho già fatto tante conoscenze e devo dire che l'intesa tra i compagni è ottima. Sono stato subito ben accolto. Sì, anche la Pro Vercelli era interessata, anch'essa una società seria e ben organizzata”.
In quale categoria giocherai? È possibile anche che ti aggregheranno in Prima squadra per la Super League?
“Sicuramente non starò fisso in una categoria. Tutto dipende da me e dall'impegno che dimostrerò in allenamento. Per quanto riguarda la Prima squadra, anche qui, dipende tutto dalla serietà e dagli allenamenti. Ho già avuto la possibilità di allenarmi con la Prima squadra. Sarebbe una cosa fantastica essere aggregato con loro”.
Ho controllato su internet, ci sono 50 km tra Borgomanero e Lugano. Farai avanti e indietro per gli allenamenti o ti trasferirai in Svizzera?
“Molto probabilmente farò avanti e indietro per gli allenamenti. Sto cercando di organizzarmi nei migliori dei modi per avere tutto a portata di mano perché c'è anche la scuola che è molto importante. Ci vuole tanto lavoro, fatica e sudore, perché solo attraverso i sacrifici si possono raggiungere grandi obiettivi”.
Ti sei tolto l’enorme soddisfazione del titolo regionale con l’Accademia Borgomanero. Qual è il momento o i momenti che ricordi con più piacere?
“Per mia fortuna ho passato tanti bei momenti con questo gruppo fantastico. L’apice della stagione è sicuramente la vittoria della finalissima contro il Cuneo”.
Chi è stata la persona o le persone più importanti nel tuo percorso di crescita tecnica e umana nel Settore giovanile?
“Ho conosciuto persone veramente fantastiche all'Accademia Borgomanero. Devo dire che tutta la società mi ha aiutato a crescere in tanti punti di vista, sia calcistici che umani. Le persone principali sono sicuramente il mister e il preparatore dei portieri”.
Sei stato super nella finalissima regionale e in generale in tutta la stagione. Ti aspettavi un’annata simile?
“Ho sempre cercato di dare il massimo negli allenamenti. Gli ultimi mesi della stagione mi sono ritrovato davvero in grande forma, secondo me grazie a tutto il percorso fatto con impegno nei mesi passati. La finalissima è stata la ciliegina sulla torta”.
Chi sono secondo te i più forti portieri dell’annata 2001?
“Ho avuto la possibilità di giocare contro squadre con portieri davvero forti. Il portiere del Romagnano ha fatto molto bene contro di noi, come il portiere del Gozzano e del Lascaris. Tanti sono bravi nell’annata 2001”.
Qual è l’avversario o gli avversari che più ti ha/hanno impensierito?
“Il Chieri e il Cuneo sono stati gli avversari che mi hanno chiamato in causa parecchie volte. Due squadre fortissime che potevano essere tranquillamente le candidate alla vittoria del titolo regionale”.