PREMIAZIONE - “Noi dobbiamo crescere i cittadini di domani, è una responsabilità etica e sociale” spiega il direttore generale Piercesare Uras. Il progetto borse di studio, che è valso il premio Grassroots della FIGC come miglior società d'Italia, verrà riproposto in questa stagione, insieme a un nuovo progetto rivolto ai genitori
Andrea Facta (Under 19), Lorenzo Castelli (Under 17), Tommaso Balma (Under 16), Alexandru Simon (Under 15) e Lorenzo Borsello (Under 14). Sono i 5 vincitori delle borse di studio assegnate dal Gassino San Raffaele ai suoi atleti del settore giovanile in base a meriti sportivi, scolastici ed etici. Questa mattina c'è stata la premiazione dei ragazzi, in una mattinata di festa che è stata l'occasione per presentare i progetti vecchi e nuovi (come l'affiliazione al Torino) della società rossoblù, che si distingue nel panorama regionale a partire dal suo slogan: "Vincere è importante, ma non è l'unica cosa che conta". Una diversità che è valsa il premio Grassroots della FIGC come miglior società d'Italia.
BORSE DI STUDIO
È stato il direttore generale Piercesare Uras - anima del progetto etico e della struttura organizzativa del Gassino San Raffaele - a spiegare nel dettaglio il bando delle borse di studio, che verrà rinnovato nella prossima stagione grazie al sostegno degli sponsor. A gestirlo una commissione di vigilanza composta dal presidente Simone Fortuna e dai direttori: lo stesso Uras, il direttore sportivo Manuel Lami, il direttore operativo Gianluigi de Martino, il ds delle giovanili Andrea Gallelli e il direttore comunicazione e marketing Marco Vianello. La valutazione avviene in base a tre criteri: area scolastica, ovvero i voti del primo e del secondo quadrimestre; area sportiva, in cui “si valuta non il più bravo ma la crescita sportiva, secondo le apposite schede federali”; e area etica, sociale e ambientale, concretizzata con un progetto di integrazione di una persona ipovedente nella gestione dell'impianto sportivo, in un progetto teorico e pratico di arbitraggio e in un progetto su rifiuti e raccolta differenziata. Punti negativi sarebbero stati attribuiti per sanzioni disciplinari dovute non a falli di gioco ma a comportamenti scorretti: sarebbero, perché in realtà non ne è stato assegnato nessuno. Il premio per i cinque vincitori consiste nel pagamento delle tasse scolastiche, dei libri di testo e del materiale scolastico, oltre alla consegna immediata di un pc portatile.
SOCIETA’ ETICA E SOCIALE
“Il premio Grassroots come miglior società d'Italia si vince una volta nella vita, e anzi spesso una vita non basta” commenta Uras, visibilmente emozionato. Il progetto delle borse di studio è il simbolo di un’idea di società sportiva etica che il Gassino San Raffaele promuove: “Noi dobbiamo crescere i cittadini di domani, è una responsabilità etica e sociale. Il calcio azzera le differenze sociali, è un’occasione da sfruttare per diffondere ai ragazzi la cultura dello sport, i valori positivi etici e morali che torneranno loro utili per tutta la vita, coinvolgendo in questo processo le istituzioni sportive e pubbliche”, rappresentate da Christian Mossino, vicepresidente nazionale LND, e dal sindaco Paolo Cugini.
Il prossimo passo riguarderà i genitori: “Non serve tenerli fuori, non serve sgridarli, serve educarli. Proporremo ai genitori della scuola calcio, in modo del tutto volontario, di fare un vero e proprio corso da allenatore, sul modello il corso Uefa C: sette lezioni su carte federali, arbitraggio, allenamento atletico, tecnico e tattico. Poi ci sarà un esame di teoria e dovranno fare una tesi, ovvero la preparazione di un allenamento, che poi porteranno sul campo. Chi passa potrà partecipare come uditore alle riunioni tecniche e non pagherà l’ingresso al campo. Sono sicuro che, quando torneranno sugli spalti, si comporteranno bene. Vedremo in quanti vorranno partecipare…”
COLLABORAZIONE CON IL TORINO
Il progetto delle borse di studio e questa nuova idea rivolta ai genitori saranno sviluppati in collaborazione con il Torino, rappresentato da Omar Cerutti, alla sua prima uscita ufficiale in maglia granata. “Per tre anni - continua Uras - abbiamo collaborato con l’Atalanta: per migliorare le nostre tecniche di allenamento, siamo andati dai più bravi, cui abbiamo chiesto di formare i nostri tecnici. Con lo stesso principio ospitiamo il Centro Federale Territoriale, per vedere da vicino le metodologie della Federazione nella fase di passaggio da 9 A11. Ora partiamo con il Torino, che ringrazio per averci scelto: non vogliamo da loro giocatori per vincere un titolo regionale, né proporre loro i nostri giocatori. Al Torino chiediamo che ci insegnino le caratteristiche che deve avere un giocatore e come insegnargliele, per quanto possibile. In cambio, offriamo la nostra organizzazione e la condivisione dei progetti etici, ambientali e sociali”.
Poi la stoccata finale: “Appena ufficializzata la collaborazione con il Torino, ci hanno chiamato alcuni presidenti di società per dirci che non potevano più farci partecipare ai loro tornei di scuola calcio. Ne ho preso atto, non ho potuto dire niente, quei presidenti tutelano la loro società, lo capisco. Ma mi è venuta ancora più voglia di portare avanti i principi etici e morali nel mondo del calcio, perché nessuno si può permettere di dire a un bambino che non può giocare. Chi fa sport deve avere competitor da battere, non da eliminare, altrimenti non c'è più la competizione. Ribadisco, vincere non è unica cosa che conta”.