PANCHINE - Il responsabile delle giovanili Christian Balice: “Per il lavoro fatto e per come stava andando la stagione, ripartiamo dai nostri allenatori e dai nostri giocatori. Io per ora rinuncio ad allenare”
Squadra che vince non si cambia. Uno degli slogan più famosi di Vujadin Boskov si adatta perfettamente al Lascaris, che ha già definito l’organigramma tecnico del Settore giovanile in vista del ritorno in campo - si spera - a settembre: “Abbiamo le idee chiare - spiega il responsabile Christian Balice - nelle giovanili e nella Scuola calcio, mentre per Prima squadra e Juniores servirà ancora del tempo, per capire per bene come si evolverà la situazione”.
Tutte le scelte sono state fatte all’insegna della continuità, lasciando gli allenatori con i gruppi già allenati quest’anno, a partire da Roberto Pepe che accompagna i suoi 2007 nel passaggio dagli Esordienti all’Under 14: “uno degli istruttori migliori che abbiamo: patentato, preparato, con un passato da ottimo giocatore, farà benissimo”, lo presenta Balice. Sulla stessa scia gli altri allenatori: Luca Meschieri tiene i 2006 in Under 15, Giorgio Manavella sale in Under 16 con i 2005, Emiliano Ferrari completa il biennio con i 2004, nella categoria Under 17.
Christian, uno rimane senza panchina…
“Sì, esco io dal giro degli allenatori, almeno per il momento, poi vedremo quanto si farà sentire il richiamo del campo. L’idea è stare senza squadra per concentrarmi al meglio sul ruolo dirigenziale: quest’anno è stato faticoso, anche se quando arrivano i risultati diventa tutto più facile”.
Hai scelto di confermare tutti gli allenatori.
“L’anno scorso siamo andati benissimo, finché è stato possibile. Purtroppo il nostro sogno è stato interrotto sul più bello, potevamo accedere alle finali con tutte e quattro le squadre e, secondo me, avevamo tutte le carte in regola per vincere un titolo. Girano le scatole, ma non ci possiamo fare niente. Per il lavoro fatto e per come stava andando la stagione, ripartiamo dai nostri allenatori e dai nostri giocatori”.
Rimane anche Ferrari...
“Non avevo alcun dubbio. Per il rapporto di stima e amicizia che abbiamo costruito, sono proprio tranquillo. L’inizio è stato difficile perché la squadra dei 2004 era tutta nuova, ma stavamo uscendo alla grande. Abbiamo un lavoro da finire”.
Tutti confermati anche i ragazzi?
“In questi giorni li abbiamo sentiti, si fermano tutti o quasi, magari qualcuno di quelli che aveva meno spazio lo cercherà altrove, ma nostra intenzione è confermare in blocco le rose e magari fare due o tre innesti mirati per annata. Non si finisce mai di migliorarsi”.
A meno che non arrivino chiamate dal professionismo.
“Avevamo tanti discorsi in ballo, non solo Andrioli, Tietto e il 2004 Lancillotti, ma in tutte le annate. Ora è tutto fermo, non ci hanno detto più niente. Se poi qualche ragazzo avrà la possibilità di andare nel professionismo, saremo noi i primi ad esserne felici. Ma cambiare dilettante per dilettante, non ha senso, il Lascaris è tra le prime tre o quattro società del Piemonte, dove vai di meglio?”
Secondo te questo brusco stop dell’attività cambierà il mercato dei giocatori?
“Sarà un mercato difficile, senza grossi spostamenti, almeno questa è la mia opinione. Senza vedere e senza provare, è difficile cambiare. Almeno le big cercheranno di riconfermare in blocco le proprie squadre”.
Tante società stanno vivendo una crisi profonda, voi come state?
“Il momento è difficile per tutti, ma noi siamo solidi e tranquilli, stiamo programmando la prossima stagione e stiamo continuando a investire anche a livello di struttura sportiva: spero che possano riprendere a breve i lavori per impiantare l’erba sintetica anche sul campo a 9”.
Sulle modalità della ripartenza, che sono l’altro argomento caldo di questo periodo, che idea ti sei fatto?
“A livello teorico, troverei giusto far finire i campionati ai ragazzi, in primis gli Allievi che hanno visto sfumare così la loro stagione più bella e importante a livello di Settore giovanile. Ma mi rendo conto che l’unica soluzione possibile è congelare tutto e ripartire con gli organici di questa stagione, inserendo anche le squadre che erano prime nei provinciali, per scontentare meno gente possibile”.
Se allarghi i gironi regionali, rischi di abbassare il livello.
“Sicuramente lo abbassi, ma altrimenti penalizzi troppo le società che facevano i provinciali. Chi giocava nei regionali al massimo perde una finale, ma accedere ai regionali è troppo importante per una società. E non puoi aspettare eventuali rinunce per programmare la stagione. Mi auguro che si possa ripartire a settembre, nella vita normale e nel lavoro, e anche nel calcio. Non vedo l’ora”.