EMERGENZA - Venti positivi nella Prima squadra, controlli a tappeto tra gli istruttori della Scuola calcio (che chiude in attesa dei verdetti), nessun problema nelle giovanili. Il presidente: “I nostri ragazzi vanno in campo solo se stanno bene: se questo vuol dire perdere una partita, chi se ne frega. Ma siamo sicuri che tutti facciano così?”
“Noi facciamo i tamponi a tutti ogni volta che c’è un ragazzo positivo: potevo fregarmene e giocare, ma la salute viene prima di tutto. I nostri ragazzi vanno in campo solo se stanno bene: se questo vuol dire perdere una partita, chi se ne frega. E sono disposto anche a correre il rischio di chiudere l’attività, ma sulla sicurezza non transigo”.
È molto provato Luca Atzori, presidente del Chisola, che negli ultimi giorni è stato “travolto” dal Covid: “Non solo in società, dovunque mi giro vedo gente positiva. La situazione sta diventando sempre più preoccupante”. Il problema è concentrato in seno alla Prima squadra, che ha saltato le ultime due partite di Eccellenza, contro Asti e Pinerolo: “Avevamo un ragazzo positivo, abbiamo fatto i tamponi a tutti e ora ne abbiamo venti. Sono tutti asintomatici per fortuna, stanno bene, ma ora sono fermi fino a quando torneranno negativi. Uno di loro era già stato positivo a marzo, questo mi preoccupa molto perché mi domando a cosa serva un vaccino…”
Chisola a parte, sono pochissime le partite dei dilettanti rinviate per Covid. “Sai cosa vuol dire?” domanda Atzori, che risponde: “Vuol dire che tanti se ne fregano. Facciamo un controllo a campione, prendiamo dieci società e facciamo tamponi a tutti. Cosa succederebbe? C’è il rischio di finire qui la stagione, con tutte le conseguenze del caso: società che chiudono e 15mila ragazzi senza sport. Ma cosa è più importante, vincere una partita o preservare la salute?”
Il problema, al Chisola, è fortunatamente contenuto al gruppo dei dilettanti. “Visto che abbiamo tanti istruttori giovani, che giocano o comunque frequentano i ragazzi della Prima squadra, abbiamo mandato tutti a fare il tampone e, in attesa del verdetto, abbiamo sospeso l’attività della Scuola calcio per questa settimana. Le squadre del Settore giovanile, che non hanno avuto contatti diretti, vanno avanti tranquillamente”.
In generale, quello della diffusione del Covid nel mondo del calcio dilettantistico è un problema senza soluzione. Il nuovo Dpcm sulle misure restrittive anti Covid-19 ha vietato gli sport di contatto “amatoriali”, quindi il calcetto tra amici, ma consente a tutta la filiera del dilettantismo e dell’attività giovanile di andare avanti. “Non so più cosa sia giusto o sbagliato - conclude Atzori - di sicuro io continuo a fare i controlli, chi se ne frega se mi faranno perdere le partite a tavolino. Spero proprio che lo facciano tutti”.