Giovedì, 14 Novembre 2024
Venerdì, 10 Febbraio 2023 09:08

Cuore bianco blu, corsa e talento al servizio della squadra. Matteo Baschirotto ci racconta il suo Alpignano

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INTERVISTA - Parliamo con uno dei protagonisti dell'Alpignano guidato da Giorgio Manavella. Terzino di spinta con il vizio del gol, Matteo Baschirotto punta gli obbiettivi per questa seconda parte di stagione che si prospetta incandescente.
 


Descrivi le tue qualità.
"Sono un terzino destro dal buon dribbling e dalla grande resistenza, le mie caratteristiche principali. Sto cercando di lavorare per migliorare la costanza di rendimento e in allenamento mi impegno sempre al massimo. In passato ho provato diversi ruoli, non solo sulle fasce, ma ero principalmente un esterno alto. Quando siamo passati a giocare a 11 sono arretrato definitivamente sulla linea di difesa e qui mi trovo bene".

7 reti questa stagione, hai mai segnato così tanto?
"No, perché mi preoccupavo più della fase difensiva. Quest'anno il mister ci sta chiedendo di spingere molto di più sulle fasce e mi ritrovo più facilmente in zona gol".

Hai un giocatore di riferimento?
"Non proprio, ma se devo scegliere un terzino che mi piace molto come gioco e qualità dico Hakimi".

Rispetto alla scorsa stagione avete cambiato tanto, avete patito un po' all'inizio?
"La prima parte di stagione è servita a conoscerci, per questo siamo partiti un po' a rilento perdendo subito due gare. Ora le cose vanno molto meglio, abbiamo fatto sei vittorie di seguito e puntiamo al primo posto. Come gioco non abbiamo stravolto molto, ma il tecnico ci chiede di spingere di più".

Quale partita di questa prima parte secondo rappresenta al meglio le vostre qualità?
"Sicuramente quella con la Pro Eureka. Trovarsi a giocare con la prima in classifica, vedersi rimontare due reti, chiudere il primo tempo in 10. E' stata una sfida difficile, ma abbiamo dato il meglio di noi stessi e alla fine l'abbiamo portata a casa".

Sogni nel cassetto.
"Da tifoso del Toro ovviamente sarebbe bellissimo giocare nella mia squadra. Se dovessi guardare all'estero invece, per quanto sia un sogno impossibile, la squadra che mi appassiona di più è il Real Madrid. Ma mi piacerebbe molto poter giocare in Premier League. Non solo per il tipo di calcio, ma perché è il campionato più vario, dove sai che non vincerà sempre e solo la stessa".

Hai vissuto in pieno la pandemia, com'è stato?
"Fermarsi così nel momento di crescita importante ci ha sicuramente rallentato. E' stato pesante, ma siamo riusciti ad adattarci e andare avanti".

Obiettivi a breve e lungo termine?
"Ora abbiamo tre gare complicate da affrontare, dobbiamo superarle al meglio, perché poi arriva la gara più importante dell'anno, il derby con il Lascaris. Poi ovviamente puntiamo a fare meglio della scorsa stagione. La sconfitta in semifinale proprio contro di loro è stata dura, per altro ero squalificato al ritorno e non ho potuto giocare. Per me che ho fatto tutta la carriera all'Alpignano è l'incontro più sentito, conosco tanti ragazzi che giocano lì. Infatti sebbene ci siano tante belle squadre da affrontare, l'epilogo perfetto sarebbe poterli affrontare nella finalissima dicategoria".

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