LA STORIA - L’esterno classe 2000, passato in Toscana dalla Pro Vercelli a gennaio, dopo una stagione da titolare in Berretti ha fatto l’esordio nel professionismo
“Andrea alzati, tocca a te”. Domenica scorsa, negli ultimi minuti di Arzachena-Pistoiese di serie C, mister Antonino Asta - l’indimenticato capitano del Toro - ha buttato nella mischia Andrea Aiassa: per l’esterno classe 2000 nato e cresciuto a Torino è stato l’esordio nel calcio professionistico. Pochi minuti di emozioni che segnano da un lato il raggiungimento di un traguardo importante, dall’altro l’inizio di una carriera solo agli albori.
Eppure, per arrivare fin lì, di strada Andrea Aiassa ne ha dovuta percorrere parecchia. Dopo una carriera dilettantistica con le maglie di Rivoli, Lascaris, Sporting Cenisia e Bsr Grugliasco, a gennaio 2017 si è trasferito in Toscana, per giocare con la storica maglia orange mezza stagione in Under 17 e un’intera annata in Berretti, con l’intermezzo di un brutto infortunio che lo ha tenuto ai box per qualche mese. Quest’anno si è avvicinato a casa, per una prima parte di stagione poco proficua con la maglia della Pro Vercelli, ma a gennaio la società toscana lo ha richiamato alla base.
Mezza stagione da titolare indiscusso con la Berretti, con tanto di cambio di ruolo da esterno alto a esterno basso, il terzino di una volta (lui che è nato attaccante), per sfruttare al meglio le doti fisiche, lo scatto e la progressione, per fare su e giù senza sosta sulla fascia. Qualche allenamento con la Prima squadra è bastato a convincere Antonino Asta, che nelle ultime due partite lo ha portato in panchina e domenica lo ha fatto esordire per una manciata di minuti. Ed è solo l’inizio…