Torino, 30 novembre 2016
Il problema degli svincoli è sentito ad ogni età, da una parte ci sono alcuni genitori e ragazzi che protestano per la limitata libertà di movimento, dall'altra ci sono le società che tutelano un investimento fatto per la preparazione del giocatore. Si tratta di un argomento vivo per tanti, come sottolinea il lettore Maurizio D'Agostino:
«Vorrei aprire un focus su una problematica molto sentita nel settore delle scuole calcio piemontese e non solo. Premetto che sono un operatore del settore da almeno 15 anni. La questione è che molte società, una volta tesserato un ragazzo, non sono disposte a liberarlo, neanche a seguito di lamentele da parte del giocatore o dei genitori, anche se riguardano la scarsa professionalità o, peggio, l'incompetenza dei vari istruttori. La questione di fondo è molto semplice, se si continua così è possibile allontanare uno o più bambini da uno sport che a loro piace molto. Capisco il tema scottante, i presidenti (la lega) non ci sentono troppo su questo tema, ma proprio perchè la Federazione sta insistendo da parecchio tempo su fatto che i ragazzi devono giocare il più possibile, credo sia giunto il tempo di “Incazzarci” un po'…»
A livello di scuola calcio il tesseramento ad una società è annuale, in mancanza del nullaosta della società durante l'anno si può 'cambiare maglia' l'anno successivo. Il vincolo come giovane dilettante viene firmato al compimento del quattordicesimo anno di età, per cui non riguarda Pulcini ed Esordienti. Certamente la situazione di disagio di un bambino è un problema sotto tanti punti di vista, sia perchè rischia di allontanarlo dallo sport, sia perchè potrebbe renderlo insicuro come persona. Proprio per questo la Federazione ha creato alcune regole pensate per tutelare i bambini, come l'autoarbitraggio, l'obbligo di far giocare i calciatori in modo proporzionale e di farli ruotare sempre tutti ecc.
Poi quanto si parla di scuola calcio bisognerebbe sempre ricordarsi che di fronte si hanno dei bambini, per cui indipendentemente dai regolamenti il buonsenso di presidenti, allenatori e genitori dovrebbe sempre avere la meglio. I piccoli non possono tutelarsi da soli, se sono a disagio devono saper intervenire gli adulti, sempre e solo nel loro interesse.