Mercoledì, 27 Novembre 2024
Martedì, 25 Giugno 2024 11:44

Piercesare Uras: “Sette anni splendidi, abbiamo cambiato il Gassino San Raffaele e proposto un’alternativa etica al mondo del calcio”

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INTERVISTA - L’ex direttore generale, ora Sustainability Strategic Manager, racconta la sua esperienza: “Scelta dolorosa ma necessaria, Fabio Salomone è la persona giusta per migliorare ancora la società dal punto di vista sportivo e organizzativo, io continuerò gestirò la parte economico-finanziaria e quella etica, sociale e ambientale. Grazie a chi ha creduto in me - Luciano Bongiorni, Ornella Gonella e Giuseppe Marsala - e alla mia famiglia”.


È tempo di grandi cambiamenti al Gassino San Raffaele: due settimane fa Piercesare Uras, mente e braccio della società negli ultimi 7 anni, ha lasciato il ruolo di direttore generale a Fabio Salomone. Difficile elencare i progetti portati avanti con la regia di Uras, che hanno portato il Gassino San Raffaele a vincere il premio “Grassroots Awards” come miglior club dilettantistico d’Italia nel 2023: la Certificazione ISO 20121 per l’organizzazione di eventi calcistici sostenibili, le borse di studio per i tesserati che si impegnano anche in attività extra calcio, il corso da allenatore per i genitori, gli alberi per le squadre della scuola calcio, e anche l’affiliazione con il Torino. Una società di valori etici e formativi senza eguali, che davvero antepone la crescita umana e sportiva dei suoi tesserati ai risultati sportivi, con una capacità organizzativa straordinaria.

Percesare, lasciare il ruolo di direttore generale non dev’essere stata una decisione facile.
“È stata una scelta dolorosa ma necessaria. Necessaria per la società, per dare nuova linfa e proporre una visione diversa. Nel mondo del calcio, quando gestisci una società in prima persona, ti porti dietro rapporti, scelte e relative conseguenze che sono sempre interpretate come personali. Ogni tanto è necessario riprendere in mano la situazione e separare le questioni societarie da quelle personali. Qui a Gassino le scelte sono tutte societarie, del direttivo, non di Uras. Adesso, quando Salomone prenderà decisione, non ci saranno strascichi. E, nel contempo, porterà nuove idee e una nuova visione, non è facile trovare una persona con le sue skill nel mondo del calcio. Comunque, anche a lui toccherà la stessa sorte tra 7 anni…”

Intanto Fabio Salomone si trova a dover gestire un’eredità “pesante”, visto il tuo percorso al Gassino San Raffaele.
“Fabio è adatto a quel ruolo, è molto comunicativo, poco conflittuale. È una persona di alto livello, è manager di una multinazionale, conosce le dinamiche aziendali che ormai sono indispensabili anche in una società dilettantistica. Conosce il mondo del Gassino da 4/5 anni, già da tempo mi affianca per capire tutte le complicatissime dinamiche che governano una società sportiva, da me avrà tutto il supporto necessario. Io ho dovuto creare una struttura organizzativa, è stato prima di tutto un lavoro di progettazione. Lui la dovrà gestire e migliorare”.

Il bilancio dei tuoi 7 anni, immagino, è più che positivo.
“Assolutamente sì, e ne sono molto orgoglioso. Abbiamo fatto tante cose, la più importante, secondo me, è aver creato una struttura certificata secondo canoni, di solito, propri delle aziende (la Certificazione ISO 20121, ndr). Eravamo e siamo consapevoli che il problema è far comprendere agli altri la bontà di quello che stiamo facendo, la cultura del calcio non è pronta. Ma se non parti, non arrivi”.

Beh, se il Gassino San Raffaele ha vinto il premio “Grassroots Awards” come miglior club dilettantistico d’Italia nel 2023, qualcuno lo avrà capito.
“I vertici del mondo calcistico stanno andando in quella direzione, finalmente, ma è un percorso lunghissimo. Ma, in generale, il mondo del calcio fa fatica ad assorbire modifiche e novità: se non servono per vincere una partita, non servono, punto”.

Eppure il calcio, soprattutto a livello dilettantistico, è un’agenzia educativa fondamentale, seconda solo a famiglia e scuola.
“È vero, è in quella direzione che siamo andati, ma non è facile né da capire, né da attuare. Servono risorse umane, che vanno formate, e risorse economiche. Come spiego a uno sponsor che i suoi soldi servono a far piantare un albero a un bambino della scuola calcio, e non a pagare un giocatore della prima squadra? I risultati sportivi, con la loro componente di casualità, devono andare di pari passo con la governance, ovvero con l’insieme di principi, regole e procedure che riguardano la gestione di una società. Non è facile, soprattutto in un periodo come questo dove assistiamo a flussi migratori di giocatori in cerca di regionali, e non della società dove possono crescere e migliorare. Almeno l’opportunità di scegliere noi la offriamo”.

Il tuo nuovo ruolo di Sustainability Strategic Manager? Spiegaci.
“Saremo ancora una volta i primi a fare qualcosa di innovativo nel mondo del calcio dilettantistico: io gestirò la parte economico-finanziaria e quella etica, sociale e ambientale. Quindi progetti di sostenibilità, scuole, formazione, sponsor, media eccetera. A Salomone toccherà invece la gestione operativa e tecnica, tutto quello che riguarda direttori, allenatori, squadre, in una struttura ormai ben organizzata. Insieme a lui ci sono  Gianluigi De Martino (direttore operativo), Andrea Gallelli (direttore tecnico), Manuel Lami (direttore sportivo prima squadra e Juniores), Alberto Borsero (responsabile area portieri), Marco Vianello (direttore comunicazione e marketing) e il neo acquisto Luigi Tammaro (direttore sportivo del settore giovanile), a cui vanno i miei più sinceri in bocca al lupo perché riescano a far crescere ancora di più il Gassino San Raffaele con la loro voglia, determinazione, competenza e professionalità”.

A livello sportivo di può crescere, no?
“Eccome, gli obiettivi sono quelli di giocare una Promozione a vincere, avere squadre giovanili nei campionati regionali in posizione consone al nostro bacino di utenza, e arrivare a numeri nella scuola calcio che ci consentano di fare due gruppi per annata, per applicare al meglio il nostro modello. Ma di questo si occuperà il nuovo direttore generale”.

In ultimo, vuoi fare dei ringraziamenti?
“Ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto al momento giusto. In un momento di rivoluzione del Gassino San Raffaele, c’è chi ha creduto in me in quel momento e mi ha lasciato carta bianca per i 7 anni successivi, anche nei momenti di crisi e quando abbiamo dovuto prendere decisioni dure: Luciano Bongiorni, Ornella Gonella e Giuseppe Marsala, a loro il mio grazie più sincero. Poi vorrei ringraziare tutti quelli con cui fatto un pezzettino di percorso, anche quelli con cui non sono andato d’accordo, perché da tutti ho imparato qualcosa. E poi ovviamente la mia famiglia, senza loro al mio fianco non avrei fatto niente. L’unico modo per spiegare a mia moglie Monica e ai miei splendidi figli che papà tornava a casa tutte le sere dopo le 10, per diletto e non per lavoro, era coinvolgerli. Li ho coinvolti, si sono appassionati, questi 7 anni ci hanno resi una squadra ancora più coesa e determinata”.

Ultima modifica il Martedì, 25 Giugno 2024 11:47

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