Domenica, 21 Dicembre 2025
Venerdì, 19 Dicembre 2025 22:14

Under 16 regionali - Il capitano della Biellese Tommaso Lunardon brucia le tappe e punta in alto dopo l'esordio in prima squadra

Scritto da

INTERVISTA - Che momento per il roccioso leader della difesa bianconera, che con i suoi compagni sta puntando alla vetta del campionato e contro il Gozzano è stato il primo classe 2010 a esordire in serie D. Scopriamo chi è e il suo percorso in maglia bianconera.
 


La Biellese è società molto incentrata sulla cura del suo settore giovanile e a conferma di ciò ci sono gli ottimi risultati che tutte le compagini impegnate nei regionali stanno ottenendo, con anche la Juniores nazionale che sta crescendo in un girone decisamente complicato. In questa stagione uno dei fiori all'occhiello del sodalizio bianconero è il capitano dell'Under 16 Tommaso Lunardon, che dopo tutta la trafila nel settore ha fatto il suo esordio in prima squadra sotto gli occhi attenti del tecnico Luca Prina. Un evento emozionante che lasciamo descrivere al diretto interessato.

"E' stato un bellissimo traguardo da raggiungere. Ho vissuto emozioni alterne, anche perché dall'altra parte c'era mio padre come allenatore. Mi dispiace per la sconfitta della sua squadra, ma è stato bello confrontarmi con lui una volta terminato l'incontro e ricevere le sue considerazioni sul mio esordio. Devo ringraziare con tutto il cuore i compagni che avendo ottenuto un largo risultato mi hanno permesso di scendere in campo, senza ulteriori pressioni. Ringrazio la società per l'opportunità e il tecnico Prina. Con lui si sta sviluppando un bel progetto, è molto attento alla crescita di noi giovani e viene spesso a vederci, in questa società c'è il clima giusto per crescere. Io ho mosso i primi passi nel Ponderano e ora sono qui da ormai 7-8 anni, è bellissimo aver fatto tutta la trafila in un club storico come questo. Come detto grazie al rotondo risultato che la squadra stava ottenendo sono potuto entrare in campo senza pressioni e ho potuto constatare, come già mi era capitato in allenamento con i compagni della prima squadra, come il livello del calcio adulto sia tutta un'altra cosa rispetto a ciò che viviamo nel settore giovanile. Giro palla, intensità, impatto fisico, è davvero un altro mondo".

Il tuo ruolo è al centro della difesa, in più sei il capitano, come vivi questa realtà?
"A parte una piccola parentesi da attaccante quando ero piccolo ho sempre giocato in difesa. Ho buone letture di gioco e grazie al mio fisico posso dire la mia sul gioco aereo. Sto lavorando sulla velocità, sugli appoggi, inizialmente mi sentivo non pronto su questi aspetti, ma sto crescendo anche da questo punto di vista. Caratterialmente sono carismatico ed empatico e cerco sempre di dare una mano ai compagni, di dare la carica ed essere un sostegno nei momenti di difficoltà. E' una responsabilità che sento e mi piace avere, credo che un buon capitano debba essere un supporto per tutti in campo".

Hai un punto di riferimento come calciatore?
"Mi piace tantissimo Fabio Cannavaro. Non perché mi riconosca in lui, ma ho visto tanti video delle sue partite e mi ha impressionato, contando anche che aveva un fisico relativamente minuto rispetto ad altri. In più ha giocato nella Juventus, che è la mia squadra del cuore e in cui ovviamente sognerei di giocare".

Al momento sei stato avvicinato da qualche professionista?
"Per ora no. Certo le formazioni del torinese sono avvantaggiate, ma credo che i grandi club oggi siano molto più attenti alle realtà di provincia, quindi chissà in futuro".

Oltre al singolo è importante fare bene in gruppo, come vedi la stagione della tua squadra fino a questo momento?
"Non voglio togliere nulla agli anni passati, dove davamo tutto in campo, ma credo che questa stagione siamo cresciuti molto a livello tecnico. Stiamo facendo un ottimo campionato e puntiamo alla vittoria, però nel girone di ritorno dobbiamo dare qualcosa in più. Abbiamo perso solo una gara, lo scontro diretto con il Baveno Stresa, e credo sia una sconfitta arrivata più per la testa che per le qualità di gioco. Loro sono molto forti e hanno meritato, bisogna dirlo, a noi è mancato qualcosa dal punto di vista psicologico. In quel frangente è come se fossimo scesi in campo senza crederci davvero e questo ha fatto la differenza. Dovremmo mantenere sempre la concretezza mostrata in quelle che secondo me sono le partite simbolo di questa squadra. Nel primo caso l'amichevole di inizio anno con la Sestese, a oggi credo l'incontro più bello che abbiamo disputato con una prestazione davvero perfetta. In campionato invece direi l'ultima sfida con il Casale, vinta per 2-1. Sono un buon gruppo che all'andata abbiamo travolto con tanti gol, ma sono cresciuti tantissimo nel corso dell'anno e hanno dimostrato quanto valgono, è stato un bel confronto con loro, in cui abbiamo dato ottima prova di noi stessi".

Tornando a te, cosa rappresenta il calcio nella tua vita e quali strade prenderesti se dovessi farne a meno?
"E' tutto per me. Non solo quando scendo in campo, ma anche nel tempo libero. Amo giocare a Fifa, studiare i giocatori, scegliere formazioni e moduli più congeniali. Per questo vorrei rimanere in questo mondo anche al di fuori del ruolo di calciatore. Magari come Ds, anche se l'allenatore è la mansione che mi affascinerebbe di più ricoprire".

Ma c'è qualcosa che non ti piace di questa realtà?
"Nel calcio professionistico rivedrei alcune regole relative al VAR. Nel dilettantismo invece cercherei di promuovere un maggiore impegno di calciatori giovani. Credo questo stia diventando un problema generale, si punta poco sulle nuove leve ed è sempre più difficile vedere giovani esordire. Quando poi fai il confronto con l'estero, dove in una squadra come il Bayern vedi giocare un classe 2008 come Lennart Karl, un vero fenomeno che fa cose incredibili in campionato e in Champions...".

Per finire, vuoi ringraziare qualcuno?
"Come ho già detto un grazie enorme ai ragazzi della prima squadra e al tecnico Prina che mi hanno permesso di scendere in campo senza pensieri e alla società per il supporto. Voglio inoltre ricordare un allenatore che mi sta a cuore come Paolo Magni. In tutta la mia carriera ho bellissimi ricordi di tutti i tecnici che mi hanno seguito, ognuno mi ha lasciato qualcosa, ma Magni è stato importantissimo per la mia formazione. Durante la mia esperienza con gli Esordienti avevo perso la voglia e il piacere di giocare, lui è riuscito a motivarmi e a farmi ritrovare il gusto di scendere in campo, rafforzando le mie convinzioni e portandomi poi a essere un punto di riferimento come capitano".

Per chiudere riportiamo anche le parole del tecnico Marco Fasana, che sta guidando Tommaso e i suoi compagni ai vertici del campionato: "E' un ragazzo che nutre una fortissima passione per il calcio. Ha importanti letture anticipatorie da difensore centrale che gli permettono di leggere le situazioni di gioco con e senza palla. Come altri ragazzi del settore giovanile sta avendo la possibilità di allenarsi con la prima squadra grazie alle sue qualità. Come capitano si impegna al massimo in ogni momento degli allenamenti settimanali e ha notevoli margini di crescita".

Registrati o fai l'accesso e commenta