INTERVISTA - L'avvio è stato complicato. Subito il SuperOscar dopo praticamente una settimana di lavoro. Tuttavia la strada imboccata dal tecnico Mitia Savio e il suo Gassino u14 è quella giusta e i risultati danno ragione: 3 vittorie su 3 nel girone di qualificazione e sogno regionali che domenica può diventare realtà. Regionali che più che sogno, per i rossoblu, sono un vero e proprio obbiettivo: "Dal primo giorno di preparazione abbiamo deciso che il nostro obbiettivo fosse la qualificazione ai regionali". Insieme all'allenatore scopriamo meglio la realtà della più bella sorpresa di questo inizio di stagione.
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Non sei nuovo a Gassino, sono ormai tanti anni che vesti i colori rossoblu, ma sei nuovo in questo gruppo. Come sei riuscito a farti conoscere e anche ad imporre le tue regole?
"Abbiamo cominciato la stagione il 25 agosto e per mancanza di tempo siamo riusciti a giocare praticamente solo una amichevole e poi ci siamo presentati al SuperOscar. Non è stato semplice inserirsi, perché questo è un gruppo di ragazzi che lavorava insieme al vecchio allenatore da parecchio tempo, ma credo di aver toccato le corde giuste. Sono una persona a cui piace dire tutto in faccia, non ho maschera e penso che questo sia un atteggiamento vincente. I ragazzi sono bravissimi, mi seguono, hanno voglia di migliorarsi e soprattutto danno sempre continuità agli allenamenti. Siamo in 20 nel gruppo e a parte qualche rarissimo caso li ho sempre tutti al campo. Non ho voluto subito imporre regole rigide, un passettino alla volta. Però ho voluto far capire ai ragazzi che da quest'anno, con il passaggio al settore giovanile, le cose cambiano. Ci vuole assoluta serietà e puntualità. Non ho mai dovuto alzare il tono di voce con loro perché sono tutti ragazzi molto educati, che ascoltano e che hanno capito la strada che abbiamo intrapreso. In tanti anni di Gassino, che calcisticamente è casa mia, penso di aver avuto sempre gruppi stupendi, ma come questo mai."
Prima di queste qualificazioni avete dovuto affrontare il SuperOscar, un solo punto conquistato, ma anche contro avversari di valore assoluto non avete sfigurato. Pensi che quelle gare vi siano servite per essere dove siete ora?
"Con il Lascaris è stata proprio la primissima partita della stagione. Hanno assolutamente meritato di vincere, ma il 5-1 è bugiardo perché sul campo non c'è stato questo divario. Con il Vanchiglia siamo partiti bene, poi abbiamo calato il ritmo nella ripresa. Durante il SuperOscar, come farò per tutta la stagione, ho deciso di dare spazio a tutti, perché credo che se hai scelto 20 ragazzi, devi dar loro fiducia, perché prima o poi qualcosa ti torna indietro. Quelle partite ci hanno aiutato perché abbiamo preso fiducia e contro squadre pari livello nostro come Settimo e San Mauro siamo riusciti a gestire meglio i 70'. Con il San Mauro è stata una partita molto combattuta ed equilibrata. Con il Settimo i ragazzi sono entrati in campo con il sangue agli occhi. Era un sfida fondamentale, con loro a 4 punti e noi a 6. I ragazzi sono stati eccezionali ed ora ci troviamo in questa posizione di vantaggio. Vogliamo i regionali. Dal primo giorno di preparazione abbiamo deciso che il nostro obbiettivo fosse la qualificazione ai regionali. Quel giorno ho chiesto ai ragazzi quale fosse il loro obbiettivo e mi hanno risposto che volevano andare ai regionali. Sapevamo che c'era da lavorare, lo abbiamo fatto e lo faremo ancora per raggiungerli."
Queste qualificazioni proseguono alla grande con 3 vittorie su 3. Vi sentite la più bella sorpresa di questo inizio di stagione? E se si può, qual è il segreto del successo di questo Gassino?
"Sorpresa, forse sì. Però bisogna ammettere che questo gruppo è un gruppo forte. Ci sono individualità molto importanti in tutti i reparti. E poi la cosa più importante è che è un gruppo che lavora insieme da anni, i ragazzi si conoscono alla perfezione. Quest'anno abbiamo aggiunto qualche giocatore che ha ancora di più alzato il livello e i risultati stanno arrivando. Il segreto è allenarsi bene, non fare le cose a caso. In questo biennio giovanissimi sarà molto importante lavorare sulla tecnica e sull'aspetto atletico che fino all'anno scorso era giustamente trascurato. Io come mister cerco di essere vero, di dire le cose in faccia e se dico una cosa la mantengo. Questo probabilmente aumenta la fiducia che i ragazzi ripongono in me. Ma credo che la vera fortuna sia certamente la voglia di questa squadra di ascoltare, di fare domande e di impegnarsi ad ogni singola esercitazione."
Il tuo Gassino in questo avvio è una delle migliori difese e dei migliori attacchi di tutto il Piemonte, ma cosa si può migliorare ancora?
"C'è ancora tantissimo da migliorare. Non abbiamo ancora fatto nulla. In questo momento siamo ancora in una fase di preparazione, con carichi di lavoro molto importanti, quindi certamente a livello tecnico-tattico non siamo nella nostra miglior espressione. Possiamo fare ancora meglio. La strada da percorrere è molto lunga e non possiamo guardarci indietro perché domenica ne arriva un'altra e poi un'altra ancora. Come dicevo, la nostra fortuna, mia e della società Gassino, è che questi ragazzi hanno voglia, sono anche amici fuori dal campo, alcuni vanno a scuola insieme e quindi il lavoro di un allenatore è sicuramente facilitato."
Domenica ci sarà la sfida con il Chivasso che in caso di successo e risultato favorevole sull'altro campo potrebbe darvi l'aritmetica qualificazione ai regionali, come vive questa attesa lo spogliatoio?
"Ci stiamo allenando bene. Tutti presenti e con tanta voglia come sempre. I ragazzi sono focalizzati sull'obbiettivo. In spogliatoio l'atmosfera è serena, stiamo bene tutti. Prima di cominciare ogni seduta faccio un rapido briefing insieme a loro, ridiamo e scherziamo, poi entriamo in campo e ci si allena con grandissima professionalità. Dobbiamo mantenere sempre i piedi incollati a terra, non dobbiamo esaltarci, perché basta pochissimo per rovinare quanto di buono abbiamo costruito con tanto sudore, lavoro e sacrificio."
Avete già pensato come festeggiare questo storico traguardo?
"Ho promesso una pizza a tutta la squadra e ai dirigenti. Mi sembra il minimo che io possa fare per un traguardo storico per il nostro Gassino".