Sabato, 23 Novembre 2024
Sabato, 08 Aprile 2023 13:03

Pro Vercelli - Giovanni Russo: “Tra Primavera e attività di base non mi mancano gli impegni, ma quante soddisfazioni…”

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INTERVISTA - A soli 30 anni è secondo il Primavera e responsabile dell’attività di base: “Qui grazie a Massimo Gardano, un maestro. Lavoriamo perché i bambini del territorio crescano con noi e arrivino fino alla prima squadra”.


In panchina con la Primavera, come ‘secondo’ prima di Massimo Gardano, poi di Stefano Melchiorri. Tra campo e scrivania come responsabile dell’attività di base. Non mancano certo gli impegno a Giovanni Russo, a soli 30 anni già una figura centrale negli ingranaggi della Pro Vercelli.

Giovanni, direi che gli impegni non ti mancano.

“No, sono molto impegnato, ma ne sono felice perché lavorare con la mia passione, il calcio, è quello che ho sempre desiderato. Sono arrivato a Vercelli l’anno scorso, come secondo di Massimo Gardano, e in questa stagione la società mi ha chiesto di occuparmi anche dello sviluppo dell’attività di base, un lavoro iniziato da Paolo Guidetti che io sto portando avanti. Insieme a Christian Peretti, che mi aiuta a livello organizzativo, abbiamo rinnovato tutta la scuola calcio, dall’Under 13, fiore all’occhiello del settore, che sta facendo bene nel campionato nazionale, fino al più piccolo dei nostri tesserati, un 2018”.

Di che numeri parliamo?

“Abbiamo più di 200 tesserati, quasi il doppio rispetto all’anno scorso, con due o tre gruppi per annata. Il territorio ha accolto in maniera positiva le nostre proposte, vogliamo valorizzare i ragazzi di Vercelli e dintorni e inserirli in un percorso a lungo termine. Per esempio, i nostri 2010 passeranno nel Settore giovanile gestito da Mattia Rolfo e saranno la base per la costruzione della futura Under 14”.

Quindi i rapporti con le società del territorio sono positivi.

“Ci siamo mossi bene anche con il progetto Academy, che oggi conta 14 società a noi affiliate, non solo nella provincia di Vercelli. Senza il territorio che ti sostiene non puoi fare buon lavoro. In questa zona non ci sono tantissimi abitanti, devi collaborare con tutti. Quando un ragazzo è pronto deve essere interesse delle società dilettantistiche proporcelo, deve essere motivo di orgoglio anche per loro. Un po’ come fa la Juventus, con le debite proporzioni”.

Obiettivo finale del tuo lavoro sulla scuola calcio?

“Attraverso una metodologia di lavoro comune, far crescere i nostri ragazzi e tenerli con noi il più a lungo possibile: noi dobbiamo puntare a portare fino alle categorie nazionali, se non addirittura alla prima squadra, i bambini che iniziano il percorso con noi. Se riusciamo, vuol dire che abbiamo lavorato bene, dallo scouting alle modalità di allenamento. È questo l’obiettivo non mio, ma della società Pro Vercelli: ragazzi come Alessandro Louati e Matteo Rizzo ne sono l’esempio”.

Passiamo al tuo secondo impegno, la Primavera.

“Diciamo che sono il filo conduttore tra le varie gestioni: prima con Massimo Gardano, ora in prima squadra, poi Stefano Melchiorri. Nonostante un momento di appannamento nel momento del cambiamento, siamo rientrati in zona playoff e abbiamo chiuso la regular season al quarto posto. Ora ci aspettano i playoff, quindi l’obiettivo fissato a inizio stagione è stato raggiunto. Bravi i ragazzi a rimanere concentrato nonostante i cambiamenti, insieme abbiamo svolto un bel lavoro”.

Un bel lavoro che non è ancora finito…

“No, anzi io dico sempre che siamo solo all’inizio, vogliamo arrivare il più lontano possibile, la rosa e le capacità le abbiamo. Non dico altro perché sono scaramantico”.

Facciamo un passo indietro. Raccontaci il tuo percorso come allenatore e come sei arrivato a Vercelli.

“Ho iniziato ad allenare a 18 anni, da calciatore mi sono fermato presto per problema cardiaco. Vianney, l’oratorio sotto casa mia, poi Cbs e Chisola in scuola calcio, poi ho lavorato con Gianni Iuliano al Cenisia. Fondamentali sono stati i 4 anni di Federazione, ho collaborato allo sviluppo dei Centri federali e ad altri progetti, insieme a Luciano Loparco e al mio amico Diego Salvamano, un’esperienza che mi ha dato molto a livello di campo e di rapporti umani. Dalla Federazione al Torino, dove ho fatto per un anno l’Under 15 femminile, dal Toro alla Pro Vercelli grazie a Massimo Gardano. È lui che mi ha portato qui, lo ringrazio e lo ringrazierò per sempre per questa opportunità. Quando mi ha proposto di fargli da secondo ho accettato a occhi chiusi, per lui nutro una stima profonda a livello umano e calcistico, questi due anni al suo fianco sono stati più che formativi. Ora faccio il tifo per lui per la sua avventura in serie C”.

Questo il passato. E il futuro?

“Guarda, fino a qualche anno fa avevo l’ansia di sapere, di capire cosa fare. Oggi sono tranquillo, il futuro a cui penso sono i playoff con la Primavera e il lavoro per rinforzare ancora l’attività di base. Ce n’è già abbastanza così per i prossimi mesi…”

Ultima modifica il Sabato, 08 Aprile 2023 13:07

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