INTERVISTA - Un'ottima annata per tutto il Pianezza, dal Grande Slam ad inizio stagione alla splendida cavalcata che ha portato i rosso blu alle fasi finali. Stefano Zerbi è stato assoluto protagonista a suon di gol, chiudendo la stagione con 15 sigilli.
Descriviti brevemente.
“Sono un ragazzo semplice, simpatico, ambizioso e anche abbastanza testardo; se voglio una cosa faccio di tutto per ottenerla”.
Racconta i tuoi punti di forza e i punti sui quali lavorare.
“I miei punti di forza sono sicuramente il fisico e il piede sinistro; invece dei punti su cui devo lavorare sono il dribbling e la velocità nel breve”.
Che rapporto hai con la squadra?
“Ho un bellissimo rapporto con tutti: scherzo, rido e usciamo anche insieme. Anche con i mister ho un bellissimo rapporto”.
Parla della tua esperienza regionale.
“Quest'anno è stato un ottimo campionato e c’è stato impegno da parte di tutti. Ci siamo meritati i play off per la Coppa Piemonte. E’ stato ricco di gioie ma ci sono state anche alcune delusioni che abbiamo riscontrato nel nostro girone. Sono veramente contento di tutto il lavoro che ha fatto la squadra e dell’attenzione e della voglia di allenare dei mister; è una cosa veramente bella che non si trova in tutti gli allenatori”.
Qual è il tuo obiettivo nel mondo del calcio?
“Il mio obiettivo nel mondo del calcio ovviamente sarebbe poter diventare un professionista e mi piacerebbe tanto giocare nella squadra che tifo e che rappresenta la città nella quale sono anche nato, ovvero il Torino. Ho fatto un provino a gennaio e mi devono richiamare”.
Come affronti le giornate no.
“Allora, partiamo dal presupposto che io non sono uno di tante parole; sono uno che parla abbastanza poco soprattutto quando ha delle giornate no. Sto un po’ in camera mia a pensare a quello che mi è successo, aspetto che mi passi e dato che ogni sera ho allenamento cerco di scaricare sempre là questa tensione”.
C'è un mister che ti ha aiutato particolarmente?
“No, non c'è un mister, ce ne sono di più. Per primi quelli del Pianezza, quindi mister Macciola e mister Garro, che ci ha allenato fino all’inizio di quest’anno. E poi Mister Birtolo dell’Under 17. Mi hanno fatto crescere innanzitutto come uomo e poi sono stati anche degli educatori. Grazie a Mister Birtolo mi son potuto fare le ossa con l'annata più grande perché mi ha chiamato tante volte; io ero molto felice per questo perché vuol dire che credeva e che crede in me e quindi non posso fare altro che ringraziarlo per l'opportunità che mi ha dato. Mister Sparacina e mister Macciola sono fantastici; sono veramente bravi e li ringrazio per quello che mi hanno fatto diventare. Ci sono due misteri del Toro con cui ho fatto gli individuali che mi hanno fatto cambiare proprio personalità a partire dall'aspetto mentale. Si chiamano Mister Ermanno De Maria e Mister Marco Morra.”