L’Ivrea Banchette giocherà in Eccellenza (la categoria del Calcio Ivrea), mentre a livello di Settore giovanile prenderà piede un progetto importante ed ambizioso: è la società nata dalla fusione del Calcio Ivrea e del Banchette.
NASCE L’IVREA BANCHETTE
“Solo dopo che aver avuto la certezza assoluta di non poter arrivare ad una soluzione concreta per salvare la società, Gianluca Actis Perino ci ha contattati. Visto il buono stato di salute della nostra realtà, che abbiamo deciso di accettare la richiesta del presidente del Calcio Ivrea, non solo per salvare il lavoro fatto in questi anni, ma anche per mantenere una categoria, l’Eccellenza, che nella nostra zona non esiste più. Questa operazione dal nostro punto di vista qualifica e arricchisce il nostro rinnovato progetto sportivo”. Il racconto è di Egidio Tritto, presidente dell’A.S.D. Ivrea Banchette. Il direttore tecnico Anche Contiero ribadisce il concetto: “Il progetto sarebbe partito in ogni caso, questa situazione è capitata, non era prevista. Poi dopo la fusione nella quale il Banchette ha acquisito l’Ivrea, non saremo più in Promozione ma in Eccellenza, e a maggior ragione ci sarà bisogno di avere le idee chiare per portare avanti qualcosa di buono”.
DAI PICCOLI AMICI ALLA JUNIORES
Contiero racconta il progetto che coinvolge tutti i giovani tesserati dell’Ivrea Banchette: “Abbiamo un progetto importante con i giovani. L’idea è incentrata sullo sviluppo di un metodo integrato che parta dai Piccoli Amici e arrivi fino alla Juniores, in modo che ci sia un’uniformità di allenamenti in tutte le categorie. Lavoreremo con i giovani anche perché sono più adatti ad imparare nuove metodologie di allenamento, chi invece gioca e si allena da anni in un modo, fa più difficoltà ad abituarsi a nuove tecniche. L’idea è quella di creare un polo calcistico di qualità in grado di crescere, formare e valorizzare i giovani calciatori secondo un modello studiato e coordinato in modo approfondito che permetterà a ciascun allievo di confrontarsi con obiettivi e contenuti stabiliti in base alle caratteristiche psico-fisiche proprie dell’età degli allievi stessi”.
Per questo motivo, sarà introdotta in società una nuova figura: uno psicologo dello sport, nella persona del dottor Mario Silvetti – esperto nei processi educativi in adolescenza – che dovrà “analizzare il contesto ed intervenire su allenatori, genitori e su tutti gli adulti che vivono vicino ai nostri giovani affinché i ragazzi possano crescere in un ambiente e in un contesto sani”.
Per i più piccoli – in età compresa tra i 5 ed i 12 anni – “verrà inoltre creata una direttrice formativa denominata Centro di Avviamento allo Sport, che opererà sui bambini e li seguirà in un percorso mirato al fine di sviluppare e compensare tutte le carenze di attività e ritardo motorio con le quali le attuali generazioni gestiscono il proprio corpo, lo spazio e il tempo. Il successo o l’insuccesso del futuro di un’atleta viene stabilito in buona parte da ciò che ha fatto negli allenamenti della Scuola calcio. Per questo l’obiettivo che ci poniamo qui è di un calcio a misura dei ragazzi, secondo il modello ideato e sviluppato da Horst Wein e basato non tanto sul ‘come’ fare ma di ‘quando’ e ‘perché’ adottare una soluzione anziché un'altra. Questo comporta fin dai primi passi lo sviluppo dell’intelligenza di gioco oltre che della componente tecnico-coordinativa”.
Horst Wein è un ex giocatore ed allenatore di hockey che ha dedicato la sua intera vita allo sport; fu lui il primo ad introdurre nei Settori giovanile calcistici il concetto di calcio a 5, a 7 e a 9 “perché i ragazzi devono giocare in campi proporzionati alla loro fisicità” spiega ancora Contiero. Wein ha introdotto nel calcio il ‘Funino’, un 3 contro 3 a quattro porte che serve ad ampliare la visione di gioco del giovane. Contiero prosegue spiegandoci come verranno selezionati gli allenatori, o formatori secondo le idee di Wein, e come mai sia fondamentale un metodo unificato a tutte le categorie: “Abbiamo fatto molta attenzione a scegliere formatori in grado di operare per i ragazzi e non per se stessi, abbiamo bisogno di persone che non utilizzino i ragazzi per i propri fini ma che secondo una linea programmatica precisa e coordinata insegnino calcio. La metodologia sarà unificata in modo da dare continuità di percorso ai ragazzi a prescindere dall’allenatore e nel passaggio da una categoria all’altra. Ogni allenatore potrà dare il proprio contributo rimanendo nelle linee guida fissate dal progetto tecnico della società”.
Una rapida carrellata degli allenatori del Settore giovanile: Juniores Patrik Reolfi, Allievi Gianluca Falcone, Allievi fascia B Mario Pesce, Giovanissimi Fabio Quagliero e Roberto Dimino, Giovanissimi fascia B Antonio Pascuzzo; Stefano Baldi è maestro di tecnica.
LA PRIMA SQUADRA
Anche per quanto riguarda la Prima squadra, la società e Contiero hanno le idee molto chiare: “Non vi è spesso un’alta percentuale di giovani calciatori che dalle giovanili riescono ad arrivare a calcare i terreni delle varie categorie, anche a fronte di numerosi titoli giovanili vinti. Questo ci dice che solo in poche società si lavora per formare giocatori che possano, alla fine del loro percorso, essere inglobati nella rosa di una prima squadra. In queste poche società si giocano partite per apprendere, non per vincere: questa è la vera vittoria a lungo corso. Noi vogliamo diventare una di queste società. La vittoria se arriva deve arrivare con merito e attraverso il gioco”.
“Questa è la missione – continua Contiero - che ci siamo posti, ambiziosa, difficile e faticosa, una missione ed un progetto che non potrà essere realizzato in sei mesi ma che avrà uno sviluppo a medio-lungo termine, ma altrettanto sicuramente un’offerta unica e stimolante per noi e per i giovani calciatori che troveranno nei nostri principi un buon modo di approcciarsi allo sport più bello e popolare del mondo”.
“In tutto questo è compreso anche il percorso della prima squadra – conclude il direttore tecnico dell’Ivrea Banchette – che dovrà diventare punto di arrivo, valorizzazione e partenza per i nostri giovani e non un’entità a sé stante lontana dalla filosofia e dai principi guida della società e del Settore giovanile e scolastico”.