FINALE - Un gol di Kayode decide la finale di Ta Qali (Malta): i ragazzi di Alberto Bollini centrano il secondo trofeo giovanile dell'Italia. Si laureano campioni Alessandro Dellavalle del Torino e tre giocatori della Juventus: Lorenzo Dellavalle, Luis Hasa e Nicolò Turco. Anche il match-winner è cresciuto nelle giovanili bianconere
Da Ciccio Lodi a Giacomo Faticanti, i capitani che alzano al cielo il trofeo; da Paolo Berrettini a Alberto Bollini, i tecnici che guidano la spedizione azzurra ad uno storico successo; da Vaduz (Liechtenstein) a Ta Qali (Malta); dal 26 luglio 2003 al 16 luglio 2023: dopo 20 anni e 3 finali perse (2008, 2016, 2018) l'Italia è campione d'Europa Under 19, secondo titolo a livello giovanile.
Gli Azzurrini dominano, nettamente almeno per un tempo, la finale con il solito Portogallo (terzo episodio in categoria, parziale di 2-1 per noi ora), arrivato all'ultima sfida con i favori del pronostico per il cammino di questa Fase Finale e il 5-1 inflitto all'Italia nel secondo match (ma 1-1 in parità numerica, poi 4 gol in 10 contro 11). Decide la rete di Kayode al 18' del primo tempo, ma per 45’ il dominio degli Azzurrini è assoluto: non solo la rete del vantaggio e diverse occasioni per andare di nuovo in gol, ma una netta superiorità nelle scelte di gioco, nei tempi di azione, nelle letture preventive, negli anticipi e nelle iniziative individuali degli incursori.
Il Presidente federale Gabriele Gravina si complimenta subito con la delegazione azzurra a Malta, poi commenta: "Successo storico! I ragazzi sono stati straordinari, così come mister Bollini e tutto lo staff, hanno creato un gruppo eccezionale capace di imporsi in un torneo difficilissimo, vincendo contro avversarie sulla carta molto più quotate. Adesso la responsabilità del calcio italiano è non disperdere il grande lavoro svolto dal Club Italia e il talento degli Azzurrini. Questo trionfo europeo è la risposta più bella a chi, senza conoscere il grande lavoro che stiamo facendo con le Nazionali giovanili, preferisce abbandonarsi al disfattismo e all’isterismo provocato da una sconfitta”.
Gli Azzurrini sono Campioni d'Europa Under 19, dopo aver centrato il 2° posto al Mondiale Under 20 (Faticanti, Pisilli, Lipani e Esposito hanno fatto il bis), il futuro del calcio italiano potrebbe essere brillante, se solo a questi ragazzi i club di casa nostra offrissero qualche chanche in più. Che meritano. Mai come ora. Ed è giusto rendere merito ad un Club Italia che da anni confeziona piazzamenti a livello giovanile e coltiva i giovani talenti che poi il CT Mancini può far esordire in Nazionale A: da 4 anni qualificazione alle Fasi Finali Under 17 e 19, quest'anno anche le Fasi Finali di Under 21 e Under 20, unica Federazione ad aver raccolto queste due strisce di risultati. Costruiti dall'organizzazione del Club Italia, dagli staff tecnici, dagli Azzurrini, dagli uomini che dietro le quinte si mettono a disposizione del gruppo, dal lavoro del Coordinatore delle Giovanili Maurizio Viscidi.
LA GARA. Bollini ripropone il 4-3-3 schierato con la Spagna, con l’inserimento di Ndour, al rientro dopo il turno di stop che lo aveva tenuto fuori dalla semifinale, al posto di Pisilli e lo spostamento di Hasa a destra nei tre di centrocampo. Confermata l’opzione Kayode esterno alto d’attacco (un terzino che nel torneo si è adattato a questa variante tattica). Formazione speculare (4-3-3) per i portoghesi: Milheiro sceglie lo stesso 11 della sfida nel girone eliminatorio. Sugli spalti circa un migliaio di sostenitori italiani.
L’Italia affronta la gara, come aveva chiesto il tecnico Bollini alla vigilia, con la consapevolezza che si tratta di una finale e non di una rivincita del 5-1 subìto una settimana fa nel secondo match del girone, mentre i portoghesi sembrano pagare i favori del pronostico. Poco meno di 10’ e gli Azzurrini conquistano campo e fiducia: all’8’ Missori controlla sull’out di destra, Esposito si muove bene alle spalle del diretto marcatore, assist per lui sul secondo palo, Goncalo Ribeiro esce male, ma il centravanti azzurro non trova la deviazione tentata allungando il destro per colpire al volo a porta ormai sguarnita. Altri 3’ e Ndour da fuori tenta di sorprendere il portiere portoghese, conclusione alta.
Al terzo tentativo, al 18’, arriva il gol: uno – due tra Regonesi e Hasa appena fuori il vertice sinistro dell’area, l’esterno azzurro controlla e pennella con il sinistro un cross teso e invitante, a centro area arriva in corsa con uno stacco prepotente in terzo tempo Kayode, sovrastato il difensore portoghese Gabriel Bras e deviazione di testa in rete per l’1-0.
La reazione dei portoghesi frutta solo un pericolo: al 27’ indecisione di Missori su una palla calciata alle spalle dei difensori, Mastrantonio è costretto ad uscire per anticipare in tuffo Rodrigo Ribeiro (non c’è rigore) per poi allontanare con i piedi la palla rimasta vagante appena fuori area, sul lato destro.
Il monologo azzurro prosegue fino al 45’, senza però produrre quel 2-0 che sarebbe stato ampiamente meritato. Vignato conduce magistralmente una ripartenza (32’) per vie centrali, penetra fino al limite dell’area con Esposito e Hasa che si allargano ai suoi fianchi, ma sceglie la soluzione individuale, tiro contrato da un difensore, poi sul proseguimento dell’azione Hasa, su appoggio di Esposito calcia a lato. A seguire un rasoterra di Esposito parato dall’esterno portoghese (36’), un destro secco di Hasa di poco alto oltre l’incrocio (42’). Nel primo dei 2’ di recupero, fallo di Ndour (con giallo) al limite dell’area, punizione di Hugo Felix alta.
Nella ripresa, l’Italia sembra accusare la stanchezza di un primo tempo così intenso e, dopo un’altra penetrazione di Vignato (52’) chiusa con un rasoterra parato in due tempi (sembra il replay dell’incursione di Pisilli con la Spagna valsa il momentaneo 2-1), il Portogallo inizia a mettere in difficoltà la retroguardia azzurra: il tiro dal limite di Gustavo Sa (54’) è deviato dalla gamba di un difensore, Mastrantonio sarebbe battuto ma la palla esce di poco; dopo 6’ colpo di testa ravvicinato di Marcin Fernandes, che stacca alle spalle di Regonesi e schiaccia a terra ma il portiere italiano salva in due tempi. Iniziano i cambi tattici, Bollini mette dentro Lipani per uno stanco Ndour e poi Pisilli per Faticanti (compagni di squadra nella Roma, in questa Under 19 e anche nell’Under 20 vice campione del mondo) e Koleosho per Vignato, che 1’ prima di uscire fallisce dal dischetto un’occasione d’oro, costruita con un controllo di petto/faccia su un lungo rilancio dalle retrovie, e con un destro al volo, che finisce però dritto addosso a Goncalo Ribeiro.
Milheiro (che viene anche ammonito per proteste) prova un assetto più offensivo con un attaccante in più (Herculano per Gustavo Sa) e poi con Miguel Falè per la stella Hugo Feliux, tra i più deludenti dei suoi. Ma gli ultimi 15' non cambiano più nulla, la retroguardia azzurra controlla gli ultimni timidi tentativi di rimonta portoghese e, dopo 5' di recupero (e un brivido a 10'' dalla fine per un destro al volo di Herculano), è tempo di un'esaltante, meritata, attesa, voluta, festa italiana. Festeggiamenti sotto la tribuna con i tifosi italiani, Bollini lanciato in aria dal gruppo, immagini in diretta su Rai 3 che entrano nelle case degli Italiani, uno spot meraviglioso per il nostro calcio.
ITALIA-PORTOGALLO 1-0 (pt 1-0)
RETE: 18’ Kayode (I).
ITALIA (4-3-3): Mastrantonio; Missori, L. Dellavalle, A. Dellavalle, Regonesi; Hasa, Faticanti (dal78’m Pisilli), Ndour (dal 64’ Lipani); Kayode, P. Esposito, Vignato (dall’80’ Koleosho). All. Bollini; a disp.: Palmisani, Chiarodia, D’Andrea, Bozzolan, Amatucci, Turco, ,.
PORTOGALLO (4-3-3): Goncalo Ribeiro, Goncalo Esteves, Antonio Ribeiro, Gabriel Bras, Martim Marques (dal 46’ Martim Fernandes); Samuel Justo (dal 46’ Diogo Prioste), Nuno Felix, Gustavo Sa (dal 75’ Herculano Fabian); Hugo Felix (83’ Miguel Falé), Rodrigo Ribeiro, Carlos Borges. All.: Joaquim Milheiro. A disp.: Diego Pinto, Jorge Meireles, Luis Gomes, Yarius Da Rocha, Joao Goncalves.
Airbitro: Jablonski (GER). ASSISTENTI: Morim (LUX), Kemptyer (GER). QUARTO UFFICIALE: Bogar (HUN)
NOTE: Angoli: 1/1. Ammoniti: Gabriel Bras, Samuel Justo (P), Mastrantonio, Missori, Ndour, Kayode (I) per condotta non regolamentare; Gustavo Sa (P) per proteste. Recupero 2’ (pt), 5’ (st).
ALBO D'ORO
Stagione: Campione (Paese ospitante)
2023: ITALIA (Malta)
2022: Inghilterra (Slovacchia)
2019: Spagna (Armenia)
2018: Portogallo (Finlandia)
2017: Inghilterra (Georgia)
2016: Francia (Germania)
2015: Spagna (Grecia)
2014: Germania (Ungheria)
2013: Serbia (Lituania)
2012: Spagna (Estonia)
2011: Spagna (Romania)
2010: Francia (Francia)
2009: Ucraina (Ucraina)
2008: Germania (Rep. Ceca)
2007: Spagna (Austria)
2006: Spagna (Polonia)
2005: Francia (Nord Irlanda)
2004: Spagna (Svizzera)
2003: ITALIA (Liechtenstein)
2002: Spagna (Norvegia)
LE PAROLE DEI PROTAGONISTI. BOLLINI "DEDICATO AI RAGAZZI, ALLA FIGC E AL CLUB ITALIA". KAYODE: "UN GOL FANTASTICO"
In sala stampa allo Stadio Ta Qali di Malta è una grande gioia Azzurra nel post partita: attesissimo Alberto Bollini (la scheda del tecnico), al secondo anno nel Club Italia e già due allori in bacheca, il Torneo 8 Nazioni 2022 con l'Under 20 e questo Europeo Under 19 appena celebrato, dopo i 2 scudetti conquistati in Primavera (Lazio) e le esperienze da allenatore in Serie C e da secondo in Serie A.
Il tecnico neo campione d'Europa ci tiene a condividere il successo con i suoi ragazzi, con tutto lo staff, con il Club Italia e la Federazione: "Questo successo è merito dei ragazzi, del loro lavoro, dello staff, ma anche della filiera del nostro Club Italia, che costruisce dall'Under 15 squadre e calciatori che ci rappresentano a livello internazionale e che maturano per le categorie superiori: Alla base c'è un ottimo lavoro, a cominciare da Maurizio Viscidi che vive per la Federazione, per tutti noi tecnici e per tutti i ragazzi. E poi a monte la Federazione e la sua struttura organizzativa: non ci ha fatto mai mancare nulla, sia il supporto della dirigenza, a cominciare dal Presidente Gravina, che quello della struttura operativa che ci ha messo nelle migliori condizioni di lavorare tutto l'anno". Un ringraziamento anche all'organizzazione: "Complimenti alla Federazione di Malta per l'organizzazione e anche alla Uefa, è stato un torneo di alto livello e giocato nellemigliori condizioni". E poi un plauso a se stesso, ma esteso a tanti colleghi: "Sono orgoglioso di aver ottenuto questo successo e lo dedico ai ragazzi e ai tecnici che hanno li hanno fatti crescere negli anni precedenti, stasera hanno vinto anche tutti loro".
Un cammino iniziato da lontano, non senza difficoltà quello che ha portato al trionfo, soprattutto quando nella Prima Fase una falsa partenza (ko con l'Estonia) stava per compromettere tutto: gli Azzurrini vincono le altre due gare e chiudono però al terzoposto per differenza reti (dietro Estonia e Polonia) e restano in bilico fino a fine novembre, quando arriva l'ufficialità del ripescaggio come migliore terza per la seconda fase.
"L'identità di una squadra - commenta Bollini - si costruisce piano piano: ci siamo ritrovati a settembre e ogni step ha rappresentato una grande esperienza, per i ragazzi a livello individuale e per il gruppo. Questa è una squadra che non ha mai mollato, e questo è stato il primo ingrediente che ci ha portato al successo, soprattutto quando eravamo in bilico, già dal primo girone. Poi a marzo siamo arrivati alla sxeconda fase on un mini torneo da giocare in casa della Germania, la favorita per l'Europeo, con tanti ragazzi già nelle prime squadre. Siamo riusciti a batterli a casa loro e poi a vincere un gruppo nel quale c'era anche il Belgio. Ho sempre pensato che quel girone fosse già un mini Europeo vinto".
Dopo il successo della seconda fase Bollini aveva già visto lungo: "Un grande gruppo con un grande cuore e un grande staff che è riuscito a trasformare tutto il negativo in forza e determinazione”. Un cuore che a Malta è diventato ancora più forte, soprattutto dopo quel macigno rappresentato dal 5-1 con il Portogallo: "Avevo subito avvisato i ragazzi che dovevamo guadagnarci tutto giorno per giorno, poi il segreto è stato recuperare le energie fisiche e mentali dopo aver perso immeritatamente, perchè quel risultato non era la fotografia del nostro gruppo. In pochi giorni ci siamo inventati alcune cose per dimenticare e voltare pagina, prima della Polonia sembrava che fosse passato un mese dalla gara precedente".
Un trionfo che si pone in linea con quello degli Azzurri di Mancini a Euro 2020, una vittoria attraverso un calcio moderno: "Sì, il capolavoro è stato nel gioco, abbiamo affrontato dei colossi a livello di calcio giovanile e di talenti, come Spagna e Portogallo, oltre che Germania e Belgio nella seconda fase, e li abbiamo arginati con un calcio moderno, propositivo e offensivo. Con la Spagna abbiamo sempre fatto la partita, così come oggi con il Portogallo, soprattutto nel primo tempo, e non dimentichiamo che questa era una squadra che non aveva mai perso in un anno".
Oltre al gioco, lo spirito di gruppo: "Quando in un gruppo vedi il secondo portiere che abbraccia il primo e quelli che stanno fuori sono i primi tifosi a soffrire, vuol dire che c'è una squadra, non è un segreto ma una ricetta vincente".
Infine, una condizione atletica che è andata via via crescendo. In una chiacchierata alla vigilia dell'esordio della Fase Finale, Bollini sapeva di dover lavorare con attenzione: "Abbiamo un gruppo che va a diverse velocità, c'è chi è stato al MOndiale Under 20 e deve recuperare, c'è chi si è fermato da tempo perché il campionato Primavera è finito da tanto, e chi ha proseguito a giocare fino a pochi giorni fa. Ecco, su questo dobbiamo lavorare per portare tutti alle stesse condizioni e non è semplice."
Poco dopo sfila anche il match winner in sala stampa, Michael Kayode, emozionatissimo: "Non so come spiegare il gol, non mi aspettavo di segnare da ala destra, anche perchè era un ruolo che non facevo da tanto. Il mister ha creduto in me e mi ha chiesto di fare questo ruolo, mi sono abituato subito ed è stato fantastico". Un uomo ovunque Michael Kayode, utilizzato in stagione da Bolllini in tantissime posizioni: "La squadra e il tecnico si fidano molto, io mi metto a disposizione, ed ora sono felice".
Fonte: www.figc.it