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Giovedì, 15 Giugno 2017 14:11

Estate 2007, estate 2017: 10 anni di presidenza per Giacomo Germanetti

Scritto da redazione

INTERVISTA - Il presidente traccia un bilancio della sua avventura in giallorosso. Sul Settore giovanile: “Sono anni che stiamo lavorando bene, ci eravamo messi a tavolino per creare un qualcosa di duraturo e i risultati si stanno vedendo. Gli inserimenti di Carlo Bonofiglio e Sergio Manassero sono stati determinanti. Aggiungeremo altri tasselli e proseguiremo nella partnership con il Torino per l'Academy”

Dieci anni fa cosa ti aveva spinto ad accettare questo incarico?
"La spinta è stata la passione per questo sport e poi per il Bra, prima seguito come tifoso e poi con un piccolo avvicinamento dirigenziale, grazie ad alcuni amici. Il passo poi è stato breve, hanno visto in me una figura nuova su cui puntare e ripartire. Ho accettato con entusiasmo ed un pizzico d'incoscienza, dovuta al fatto che l'incarico è complesso e questo si realizza solo in un secondo momento. Sono assolutamente soddisfatto di essere il presidente del Bra calcio, in 10 anni abbiamo fatto tanto, qualcosa bene, qualcos'altro meno, ma il riassunto è estremamente positivo. Da annate senza stimoli in Eccellenza, abbiamo poi fatto la cavalcata incredibile che tutti conoscete e, ad oggi, ci siamo affermati come una realtà importante del quarto campionato nazionale, dando lustro al nostro territorio e alla nostra Regione".

Chi è il presidente di una società sportiva, oggi?

"Una figura di responsabilità e di grande equilibrio. Così come in un'azienda, ci vuole fermezza, il giusto compresso e l'unità d'intenti. Ci sono un'enormità di ambiti che devono quadrare. La società dev'essere portata avanti con organizzazione e serietà".

Il tuo momento di massima soddisfazione?
"Da quel giovedì 14 aprile 2011 che, in notturna, battemmo il Busca per 2-1 e strappammo la salvezza in Eccellenza davanti al nostro pubblico. Lì capimmo che era arrivato il momento di dare una scossa all'ambiente. Nella stagione successiva arrivò la vittoria dell'Eccellenza nel 2012 e poi della Serie D, nel 2013, con l'approdo nel calcio professionistico. Sapevamo che saremmo andati incontro a delle difficoltà, ma è stata un'esperienza che ci ha fatto crescere. Ora ci siamo, siamo solidi e siamo vivi".

Briano e Diagne, due giocatori fondamentali per il nostro percorso di crescita?

"Assolutamente. Mauro con noi ha condiviso tutta la cavalcata, indossando la fascia da capitano. Un professionista che, dai dilettanti, ci ha portato tra i professionisti. Mbaye ha segnato 23 gol nella stagione in D, la sua presenza è stata decisiva. Era arrivato come riserva, poi è stata una piacevole sorpresa, un tornado che ha mostrato tutta la sua crescita e tutto il suo potenziale. Adesso gioca in Serie A in Cina, per noi un motivo di vanto soprattutto per il percorso che ha fatto nelle ultime stagioni. E poi il lavoro dello staff tecnico guidato da Fabrizio Daidola e l'apporto dell'allora nostro ds Marco Rizzieri".

In tutto questo, il filo conduttore è stato ed è Fabrizio Daidola.

"Siamo grandi amici, amici veri. Ma parlando del lato calcistico, ha fatto benissimo. Dopo la retrocessione dalla Lega Pro avevamo optato per un cambio alla guida tecnica, ma appena c'è stata la possibilità le nostre strade si sono di nuovo incrociate. C'è un feeling grande e lui è innamorato dei colori giallorossi, così come lo sono io. E' uno dei più bravi che io conosca, attento, preciso, motivato. Un grande mister. Bra è il suo posto ideale, lui è l'ideale per noi e credo che questo connubio sportivo ci darà nuove soddisfazioni".

C'è stato un momento in cui hai seriamente pensato di lasciare l'incarico, o non c'è stato?

"Si, più di uno. Però sono stati sproporzionati ai momenti di entusiasmo che ho vissuto e alla voglia di far crescere il nostro Bra".

Nei 10 anni di presidenza, il centenario nel 2013 e la sistemazione del campo di gioco. Oggi il Bra che società è?
"Il Bra è una società affermata, con solidità, a livello piemontese e del Nord Italia. Per aspirare a qualcosa in più c'è bisogno di due componenti: partecipazione più ampia a livello societario-imprenditoriale e una logistica forte".

Il bilancio della stagione 2016/2017 in D?
"La reputo comunque una stagione positiva. Non dobbiamo essere scontenti, ma orgogliosi di quello che è stato fatto. Ci siamo salvati bene, dopo un inizio brutto. Arrivavamo da cambi importanti a livello di staff, dirigenti e di giocatori. E abbiamo già gettato le basi per un futuro importante".

Parlando del Settore Giovanile?
"Sono anni che stiamo lavorando bene, ci eravamo messi a tavolino per creare un qualcosa di duraturo e i risultati si stanno vedendo. Gli inserimenti di Carlo Bonofiglio e Sergio Manassero sono stati determinanti. Aggiungeremo altri tasselli e proseguiremo nella partnership con il Torino per l'Academy. E' un percorso lungo, ma vogliamo proporci come una realtà di riferimento. La notizia che abbiamo dato dei nostri Juniores che si aggregheranno con la Prima squadra, nel ritiro estivo, mi e ci da grande orgoglio".

Il Bra 2017/2018?
"Vogliamo fare un campionato ambizioso, insidiando le candidate al salto di categoria. L'obiettivo sarà entrare nei play-off. Migliorare quanto fatto quest'anno, per compiere un altro passo nel nostro percorso di crescita".

Il mister era ritornato ad una condizione, riportare il Bra in Lega Pro.
"Lo so, lo sappiamo. Ci stiamo strutturando, di anno in anno. Ci sono dei progetti e delle cose in ballo, con la certezza che serve l'appoggio di tutti, soprattutto delle forze imprenditoriali e istituzionali".

Un messaggio ai tifosi?
"I nostri tifosi giallorossi sono fondamentali, appassionati, caldi e l'ho toccato con mano in questa ultima stagione. Il loro apporto ha contribuito al raggiungimento della salvezza anticipata. Li lodo e li ringrazio, personalmente e a nome della società. Anche per loro vogliamo alzare la nostra asticella".

C'è un grazie specifico che vuoi fare?
"Ringrazio tutte le persone che sono vicine a me, la famiglia, gli affetti e tutti quelli che, con il loro incarico, lavorano per il bene del Bra. Soprattutto quelli che lavorano dietro le quinte. Abbiamo la responsabilità verso i ragazzi del nostro Giovanile che ci vedono come dei modelli, così come verso i tifosi. Sperando di essere sempre all'altezza".

Fonte: Danilo Lusso, A.C. Bra

Ultima modifica il Giovedì, 15 Giugno 2017 14:36

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