SOCIETA’ - Dopo vent’anni (gli ultimi da presidente della società satellite dello Sporting Cenisia), una nuova scelta di vita: “Ho meno stimoli nel calcio e altri obiettivi nel lavoro, in famiglia e in politica. Lascio senza nessuna polemica, anzi ringrazio tutti e mi tengo il ricordo di tanti anni stupendi”
Dopo più di vent’anni con la maglia viola tatuata addosso, Cosimo Agnino ha deciso di lasciare il Cenisia, dove è stato dirigente, allenatore, direttore sportivo, direttore generale e, nelle ultime stagioni, presidente della società satellite dello Sporting Cenisia (dove a succedergli sarà Ilaria Gatto). “Nessuna polemica e nessun problema - chiarisce subito Agnino - semplicemente una scelta di vita maturata nei giorni del lockdown”.
Sono tante le componenti che hanno portato Agnino a questo difficile passo, non ultima la diminuzione degli stimoli: “In questi mesi ho sentito la mancanza del calcio meno di quanto avrei pensato. Sono tante le motivazioni alla base della mia scelta, che non è stata affatto semplice: il lavoro che mi porta via tanto tempo, la famiglia visto che sono diventato nonno a gennaio, una nuova avventura in ambito politico che intraprenderò a breve e, devo dire, anche la nuova organizzazione societaria che rende il mio ruolo meno centrale. Giustamente abbiamo fatto spazio ai giovani, sperando che facciano meglio di quanto siamo riusciti a fare noi”.
In quel noi è racchiuso un gruppo dirigenziale che ha lavorato insieme negli anni, capitanato dal presidente Luigi Riccetti: “Lui è un maestro, ha ancora tanto da insegnare. Ne approfitto per ringraziare non solo lui, ma tutte le persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare in questi anni: allenatori, dirigenti, giocatori, famiglie, tutti. Insieme abbiamo vissuto anni stupendi, ricordo con nostalgia anche le difficoltà, ma per fortuna sono stati molti di più i momenti belli, i festeggiamenti: penso al titolo provinciale vinto con i 2000 di Capovilla, in finale con il Lascaris, o alla salvezza in Promozione ottenuta con Di Gianni, sono tantissimi i ricordi felici”.
Il futuro di Agnino è lontano dal calcio: “Riccetti mi ha proposto - racconta - di entrare nel Consiglio direttivo ma gli ho risposto di no, adesso ho altri obiettivi. Ma passo al campo tutte le sere, gli amici sono sempre lì”.