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Martedì, 06 Gennaio 2015 09:29

Umberto Pegorin: "L'obiettivo è vincere tutto, nel cuore rimarrà sempre il Toro"

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L'INTERVISTA - Parla l'esterno offensivo del Lascaris che si ispira a Callejon e Iturbe. Nei derby i punti più alti e più bassi della sua carriera. Mudugno, Kapplani, Valerio e Buongiorno i compagni a cui è più legato.

Ha il cuore granata e la maglia bianconera (quella del Lascaris). Umberto Pegorin, esterno d'attacco dalle caratteristiche molto offensive, vuole vincere tutto per ritornare a giocare nella sua squadra del cuore. 

Nome, cognome, anno di nascita e squadra in cui giochi.
“Mi chiamo Umberto Pegorin, sono nato il 5 maggio del 1999 e, da un anno, gioco nel Lascaris. Sono in prestito dal Torino”.

Ruolo?
“Esterno offensivo”.

Squadra del cuore?
“La mia squadra del cuore rimarrà sempre il Toro”

Quanti gol hai fatto questa stagione?
"15 reti, per il momento. Complessivamente, nel 2015, ho fatto 50 gol".

Complimenti. A quali giocatori ti ispiri?
“Callejon e Iturbe. Sanno attaccare molto bene la profondità e sbagliano poco davanti al portiere”.

Quali sono le tue migliori caratteristiche?
“L'aggressività, la corsa e la cattiveria sotto porta”.

Datti un voto:
Tiro: 7/8
Passaggio: 7
Colpo di testa: 6/7
Contrasto: 7
Tackle: 6
Senso del gol: 9
Velocità: 9
Dribbling: 8
Forza: 7/8
Acrobazia: 7

Qual è stata la miglior partita della tua carriera?
“Un derby vinto contro la Juve, abbiamo vinto 4 a 1 con tre gol miei e un assist”.

La peggiore?
“Sempre un derby. Perso 7 a 1. Eravamo scarichi e non concentrati e purtroppo si sa che contro queste squadre basta poco per essere puniti”.

L’allenatore a cui sei più legato?
“Sono due: Capriolo e Malagrinò; entrambi, oltre ai gesti tecnici, mi hanno fatto capire quanto sia importante non mollare mai nei momenti difficili e l'umiltà”.

I compagni di squadra con i quali ti sei trovato meglio?  
“Mi sono trovato molto bene con Modugno, Kapplani, Valerio e Buongiorno: tutti e quattro fortissimi”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio?
“Diventare un giocatore più completo possibile, sia fuori che dentro il campo. L'obiettivo stagionale è vincere tutto quello che c'è da vincere, dalle singole amichevoli ai tornei importanti e magari anche la finale regionale; in prospettiva voglio di nuovo indossare la maglia del Toro”.

Se segnassi il gol decisivo nella finale regionale a chi lo dedicheresti?
“Ai miei genitori e a mio nonno che hanno fatto e continuano a fare tantissimi sacrifici per me”.

Che passioni hai oltre il calcio?
“La musica, la ascolto praticamente in qualsiasi momento libero della giornata, mi piace il pop e amo la musica underground: i migliori sono David Guetta e Avicii”.

Se non dovessi sfondare come calciatore, cosa vorresti fare da grande?
“Se non dovessi sfondare nel mondo del calcio vorrei diventare fisioterapista, sempre in ambiti sportivo”.

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