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Venerdì, 03 Dicembre 2021 11:45

Punito per aver fatto la cosa giusta: il paradosso del Baveno Under 15

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Raffaele Zacchera, presidente del Baveno Raffaele Zacchera, presidente del Baveno

GIUSTIZIA SPORTIVA - 3-0 a tavolino per non essersi presentato alla partita contro il Gassino di domenica mattina. “Abbiamo scoperto sabato sera di avere un ragazzo positivo, non potevamo mettere a rischio la salute degli altri giocatori, delle famiglie e degli avversari. Abbiamo presentato ricorso” spiega il presidente Raffaele Zacchera


Punito per aver fatto la cosa giusta. È il paradosso in cui è incappato il Baveno Under 15, che ha perso a tavolino contro il Gassinosanraffaele perché non si era presentato alla partita di domenica scorsa, visto che aveva scoperto la sera precedente di avere un giocatore positivo al Covid.

Il verdetto del Giudice sportivo, pubblicato sul Comunicato ufficiale di ieri, è chiaro: la normativa prevede che la partita vada “regolarmente disputata qualora non risultino positivi al virus SARS-COV-2 un numero di calciatori superiore a n. 5” e per questo non può che deliberare la perdita della gara per il Città di Baveno; ma decide anche “di non comminare ammende né ulteriori penalizzazioni”, ovvero punto di penalizzazione in classifica, squalifiche e multe, “apprezzando l'intento di non esporre non solo i propri tesserati, ma anche l'arbitro e gli avversari al rischio di un contagio”.

“Abbiamo presentato ricorso, d’accordo con i nostri legali, perché riteniamo di aver agito in modo corretto” spiega il presidente del Baveno, Raffaele Zacchera, che poi scende nel dettaglio: “Abbiamo saputo sabato sera della positività di un nostro giocatore, la partenza con i pullman era prevista alle 7 del mattino di domenica. Ci siamo subito attivati con le farmacie di zona, ma non c’erano i tempi tecnici per fare un tampone a tutta la squadra, che si era allenata venerdì sera, e comunque non sarebbero passate le 48 ore di incubazione del virus. Ho subito avvertito via mail, mandando la documentazione, sia la Federazione che il Gassino, ma a quel punto ho dovuto bloccare la trasferta. Potevo far salire su un pullman venti ragazzi con il timore che ci fossero altri positivi e la possibilità di scatenare un focolaio? Potevo mettere a rischio la salute loro e dell’altra squadra, delle famiglie, dell’arbitro? È una questione di responsabilità, morale, civile e penale”.

Eppure, regolamento alla mano, il Giudice sportivo non poteva decidere diversamente. “È vero - ribatte Zacchera - ma io non potevo sapere, con quella tempistica, se c’erano altri giocatori positivi al Covid: uno di sicuro, ma potevano essere cinque e anche di più. Su questo incentreremo il nostro ricorso. Siamo di fronte a un chiaro difetto del regolamento e ormai voglio andare a fondo della questione”.

Dal canto suo, il direttore generale del Gassinosanraffaele Piercesare Uras apre le porte alla ripetizione della partita: “Non ci interessa fare punti a tavolino, speriamo davvero che si possa giocare la partita. Ho sentito il presidente del Baveno e mi sono complimentato per il suo comportamento, avrei fatto esattamente lo stesso. Ma da parte nostra non potevamo non presentarci al campo, perché non avevamo il loro giustificato motivo, riconosciuto anche dal Giudice sportivo. Avremmo perso entrambi la partita a tavolino e noi, in più, avremmo avuto anche il punto di penalizzazione. Così invece rimane la possibilità di rigiocarla, se il loro ricorso avrà esito positivo”.

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