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Venerdì, 13 Novembre 2020 19:17

Nicholas Di Meo: “Lucchese punto di partenza, ho un sogno e voglio realizzarlo”

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Nicholas Di Meo con la maglia del Gozzano Nicholas Di Meo con la maglia del Gozzano

INTERVISTA - Classe 2002 cresciuto tra Bruinese, Venaria, Rivoli e Gozzano, il difensore centrale è tesserato per la società toscana: "Gli allenatori a cui devo di più sono Salvatore Praino, Fabio Tessarin e Andrea Canavese. Il mio punto di forza è la determinazione, lavoro ogni giorno per migliorare i miei difetti”


Nicholas, presentati e raccontaci la tua carriera.
“Sono nato il primo aprile 2002 a Torino, da questa estate sono tesserato con la Lucchese 1905 ed è il mio secondo anno nel mondo dei professionisti, l’anno scorso ero al Gozzano. Prima di quell’esperienza ho giocato in diverse squadre dilettanti, tra cui Bruinese, Venaria e Rivoli”.

In che ruolo giochi?
“Il mio ruolo è difensore centrale, ma in passato ho fatto il centrocampista e anche l’attaccante”.

La tua squadra del cuore? C’è un giocatore a cui ti ispiri?
“Tifo Juventus e i miei idoli sono Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
“Il mio punto di forza è la determinazione, voglio migliorare sempre di più e cerco d’imparare qualcosa da ogni giocatore che incontro, perché sono dell’idea che con il duro lavoro puoi raggiungere tutti i tuoi obiettivi”.

In cosa, invece, devi migliorare?
“Ci sono tante cose che devo migliorare, ma ogni giorno lavoro proprio per quello”.

Raccontaci il tuo gol più bello.
“Se ripenso al mio gol più bello me ne vengono in mente tanti di quando ero piccolo, ma forse quello più significativo per me mi lo feci all’ultima partita dell’anno scorso, fu il gol del pareggio contro i primi in classifica, e fu il coronamento di una stagione di continuo miglioramento per me”.

L’allenatore a cui sei più legato? Cosa ti ha insegnato?
“Me ne vengono in mente tre: Salvatore Praino, il mio allenatore al Gozzano, che ha creduto in me e mi ha insegnato moltissimo. Fabio Tessarin, che forse fu il primo a vedere qualcosa e credere in me, e lo fece probabilmente nel periodo più brutto a livello calcistico personalmente. Andrea Canavese, il mio primo allenatore, che mi fece innamorare di questo sport”.

Quali sono le altre figure fondamentali per la tua carriera?
“Un’altra figura fondamentale per la mia carriera è mio padre, negli anni è sempre stato al mio fianco ovunque andassi e mi ha sempre sostenuto e aiutato, dicendomi le cose come stavano e non illudendomi mai, probabilmente senza i suoi insegnamenti sarei un giocatore e una persona diversa”.

Sei arrivato nel professionismo: punto di arrivo o punto di partenza?
“Il professionismo è un punto di partenza, da quando sono piccolo ho un sogno e farò di tutto per realizzarlo, e questa è una grande opportunità per farlo”.

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
“Al di fuori del campo sono una persona socievole, mi piace stare con le persone, poi amo cucinare e rilassarmi coi videogiochi”.

Fonte: www.vincenzocatera.it

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