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Giovedì, 23 Dicembre 2021 16:56

La letterina di Natale alla pubblica amministrazione: investimenti, progettazione, rilancio e partecipazione

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11ª PUNTATA / IL RIGORE DEL CALCIO - Nella sua rubrica, che torna su queste pagine per la terza stagione consecutiva, Gianluigi de Martino si butta il politica e prova a rispondere a questa difficilissima domanda: cosa può fare - concretamente - una pubblica amministrazione per una società sportiva? Sotto l’albero vorremo trovare il coinvolgimento dei cittadini, l’erogazione di servizi e l’attivazione di progettualità e progetti troppo spesso rimasti chiusi nei cassetti della burocrazia, con particolare cura all'accessibilità e al decentramento. Servono tempo e investimenti, ma lo sport è - tra l'altro - prevenzione e salvaguardia della salute


Siamo ormai sotto le festività natalizie e la nostra rassegna delle “5 richieste dello sport alla pubblica amministrazione” si trasforma in una letterina dei desideri approdando al secondo grande bisogno a cui pensiamo sia necessario dare delle risposte immediate da parte della pubblica amministrazione e che vorremmo trovare sotto l’albero: il coinvolgimento dei cittadini, l’erogazione di servizi e l’attivazione di progettualità e progetti troppo spesso rimasti chiusi nei cassetti della burocrazia.

Negli anni ’90 e 2000 il proliferare di Associazioni sportive garantiva una grandissima copertura del territorio in quanto ad opportunità di attività motoria e sportiva di base, sia nelle strutture private che nelle palestre scolastiche e negli impianti sportivi concessi dalle Circoscrizioni comunali o dal Comune stesso. I progetti spaziavano dall’attività motoria per bambini nelle scuole, sia in orario curricolare che, con proposte di propedeutica allo sport, nei pomeriggi extra curriculari, sia di manifestazioni amatoriali e dilettantistiche di avvicinamento all’attività sportiva, creando di fatto un tessuto fitto ed una spontanea partecipazione dal basso alla vita socio-sportiva. Ricordiamo iniziative “prodotte” direttamente dal Comune su progettazione dei principali Enti di promozione sportiva come “sportinsieme” e tante altre entrate nel calendario sportivo e di fatto riconosciute come punti di riferimento dell’offerta territoriale.

Nel tempo si è progettato sempre meno, si è delegato sempre di più e si sono ridotti in modo drastico gli investimenti producendo di fatto un allontanamento dalla partecipazione oltre che dalla progettazione, soprattutto a lungo termine, di attività che potessero non solo avere lo scopo di dare qualche ora di attività motoria, ma rappresentassero un modello di azione di prevenzione e salvaguardia della salute. Esatto: prevenzione e salvaguardia della salute. Non dimentichiamo che praticare attività motoria e sportiva non è solo diletto e svago, ma anche un valido strumento di prevenzione alle malattie cardio vascolari e degenerative, consente di mantenere un buono stato di forma, aiuta a controllare i sovrappesi e le obesità, insomma è un presidio di salute che potrebbe far risparmiare tanto denaro pubblico destinato alla cura di patologie più facilmente contenibili con buona pratica sportiva e motoria.

Vorremmo quindi che ci fosse più attenzione e si tornasse a dare la giusta importanza allo sport, sdoganando il solito concetto che sport = agonismo, ma che gli investimenti in progettualità possano avere un ritorno importante tramite il benessere della popolazione. Si ritorni quindi a progettare, non solo ad essere meri ratificatori e finanziatori dei progetti che pervengono dagli Enti e dalle Associazioni; queste non possono e non devono sostituirsi alla funzione dell’ente pubblico, ma supportare ed essere supportate perché si possa tornare ad avere offerta varia e variegata, di alta qualità ed accessibile.

Sotto l’albero vorremmo trovare proprio l’accessibilità. A Mirafiori Sud, per esempio, esiste una piscina storica, ubicata in un complesso scolastico, che rappresentava il centro dell’attività sportiva acquatica del quartiere: attività pre-natatoria per bambini, corsi per disabili, ginnastica in acqua per anziani, nuoto libero per i tanti cittadini della zona. Quell’impianto è ormai chiuso da diversi anni perché gli interventi di manutenzione e gestione della struttura erano diventati ormai onerosi ed ingenti con il risultato che quella comunità non ha un punto di riferimento prossimo per l’attività sportiva acquatica e si devono spostare in altra parte del territorio, tra l’altro non sempre ben collegata dai mezzi pubblici, quindi di difficoltosa raggiungibilità. Ecco, noi vorremmo che i tanti impianti abbandonati tornassero ad essere sedi di progettualità che prevedano investimenti sul futuro, che tornassero ad avere strategica importanza nell’ottica del policentrismo tanto sbandierato nelle tante campagne elettorali e che i cittadini possano risentirsi coinvolti dal proprio territorio.

Cara Babba Natale Pubblica Amministrazione, i capitoli di bilancio dedicati allo sport vorremmo avessero la stessa dignità e consistenza di altri capitoli, vorremmo che lo sport riacquisisse centralità nelle politiche attive sul territorio, che le opportunità fossero un punto importante del programma da applicare alla gestione del Comune e delle Circoscrizioni per i prossimi anni. Progettare è faticoso, costa tempo e risorse, ma è l’unico modo che vediamo, dopo questi anni di profonda crisi, di difficoltà e di incertezza prodotta dalla pandemia, per affrontare il futuro con speranza.

Buon Natale e che sia un 2022 di progettazione, rilancio e partecipazione.

Ultima modifica il Giovedì, 23 Dicembre 2021 17:09
Gianluigi De Martino

nato a Torino, la città che adora in cui vive e lavora. Tecnico qualificato UEFA B di calcio, ha allenato in tutte le categorie della scuola calcio e del settore giovanile anche professionistiche. Oggi Referente per l'attività di base di Torino e Responsabile Tecnico del Centro Federale di Gassino Torinese per il Settore Giovanile e Scolastico della F.I.G.C.

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