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Giovedì, 24 Marzo 2016 11:10

Giovanissimi regionali - Il Borgosesia inverte due tecnici: Biolcati passa ai 2003, Riccio prende i 2001

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PANCHINA - Il direttore sportivo della società Simone Di Battista spiega questo cambio di panchine: "Lo avrei fatto a fine stagione, ma viste alcune esigenze lo abbiamo anticipato. I due allenatori ora dovranno sfruttare questi mesi per conoscere i ragazzi perché il prossimo anno terranno questi gruppi

 

La vittoria interna di domenica scorsa contro il Venaria - 3 a 1 firmato da Mantovani e dalla doppietta di Gaggianese - è stata la prima in panchina con i Giovanissimi di Michele Riccio, ex allenatore, fino alla settimana prima, degli Esordienti classe 2003. "E' stato solo uno scambio - racconta Simone Di Battista, direttore sportivo del Borgosesia - che tanto avevo già in mente di fare per la prossima stagione. Alla fine abbiamo deciso per farlo subito così che entrambi gli allenatori possano utilizzare questi mesi finali di stagione per cominciare a conoscere i ragazzi".

La scelta di cambiare allenatore dei Giovanissimi del Borgosesia arriva dopo una roboante sconfitta sul campo del BarcaSalus, ma Di Battista spiega: "Non si tratta di una scelta tecnica in seguito a risultati negativi. A me non interessano i risultati, il nostro obiettivo è un altro. Il concetto importante è che i ragazzi debbano crescere e debbano essere preparati al calcio dei grandi. Tomaselli, un nostro '99 ne è l'esempio: ha già alcune presenze in Serie D ed essendo un giovane cresciuto nel nostro settore giovanile, per tutta la società Borgosesia è un grande orgoglio". 

Michele Riccio, dunque, è il nuovo allenatore dei Giovanissimi; Michele Biolcati, invece, è il nuovo tecnico degli Esordienti 2003: "Biolcati terrà questo gruppo il prossimo anno. Dopo due anni e mezzo con gli stessi ragazzi era arrivato il momento di cambiare - spiega il direttore sportivo. Io sono dell'idea che un allenatore del Settore giovanile debba stare due anni al massimo con la stessa squadra, anche se possono sembrare pochi, ma tre sono troppi. I ragazzi sono giovani hanno bisogno di confrontarsi con persone diverse, avere nuovi stimoli e sentire nuove parole". 

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