INTERVISTA - Ex Gabetto, Gozzano e Pro Vercelli, consulente di mercato per le società professionistiche, Catera riparte dalla Toscana: “Ringrazio per la fiducia la presidentessa Paola Coia, vado in una società che può essere un passaggio importante anche per chi ambisce a categorie superiori”
In Piemonte ce lo ricordiamo come allenatore e direttore sportivo, a partire dalla Gabetto dei tempi d’oro, poi a Gozzano e Pro Vercelli, come responsabile dell’Under 19 nazionale: la sua casa, nonostante le origini calabre, è ancora in provincia di Torino. Prima, è stato un giocatore di grande tecnica e fiuto del gol, in serie C con la maglia del Catanzaro, in serie D con Corigliano, Caristese e Cirò. Poi, con la qualifica di Agente FIFA, ha lavorato con il Livorno. Dal 1° luglio è ufficiale la sua nuova avventura: Vincenzo Catera è il nuovo responsabile del settore giovanile del Tuttocuoio, società di serie D con sede a San Miniato, in provincia di Pisa. Altro legame con il Piemonte, il Tuttocuoio nella prossima stagione giocherà allo Stadio di Castelfiorentino intitolato al compianto Riccardo Neri, il ragazzo tragicamente scomparso insieme ad Alessio Ferramosca a Vinovo, nel 2006.
Vincenzo, una nuova avventura nella tua carriera da giramondo.
“Sicuramente un passaggio importante nella mia lunga esperienza nel mondo del calcio, vivrò tra San Miniato, un paese bellissimo in provincia di Pisa, e Torino, dove mantengo le mie attività di consulenza per le società professionistiche”.
Com’è nata questa possibilità?
“Devo ringraziare la presidentessa Paola Coia, mia amica fin da quando eravamo ragazzi, che mi ha voluto al suo fianco, come suo braccio destro: ne parlavamo da tempo, finalmente si sono create le condizioni giuste per iniziare una collaborazione che, ne sono convinto, proseguirà negli anni”.
Quale sarà il tuo ruolo?
“Gestirò il settore giovanile, in collaborazione con lo staff già presente in società, ma farò da consulente anche per quanto riguarda la prima squadra. Cercheremo di dare ai ragazzi che se lo meritano l’opportunità di emergere nel calcio che conta, un percorso difficile che è fatto di talento e lavoro, certo, ma anche di occasioni. Ogni ragazzo è una storia a sé e come tale va trattata”.
Spiegaci.
“Nella mia attività di consulente per le società professionistiche, ho imparato che non esiste una formula valida per tutte le occasioni. Ci sono ragazzi che possono ambire alla serie A e quindi vanno proposti a un certo tipo di società. Altri che invece hanno bisogno di un percorso più lungo e devono passare da una Juniores nazionale, o da un campionato di Lega Pro, perché hanno qualità o tempi di maturazione differenti. Questa è la vera attività di consulenza sportiva, che è ben diverso da chi vende facili illusioni e false promesse. In questo senso il Tuttocuoio, come altre società simili, possono essere un passaggio importante anche per chi ambisce a categorie superiori”.
Porterai qualche ragazzo dal Piemonte?
“È ancora presto per fare nomi, ovviamente. In questi anni ho girato tanto per tutta Italia e ho tante idee: certo, giocatori forti ce ne sono anche in Piemonte, vedremo”.