Sabato, 20 Aprile 2024

Pallone in Maschera - Angelo Frau: "Anche in momenti gioiosi come un torneo calcistico per bambini si tenga sempre presente l’ingiustizia della guerra"

INTERVISTA - Il presidente del Cit Turin: "Soddisfatto per l'andamento del torneo, ma la soddisfazione più grande è che si sia potuto riprendere a giocare. Importante la prima edizione del torneo femminile, il calcio è uno sport inclusivo e tutti possono giocare"


Sono due giornate importanti quelle del 5 e 6 marzo che vedono disputarsi le finali per il Pallone in Maschera al Cit Turin, siamo perciò andati a fare quattro chiacchiere con il presidente Angelo Frau.

“Son contento di come stiano andando le giornate, ma la soddisfazione più grande è che si sia potuto riprendere a giocare. Siamo stati fermi un anno e saltato un’edizione del Pallone in Maschera, ma finalmente il Covid ha allentato la presa e abbiamo potuto riaprire le porte ai ragazzi per farli scorazzare per questi impianti sportivi.”

Quest’edizione non è importante solo perché segna la ripresa dei giochi ma anche perché, come commenta il presidente, “siamo riusciti ad inaugurare la prima edizione del Pallone in Maschera femminile, e questo è molto importante per far capire che il calcio è uno sport inclusivo e tutti possono giocare. Speriamo che avere tornei al femminile spinga anche altre bambine e ragazze e i loro genitori a capire che non sono solo gli uomini a poter essere protagonisti in questo sport. È anche un modo per onorare Liberina - Libera Laura Lucca - la partigiana a cui abbiamo intitolato la Scuola calcio femminile.”

Quello dell’antifascismo e dell’ingiustizia della guerra è un tema molto importante per Frau che ha dedicato il calcio femminile del Cit Turin a Liberina e quello maschile a Luciano Domenico, bambino partigiano.

“Oggi come ieri. Vorrei che anche in momenti gioiosi come un torneo calcistico per bambini si tenga sempre presente il tema dell’ingiustizia della guerra. Ieri - 4 marzo - in Ucraina, nei bombardamenti russi, è rimasto ucciso un ragazzo di 16 anni che era su un campo di calcio.” Durante la premiazione per le quattro coppe disputate sabato Frau ha poi dedicato un applauso alla memoria di “Sorriso”, il nome con cui chiama il ragazzo ucciso.

Infine torna a parlare del torneo. “Dal punto di vista organizzativo è andato bene, è stata una bella ricorrenza con 36 società, e devo ringraziare soprattutto i miei collaboratori, Marcello Boccali e Mesiti a cui devo la buona riuscita del torneo.”

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