L'allenatore del Fossano U19 (capolista nel suo girone) ci parla del settore giovanile, della sua esperienza e racconta le sue origini calcistiche: al contempo lontane ma anche legate al Piemonte.
Il luogo di nascita si ama senza condizioni e Massimo Frattolillo non ha avuto dubbi sulla forma geometrica preferita: un rettangolo verde dove il padre allena e la mamma gioca. Una breve carriera tra i pali alla Holly e Benji (che tanto guardava) per poi scontrarsi con i falli della realtà, mai espulsa da una partita. I lavori di giorno inseguendo il pallone di notte senza mai scordare le sue due vittorie migliori: Sara e Alessia.
Una carriera in progressione che si frena a Rezzato con due cadute improvvise, Massimo però si rialza e allunga il passo sino a Fossano, sapendo esattamente cosa l’ha fatto inciampare.
Quest’anno eri primo con il Fossano U19, sei arrivato da ex-selezionatore della LND dopo un esonero insieme a Gardano con il Rezzato: come valuti questo percorso?
Questa stagione stava andando benissimo sia nei risultati sia nel mio apprendimento personale. Facendo il vice-allenatore a Viassi è come se avessi vissuto dieci anni d’insegnamento in uno solo, anche l’esperienza dell’anno scorso con Gardano vale per dieci stagioni: direi che venti compresse in due non sono male…
La parentesi come selezionatore LND del Piemonte è arrivata in un momento difficile della mia vita, periodo che però mi ha arricchito di persone importanti sia dentro sia fuori dal campo.
Con la Juniores invece abbiamo creato un gruppo giovane con tanti 2002 ma nonostante ciò eravamo davanti a Chieri, Bra e Borgosesia. Sono molto orgoglioso.
Questi risultati sono anche frutto di scelte tecniche e valori condivisi, ce li spieghi?
Le metodiche di Viassi e Panero forniscono delle linee guida vincenti: i più bravi si misurano con i più bravi a prescindere dall’età, sarebbe riduttivo spiegarlo solo in questi termini ma le metodologie funzionano. Il successo della Juniores deriva anche dall’allenamento congiunto alla Prima Squadra, abitua i ragazzi ad un’intensità superiore.
L’ambiente poi è una famiglia dove tutti vanno nella stesse direzione, in primis il Presidente che è molto attivo e presente.
Questo tuo doppio ruolo tra Juniores e Prima Squadra quanto tempo ti prende?
Iniziamo il 15 luglio e finiamo il 30 giugno, si comincia al mattino e si finisce dopo l’allenamento: 6 giorni su 7. Inoltre il sabato è sempre occupato perché gioca la Juniores, sono impegni che voglio e amo rispettare.
Emblematiche le tante foto con le tue figlie che ti porti anche allo stadio, luogo dove festeggi alcuni compleanni di tuo padre: com’è nata la passione e che ruolo ha nella tua vita?
Sono stato concepito su un campo perché mio padre allenava e mia madre giocava nel Torino femminile. Nei campi ci sono cresciuto fino ai 23 anni come portiere ma un infortunio mi impediva di essere al 100%, quindi ho smesso. Se non posso dare il meglio… preferisco fare altro. In alcuni frangenti nella carriera d’allenatore mi ha aiutato anche mio padre, è una passione comune.
Le mie due figlie sono una parte centrale della mia vita, il lavoro ogni tanto me lo porto anche a casa e loro capiscono subito il mio stato d’animo.
Nel 2014 hai visto i mondiali con la bandiera dell’Argentina, come mai?
Io non sono napoletano di nascita ma lo sono nel cuore, e Napoli significa soprattutto Maradona. Oltre all’italia parteggio per l’Argentina, o meglio, tifo Maradona; poi in quella finale c’era Higuain e quindi mi sentivo legato alla squadra.
“Ho imparato ad amare seguendo te” è una frase che credo tu conosca bene, ma inseguendo quel pallone sei dovuto passare attraverso tanti lavori.
La conosco bene questa frase perché ce l’ho tatuata. Ho lavorato e faticato per dieci anni: passavo le notti a studiare, spendevo delle giornate sui campi giovanili ma cercavo di stare anche con le mie bambine. Mister Gardano ha poi creduto nelle mie idee portandomi al Rezzato e da lì sono entrato in “questo” tipo di calcio, sono grato a lui ed anche a Mister Viassi per avermi dato queste opportunità.
Mister, lo sai che sei su Football Manager 2019? Abilità di giudizio giocatori: 7.
Non lo sapevo… dai mi hanno anche dato un buon voto. Tra poco lo cerco e ci faccio uno screenshot.