Massimo Calleri ha iniziato ad allenare otto anni fa. La giusta gavetta al Valduggia: Primi Calci, Pulcini, Esordienti. Poi, ormai tre anni fa, la Serravallese gli ha fato la possibilità di entrare nel Settore Giovanile per guidare i '97 (all'epoca Allievi fascia B). Un discreto campionato di metà classifica al primo tentativo, la seconda stagione (con gli Allievi pieni) è arrivata una storica qualificazione ai regionali. Ora, Calleri, ha preso la guida dei '99 e proverà e ripetere l'impresa. Per il momento deve vedersela con il girone provinciale di Biella, ma tra un anno chissà...
Non sei riuscito a bissare l'impresa dello scorso anno. Quali sono i tuoi obiettivi in questo campionato provinciale?
Sicuramente l'obiettivo è quello di far crescere i ragazzi. Questo è il primo anno che ho questo gruppo. Con qualcuno in più, un difensore o un attaccante, il prossimo anno punteremo ai regionali. O almeno ci proveremo.
Qual è il tuo segreto con i ragazzi?
Tenere il gruppo unito, facendo giocare tutti il più possibile.
La cosa più difficile del fare l'allenatore?
Capire i ragazzi, oggi è difficile. Al di là dell'aspetto tattico. Oggi i ragazzi non puoi riprenderli come una volta. Io ho giocato, ho fatto Promozione, ma una volta era diverso: l'allenatore rafforzava il carattere, ora se parli male con un giocatore quello si indebolisce subito. E se sbagli qualcosa subentrano subito i genitori...
Il rapporto con i genitori crea problemi a molti allenatori, tu come ti comporti?
Io, personalmente, non ho mai avuto difficoltà, penso che il segreto sia parlare molto con i ragazzi. Senza creare un rapporto di amicizia, perché ci sono dei ruoli: io sono il mister. Però io sono abituato a parlare molto, sia faccia a faccia sia in gruppo. In questo modo si crea un dialogo e i ragazzi non hanno bisogno di sfogarsi con i propri genitori.
Però sappiamo che i genitori vorrebbero vedere i propri figli giocare sempre.
Ci vuole pazienza. Nelle piccole società c'è un certo tipo di materiale su cui lavorare, bisogna aspettare la fine per tirare le somme e non avere fretta. Con i '97 sono riuscito a combinare qualcosa. Oggi la Juniores '97 è seconda in classifica, e Marco Lanno e Andrea Zanetta, due ragazzi che ho allenato, sono andati al Borgosesia a fare i nazionali.
Il meccanismo di qualificazione ai regionali è stato molto criticato. Tu cosa ne pensi?
Non mi piace la prima fase. Noi siamo nel biellese dove vincono sempre gli stessi: Junior Biellese e Borgosesia. Non c'è crescita nelle partite che finiscono con 9 o 10 reti di scarto. Io farei un campionato andata e ritorno, anche di 12 squadre, dove le prime due accedono ai regionali. Oppure, sulla base del merito, farei disputare direttamente il campionato regionale alle più meritevoli, mentre le altre fanno il loro campionato provinciale.
Chi vincerà quest'anno tra i '99?
Ho visto bene il Greggio. E' una squadra fisica e brava tecnicamente, per poco è arrivata ai regionali. La sorpresa potrebbe essere la Chiavazzese ma il Greggio è favorita. In ambito regionale, conosco poco le squadre di Torino, ma nella mia zona la miglior è sicuramente la Junior Biellese.
Il giocatore che più ti hanno impressionato?
Nel mio girone, l'attaccante del Greggio. Ha tecnica e forza fisica.
Il collega che più stimi?
Nel mio passato c'è Mario Guidetti. Mi ha insegnato tantissimo quando eravamo a Gemme e, insieme, abbiamo vinto una Coppa Piemonte. Attualmente dico Maurizio Balocco che allena i Giovanissimi a Borgomanero.