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Mercoledì, 11 Novembre 2015 15:44

Allievi fascia B - Il Cit Turin torna ai regionali, Francesco Pace: "Dedicato a noi stessi, ce lo meritiamo"

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INTERVISTA - L'allenatore dei 2000: "Questa qualificazione è il frutto del lavoro di anni, la squadra gioca a memoria ed è finalmente convinta dei propri mezzi. Nei regionali puntiamo a dare fastidio a tutti".

 

Dopo ben 5 anni di assenza, una squadra giovanile del Cit Turin torna a giocare nei campionati regionali. Merito degli Allievi fascia B e del suo allenatore, Francesco Pace, alla guida del gruppo 2000 ormai da tre stagioni.

Francesco, è un risultato storico.
"Sì, assolutamente. Juniores a parte, da quando la Prima squadra gioca in Promozione, erano 5 anni che il Cit non passava ai regionali. Siamo orgogliosi di essere noi ad aver infranto questo tabù".

Qual è il segreto di questo successo?
"La continuità del lavoro: alleno questi ragazzi da tre anni, si conoscono bene e hanno gradualmente preso consapevolezza nei propri mezzi, hanno capito che impegnandosi e mettendoci l'anima se la giocano con tutti".

Quindi l'amalgama della squadra e la testa, se così si può dire.
"Sui singoli non abbiamo dei fenomeni, quelli che ti risolvono da soli la partita. Se il gruppo gira, gira tutta la squadra, ormai abbiamo dei meccanismi che mandiamo a memoria. Poi la convinzione, certo. Qualche anno fa si buttavano giù alla minima difficoltà, anzi spesso partivano già sconfitti contro avversari sulla carta più forti. Adesso non è più così, sfruttiamo al massimo le nostre potenzialità".

Anche perché il gruppo è sempre quello, non ci sono stati particolari interventi sul “mercato” estivo.
“Non ce n’è stato nessuno. Gli ultimi arrivati, Osson e Lambresa, sono con noi ormai da due anni. Metà e anche più dei ragazzi arriva dalla Scuola calcio del Cit Turin: negli anni piuttosto abbiamo perso qualcuno dei più bravi, ma la squadra è fatta in casa. Adesso che siamo ai regionali magari qualcuno ci guarderà con altro occhio, un paio di ragazzi ci hanno già chiamati per venire a provare. Vedremo”.

Con che modulo giocate?
"Di solito 4-3-3".

Lo so che voi allenatori non amate parlare dei singoli, ma se dovessi segnalare gli elementi cardine della tua squadra?
"A centrocampo Navoni e Correa sono i due con maggior qualità, insieme a loro Faccenda, che però quest'anno ha giocato poco per fastidi muscolari. Mossio, il capitano, fa i solchi sulla destra, e anche Beqiraj è un ottimo portiere, di grande reattività".

E il bomber, Osson, che ha segnato ben 10 gol nel girone provinciale?
"È bravo ma se impara a passare la palla... lo può diventare ancora di più".

Senti, questa qualificazione è un successo per tutta la società. Cosa ti hanno detto gli altri allenatori, cosa ti ha detto il presidente?
“I soliti complimenti, da parte di tutti, anzi ne approfitto per ringraziarli. Angelo (Frau, ndr) è contento anche in prospettiva, perché sui numeri la società è già forte, mentre dobbiamo migliorare sulla qualità: se qualifichiamo una o più squadre nei regionali, è importante anche come cassa di risonanza, è un indice di salute della società”.

Anche gli Allievi ce la possono fare, si giocheranno lo spareggio. Se voi siete sempre stati competitivi in ottica qualificazione, il loro sarebbe un mezzo miracolo.
“È vero, il 2000 è un bel gruppo da tempo, due anni fa non ci siamo qualificati solo per una sconfitta a tavolino, l’anno scorso siamo andati meno bene, finalmente quest’anno ce l’abbiamo fatta. Invece il gruppo ’99 era meno considerato, se riescono a entrare anche loro nei regionali sarebbe davvero una grande impresa sportiva, glielo auguro sinceramente”.

Sbaglio o con l’arrivo di Frattini, nuovo direttore tecnico, si respira un’aria nuova al Cit Turin?
“Roberto è sempre presente, segue gli allenamenti e le partite, con lui si può parlare di calcio, avere un aiuto e dei consigli fa sempre comodo. Angelo ha azzeccato la persona giusta al posto giusto, la struttura è migliorata e insieme si può costruire qualcosa di importante”.

Con che obiettivo vi affacciate al campionato regionale?
“Non vincere, oggettivamente, conosco le altre squadre e ce n’è qualcuna davvero forte. Ma fare bene sì, e dare fastidio a tutti. Giocare nei regionali, per noi, è un premio al lavoro di anni, a quanto abbiamo costruito tutti insieme, tassello dopo tassello. Adesso vogliamo fare bella figura”.

Visto che conosci le altre squadre… chi vince il titolo regionale?
“Le solite, direi che se lo giocano Chieri e Chisola, sono le più attrezzate. Anche Sporting Cenisia è una squadra competitiva, ma non hanno i fenomeni delle altre due. Con l’Alpignano ci abbiamo giocato, credevo meglio”.

Chiudiamo, se vuoi, con una dedica. A chi dedichiamo questo storico passaggio ai regionali?
“A me e ai ragazzi. Io ci ho messo del mio, loro ci hanno messo del loro, è tutta roba nostra, ce la meritiamo”.

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