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Venerdì, 27 Maggio 2016 21:06

Allievi fascia B regionali - Terza finale consecutiva per Ligato: "Abbiamo il dovere di provare a vincere, ma non è un'ossessione"

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VERSO SUNO-CHIERI / PARTE 2 - L'allenatore collinare è pronto a vivere per la terza volta di fila la finalissima regionale, sempre con i classe 2000. Dopo il biennio con l'Atletico (una vinta e una persa) vuole regalare questa gioia al Chieri che proprio lo scorso anno sconfisse a Novarello. Prima di parlare della partita, manda un augurio a tutti gli istruttori della regione che magari non hanno la fortuna di vivere (come lui) sotto ai riflettori

 

UN AUGURIO A TUTTI GLI ISTRUTTORI
“La nostra è una passione, ci tengo a mandare un pensiero a tutti i tecnici di tutti i campionati, regionali e provinciali, che mettono il loro impegno nel calcio che è una cosa sociale. Faccio un augurio a tutti gli istruttori che fanno – facciamo – un grande lavoro sociale. La vittoria e la sconfitta poi sono alla base del gioco. Ma tutto quello che insegniamo passando il nostro tempo sui campi - o chi magari lavora dietro le quinte -. Ognuno di questi allenatori deve essere orgoglioso di fare quello che fa anche se magari non si è sotto i riflettori perché fanno un lavoro importante andando ad educare e insegnare calcio. E poi la base è la passione. Ho passato anch’io le categorie dove non venivi considerato, ma l’importante non è quello, era lo spazio importante che avevo nella vita dei ragazzi che allenavo. Lo sport, il calcio in questo caso, dev’essere una formazione per diventare uomini. Quando un allenatore ha centrato questo obiettivo penso che abbia fatto il suo dovere”.

SUL SUNO E SU OMBERGOZZI
“Conosco bene Ombergozzi, è un grande allenatore, esperto e che fa bene calcio. L’ho studiato diciamo, ha fatto sempre bene, è un allenatore importante che ha lavorato bene con il Suno quest’anno e sicuramente non è un caso se sono arrivati sino a qui. Sa fare calcio, lo ha fatto nei settori giovanili e in Eccellenza con il Vigevano. Chapeau a lui, è un grande allenatore. Complimenti alla sua squadra per l’annata che ha disputato. Il curriculum parla per lui”.

COME ARRIVA IL CHIERI ALLA FINALE
“Il Chieri come ci arriva? Arriva per vincere perché sappiamo bene che è una finale dove comunque il risultato conta. Dico sempre che in finale bisognerebbe dare un trofeo ad entrambe, dovrebbe essere una festa, la finale regala emozioni, l’attesa della finale è il piacere vero della stagione perché rivivi tutte le partite della stagione. Il Chieri per blasone deve giocare per vincerla: nella mia piccola esperienza dico che le finali danno più emozioni, conteranno gli episodi, sarà una partita da tripla. Siamo contentissimi per il lavoro che abbiamo fatto perché questo gruppo per due anni di fila ha raggiunto la finale e confermarsi non è facile. La finale dell’anno scorso ha una storia a sé, può essere sia un vantaggio sia uno svantaggio: da una parte acquisti esperienza, dall’altra può subentrare la paura di perdere. Le finali sono finali, sono sempre da tripla. Se vincerà il Suno farò i complimenti a loro, se vinceremo noi farò i complimenti ai miei ragazzi. Non ho l’ossessione, ma è normale che ci tengo per tanti motivi”.

TERZA FINALE CONSECUTIVA
“Mi sento come il primo giorno che ho allenato a Druento. In questi anni sono migliorato per passione e studio, con l’aiuto di varie persone come Bisi (Atletico Torino), a Brandizzo con Gerbaudo, al BarcaSalus con Caccialupi, a Chieri con Manzo e non dimentico Bellotto. Ovviamente avrei dovuto citarne tanti altri. E’ normale che con il tempo sia migliorato in tante cose, anche nel modo di pormi. All’inizio nella mia inesperienza ero diverso da come sono oggi in panchina, oggi sono un allenatore migliore ma dal punto di vista umano sono sempre uguale. Non è cambiato nulla e non cambierà nulla, vivo la terza finale consecutiva nella maniera più serena. E’ normale che faccia piacere, non lo nego, ma non mi sentirete mai dire che sono migliore di altri. Voglio ringraziare pubblicamente Adriano Gazineo, il mio primo tifoso, la prima persona che ha creduto in me. Mi ha aiutato molto, mi aiuta e mi aiuterà nel mio percorso di crescita: quando sbaglio non ha problemi a dirmi che ho sbagliato, come deve fare un amico. E lui è qualcosa di più. Poi senza i ragazzi in finale non ci vai: le tre finali sono merito dei ragazzi che ho allenato perché sono ragazzi splendidi che hanno capito la mia idea e mi hanno seguito”.

LA FORZA DEL CHIERI
“Siamo arrivati in finale con molta autorità, abbiamo avuto un girone non facile dove abbiamo pagato diversi infortuni ( vedi Santoro). E’ normale che i primi 6-7 mesi di lavoro siano stati mesi di conoscenza, ci siamo dovuti conoscere io e i ragazzi. Ho dei giocatori che si motivano solo con partite importanti. In alcune partite abbiamo pagato cali di tensione dettati dall’appeal della gara. Dalla partita con il Bra i ragazzi si sono responsabilizzati capendo che non si poteva sbagliare più. Nelle fasi finali non abbiamo sbagliato niente, non c’è stata partita dove abbiamo lasciato il risultato in bilico.

LA FORMAZIONE ANTISUNO
“Non cambieremo il nostro modo di giocare, di interpretare la gara. Non c’è Santoro e Franzonello non si è allenato per un problema fisico però stringerà i denti. Mancano Shaker, Alberio e Valsania. Dovrebbe giocare la formazione che aveva affrontato il Chisola con un dubbio a destra dove manca Santoro. Domani deciderò”

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