Alla vigilia della decima edizione del Memorial “Rolle Gariglio Fantini” siamo andati a fare due chiacchiere con Enzo Vogliotti, allenatore degli Allievi fascia B del Volpiano. Un allenatore che è ormai un’istituzione per la società di via Trento e che ha una certa esperienza in quanto a “Rolle Gariglio Fantini”, avendone disputati molti.
Il parterre delle partecipanti del torneo internazionale di casa Volpiano fa venire i brividi, ma le Volpi argentate classe 2001 non vogliono assolutamente fare da comparsa e cercheranno di impreziosire una stagione già molto positiva. E chissà che dopo il trionfo al Memorial “Antonio Goia” del Volpiano Giovanissimi fascia B, non arrivino altre gioie da parte della squadra di casa.
Gli Allievi fascia B del Volpiano sono rimasti in corsa per il passaggio alle fasi finali regionali fino a un paio di settimane fa, riuscendo a restare al terzo posto del girone 1 nonostante mille difficoltà numeriche dovute agli infortuni. Ecco spiegate le parole condite da rammarico di Enzo Vogliotti: “Dispiace arrivare a questo torneo in un periodo così difficile a livello numerico. Non riusciamo mai a recuperare tutti gli infortunati, non ci possiamo fare proprio nulla, è un’annata così. Con una rosa risicata è già difficile affrontare un campionato regionale, contro professioniste rischi di prenderti delle batoste”.
Il bilancio della stagione resta comunque ampiamente oltre la sufficienza secondo Vogliotti: “La stagione resta positiva, me l’avessero detto a inizio anno che ad aprile saremmo stati in questa posizione ci avrei messo la firma. La fortuna che abbiamo avuto all’inizio la stiamo pagando ora con gli interessi. Questa classifica è ottima, essere terzi / quarti in un girone del genere è un grande risultato”.
Il mister degli Allievi fascia B torna con la mente alle esperienze delle edizioni passate del Memorial “Rolle Gariglio Fantini”: “Le prime edizioni le ho giocate già coi ’95, poi anche i ’96 e ’97. Per i ragazzi è un’enorme soddisfazione partecipare a questo torneo perché giochi contro squadre professioniste che altrimenti non potresti mai affrontare. Solo giocandoci contro capisci la differenza. Ricordo l’anno scorso contro l’Atalanta (che poi vinse il torneo, ndr) che partimmo bene e andammo in vantaggio. Poi però ce ne fecero sette. L’importante è non farli arrabbiare, neanche con le “fucilate” avremmo potuto fermare quei giocatori. Inoltre non hai neanche il vantaggio dei sottoleva perché giocano i pari età. Sarà molto dura, ma allo stesso tempo affascinante e stimolante per i miei giocatori”.
