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Sabato, 26 Novembre 2016 12:30

PiscineseRiva - Marco Russo: “Giocare contro di noi sarà difficile per tutti”

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FOCUS - Negli Allievi c’è una mina vagante, una squadra infarcita di giocatori del Centro Formazione Giovani Calciatori di Vincenzo Catera, tra cui il portiere ex Aldini Matteo D’Ambrosi, gli esterni offensivi Angelo Feraco, ex Pescara e Antonio Ecca, ex Cagliari. Il mister: “Non siamo di prima fascia a livello regionale, ma non regaleremo niente a nessuno. Sono ansioso di giocare questi regionali anche per capire il nostro reale valore”

26 punti in 10 partite, 36 gol fatti e solo 3 subiti: sono i numeri della PiscineseRiva nel campionato provinciale di Pinerolo: la squadra di Marco Russo si affaccia al campionato regionale sicuramente senza i favori del pronostico, ma come un’autentica mina vagate. “Rubo una frase di Klopp: a me non piace allenare le squadre forti, mi piace batterle” se la ride Marco Russo, calabrese doc trapiantato a Torino ormai da tanti anni: “Sono istruttore e tutor al Centro Formazione Giovani Calciatori di Vincenzo Catera, a None. In virtù dell’accordo stretto con la PiscineseRiva, da un paio d’anni alleno gli Allievi della PiscineseRiva”. Che, proprio per questo, è una squadra anomala, con tanti ragazzi che arrivano da tutta Italia per vivere e allenarsi nelle strutture del C.F.G.C., un’accademia calcistica che prepara al mondo del professionismo, e che per giocare alla domenica vestono la maglia della PiscineseRiva.
“In rosa ho 23 ragazzi – spiega Russo – ma tanti di questi si alternano con la Juniores regionale di Sergio Colajanni. Per esempio abbiamo 5 portieri del 2000, che si alternano tra le due squadre: ad oggi i miei sono Matteo D’Ambrosi, che giocava a Milano con l’Aldini, e Pietro Melillo”. Fanno parte del Centro Formazione Giovani Calciatori 8 giocatori della PiscineseRiva, “ma il numero è destinato a salire perché qualcuno torna da noi, e qualcun’altro compie 16 anni”. Oltre i due portieri, due centrocampisti - Kevin Ligama da Caltagirone, “molto forte ma deve ancora esplodere”, e Luca Mazza da Nicosia, “è un jolly, io lo utilizzo da interno di centrocampo” - e una truppa di esterni d’attacco dal curriculum importante. Angelo Feraco giocava nel Pescara prima di un brutto infortunio, Antonio Ecca ha fatto tutta la trafila a Cagliari, con 7 gol è il cannoniere della squadra nel provinciale; poi c’è Matteo Persico, anche lui da Caltagirone, “ha numeri fuori dal comune”, e Vincenzo Burrafato da Nicosia. La rosa è un mix di questi ragazzi del sud e di quelli che già c’erano come il centrocampista tuttofare Nicolò Scalerandi - “se decidesse di fare il calciatore…”, lo stuzzica Marco Russo - e Rocco Scarcia, attaccante di livello; in difesa spiccano il centrale con il vizio del gol Simone Bonino, 6 centri nei provinciali, e il terzino sinistro Francesco Arcuri.
Insomma, un buon potenziale. “Siamo una squadra anomala - analizza il mister - come numeri siamo tra le migliori difese del Piemonte, pur avendo una squadra votata all’attacco. Il girone pinerolese non è certo il più impegnativo, il mio termine di paragone per capire il nostro valore non può che essere il Pinerolo. Con loro, che detto chiaramente sono più forti di noi, abbiamo fatto 1-1 in campionato e perso 1-0 su rigore in amichevole. Vuol dire che non partiamo per vincere, ma giocare contro di noi sarà difficile per tutti”.
Un’analisi molto prudente, quella di Marco Russo: “Sicuramente non siamo di prima fascia a livello regionale, ma non regaleremo niente a nessuno, attenzione e grinta sono gli elementi su cui lavoriamo quotidianamente, abbinati alle qualità in avanti ci hanno permesso di ottenere i risultati. Penso che, oltre al Pinerolo, Pedona e Vanchiglia abbiamo qualcosa in più di noi. Nel nostro girone ci sono ben 6 prime classificate nei provinciali, qualcosa di buono devono averlo per forza. Ma sono curioso, anzi ansioso di giocare questi regionali anche per capire il nostro reale valore. La cosa che mi dà più fiducia è che questi ragazzi sono come delle spugne, sempre attenti agli insegnamenti, sempre vogliosi di crescere. Insomma, giochiamo e vediamo a che punto siamo…”

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