Sabato, 14 Dicembre 2024
Mercoledì, 20 Aprile 2016 10:03

La lettera di un "genitore triste e rassegnato" sul vincolo sportivo del figlio

Scritto da redazione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - "È stata in quella occasione che sono crollate tutte le mie certezze e convinzioni e che mi sono scontrato con il PREMIO DI PREPARAZIONE, questo sconosciuto (aimè). Infatti, tutte le società contattate hanno fatto presente che per vincolare mio figlio avrebbero dovuto riconoscere alla società in cui lui ha militato negli ultimi anni una cifra non ben precisata, stabilita da tabelle definite dalla federazione e non proprio trascurabile".

Spettabile redazione di 11 giovani.
Volevo portare a conoscenza e condividere con altri genitori la situazione in cui ci stiamo trovando mio figlio ed io in questo momento.
Pensavo di essere un genitore informato perché avevo letto tutto quanto si poteva leggere sul Vincolo sportivo e pensavo di essere in grado di suggerire a mio figlio le scelte migliori per lui. Ho letto e "studiato" tutto quello che la rete mette a disposizione, guardato servizi delle Iene e Report e pensavo di essere pronto ad affrontare nel modo migliore il momento in cui avrei dovuto vincolare mio Figlio (2 anno di allievi, classe 1999).
Vi racconto la mia disavventura
La stagione sta terminando, e visto che il ragazzo nonostante non sia un fenomeno è comunque un buon giocatore (da giovanissimo aveva anche partecipato alla selezione della rappresentativa), ho cominciato a muovermi per trovargli una squadra per il prossimo anno (la prima squadra della società per cui sta giocando milita nelle categorie inferiori e anche la Juniores non è al livello a cui potrebbe giocare mio figlio) dato che questo è il suo desiderio.
Visto che negli anni passati c'erano state parecchie richieste fatte da squadre di società "più prestigiose", in quanto militanti in categorie superiori, mi sono deciso a riprendere i contatti con i diversi direttori sportivi che mi avevano in passato chiamato per chiedere di portare mio figlio a giocare da loro, convinto che essendo il ragazzo non ancora vincolato non ci sarebbero stati problemi.
È stata in quella occasione che sono crollate tutte le mie certezze e convinzioni e che mi sono scontrato con il PREMIO DI PREPARAZIONE, questo sconosciuto (aimè). Infatti, tutte le società contattate hanno fatto presente che per vincolare mio figlio avrebbero dovuto riconoscere alla società in cui lui ha militato negli ultimi anni una cifra non ben precisata, stabilita da tabelle definite dalla federazione e non proprio trascurabile.
Io pensavo di essermi mosso bene cercando di conciliare la passione di mio figlio per il calcio con la comodità logistica, la scuola, gli amici, ... ma solo ora ho capito che anche la "carriera" di un ragazzino, che gioca per passione e divertimento, va pianificata con attenzione fin dai primi anni ma che questo aspetto diventa addirittura fondamentali negli ultimi anni, prima del vincolo.
Avessi saputo che la Lega aveva messo questa tassa sulla testa di mio figlio avrei sicuramente fatto scelte diverse e soprattutto le avrei fatte in modo più consapevole. Infatti non intendo giudicare la correttezza o meno di questo premio perché capisco che le società a modo loro investono (facendo comunque pagare una quota di iscrizione) sui ragazzi e vogliono vedere tutelati i loro interessi ma quello che mi sfugge è chi tutela i nostri ragazzi.
Dopo questa mia fase di "scouting" mi sto rendendo sempre più conto che per mio figlio le possibilità di scelta non sono molte per cui o si dovrà rassegnare a stare nella società attuale o dovrò tassarmi io per pagare in parte o totalmente il premio di preparazione (a queste condizioni tutte le squadre che ho contattato lo prenderebbero con loro).
Ho anche provato a chiedere alla sua attuale società la rinuncia al premio ma non c'è stato verso perché questa, a quanto dicono, vede in lui un potenziale giocatore per la prima squadra (o un potenziale introito?) e vuole che il ragazzo si vincoli per loro, cosa che assolutamente non vorrei fare. Ritengo che possa ambire a molto più di quello che potrebbe ottenere dove gioca in questo momento ma non riesco a vedere nessuna via di uscita che non preveda un esborso economico non proprio ridotto (visto che parliamo di squadre di Serie D / Eccellenza l'esborso sembrerebbe di qualche migliaio di euro, e capisco anche perché queste società non intendano riconoscerlo)
Con il senno di poi, oggi purtroppo, mi rendo conto di come le scelte fatte in passato siano state sbagliate. Scegliere la comodità e gli amici non sta pagando. Infatti gli ex compagni che hanno fatto scelte diverse e lasciato la squadra già da giovanissimi ora sono parte di quelle squadre che a mio figlio sono precluse, almeno gratuitamente.
La cosa che più mi fa arrabbiare è la non conoscenza di questo problema. Infatti qualcuno accenna al fatto che cambiando squadra si debbano riconoscere dei premi, ma te lo vende come se fosse quasi una eccezione che vale per i fenomeni mentre nella realtà vale per tutti. E più sei bravo e più diventi per loro una fonte di guadagno.
In un caso non è neppure servito proporre un cambio con un altro giocatore perché in società mi hanno spiegato in modo molto tranquillo che le società "più prestigiose" fanno selezione per cui i giocatori che non rientrano nei loro piani o li scambiano e li lasciano andare a titolo gratuito. Con un mezzo sorriso mi hanno detto che sono gli altri ad avere bisogno di giocatori.
Se poi si vuole andare a giocare in una squadra che è una squadra "nemica" della propria società (e ce ne sono sempre tante) tutto si complica ulteriormente.
In conclusione, a 2,5 mesi dalla fine del campionato, mi trovo con un figlio svincolato che potrebbe andare dove vuole ma che non può farlo perché "ostaggio" (o ricattato?) del premio di preparazione per cui dovremo decidere se pagare per farlo "rilasciare", farlo continuare a giocare nell'attuale società o fargli mollare il calcio agonistico (come purtroppo ho scoperto che hanno fatto in tanti per lo stesso motivo) per farlo dedicare ad altro.
Solo ora capisco il discorso fatto da un Direttore Tecnico 3 anni fa che cercava di convincermi a portare il figlio da loro. In quel momento pensavo che stesse cercando di "intortarmi" per portare il ragazzo da loro ma ora, dopo che mi ha ricordato quanto mi aveva detto, rimpiango di non aver capito e fatto una scelta CONSAPEVOLE.
Spero che questa lettera faccia riflettere altri genitori e che li spinga ad informarsi bene su cosa comporta Vincolo e premio di preparazione al fine di avere chiare le conseguenze delle scelte fatte

Grazie per avermi ospitato sul vostro sito
Un genitore triste e rassegnato

Lettera firmata

Letto 7140 volte Ultima modifica il Mercoledì, 20 Aprile 2016 16:42

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